Melissa si accovacciò su un sasso largo e liscio, ancora timorosa di un agguato o di una mossa imprevista da parte dell’uomo.
- Potresti morire nella fede - propose.
- Mi vuoi Segnare?
- Posso usare l’acqua del ruscello.
- Abbiamo fatto una guerra, lunga e sanguinosa, a causa del Segno, e ancora non ho capito a cosa serva.
- Cancella i peccati.
- Preferisco viaggiare pesante.
- Perciò voi Uomini non volate, siete gravati dal peccato.
- Davvero? E io che pensavo fosse per la mancanza di quelle due appendici membranose che ti porti attaccate alla schiena. Cara la mia innocente, tu puoi volare senz’ali?
Melissa arrossì.
- No, signore, le ali sono essenziali. Ma anche l’anima deve essere leggera.
- Perciò vi confessate regolarmente ai vostri superiori.
- Si, e veniamo assolti.
- Bambina, i miei peccati sono di natura tale da non poter ottenere assoluzione.
Melissa sussultò. Cosa poteva aver commesso di tanto atroce quell’uomo, da non poter essere perdonato?
- Egli è misericordioso - sussurrò.
Le dita del cavaliere, strette attorno all’informe massa carnea che tracimava sulle cosce, sobbalzarono nell’intento di reprimere i sussulti di una risata.
- Ho avuto modo di verificare la Sua misericordia. Ho visto il cielo oscurato dalle Sue schiere: un battere di ali sterminato e sterminatore; i tuoi compagni, a stormi sui villaggi, sulle case, sulla gente inerme, per annunciare la vostra crudele alternativa: Segno o morte; le teste dei ribelli... mozzate al grido di pace! pace! e Segnate col loro stesso sangue, qui... - Si portò una mano alla testa e si toccò tra le sopracciglia, uno stigma di sangue restò sulla fronte. - ...mentre gli Angeli scommettevano su chi ne avrebbe portato il maggior numero all’accampamento. Sì, decisamente Egli è misericordioso.
- Bisogna comprenderLo. Era stanco di vedere gli uomini che erravano - ribatté Melissa con durezza.
- Errare è il nostro compito e il nostro destino.
- E’ da sciocchi brancolare alla ricerca della verità quando Lui ve la può dare facilmente.
- E privarci della possibilità di essere sciocchi?
Melissa si levò di botto, offesa.
- Se la pensi così...
- Aspetta, non ti irritare. E’ colpa mia. La natura umana mi fa vedere ogni sfumatura della creazione. Noi Uomini siamo ingordi, non siamo disposti a rinunciare ai mezzi toni e alle dissonanze, in cambio di un’unica solitaria armonia, ci sembra poco.
Melissa si rimise a sedere. Per diversi minuti tacquero entrambi, il Sole calava e gli alberi gettavano le fresche ombre su di loro, il boschetto si riempiva di frulli d’ali e richiami di becchi affamati.
- Il Segno è invisibile. Non c’è differenza tra prima e dopo.
- Eh? - sussultò l’uomo, risvegliandosi dal sopore in cui la perdita di sangue lo stava facendo scivolare.
- Voi Uomini fate un sacco di storie per qualcosa di piccolo e innocuo, un simbolo. Che male può fare?
- Pragmatica. Così giovane e già così pragmatica. Brava. E’ un discorso ragionevole, sensato, perfino logico. Il gesto in sé è poca cosa, gli Uomini hanno tutto da perdere nel rifiutare il Segno, e molto da guadagnare nel farsi Segnare.
Melissa annuiva compiaciuta. Forse sarebbe riuscita a convincerlo a una Segnatura spontanea.
- Io stessa ho persuaso molti Uomini a farsi Segnare, e ora essi vivono nella luce.
- Così sei diventata ufficiale. Ingegnoso.
- Spesso la parola è più potente della spada, cavaliere.
- Ben detto, ragazza. Tuttavia... ti sei mai chiesta a quale categoria umana appartenessero gli Uomini che hai Segnato?
- Categoria? Voi non avete categorie. Gli Uomini sono tutti uguali.
- Immaginiamo, in via del tutto ipotetica s’intende, immaginiamo che gli Uomini siano sottoposti a una nuova legge, che impone di portare un pendente con l’effigie... chessò... di un barboncino, un cane barbone bianco, con tanto di ciuffetto di pelo raccolto sulla testa. Una piccola, leggera, insignificante medaglietta.
- Egli non è un cane! - scattò Melissa.
- Egli è tutto, perciò può essere qualunque forma voglia. Tu sei una Sua forma, io sono una Sua forma, gli alberi un’altra, senti il ruscello che gorgoglia? E’ una Sua forma.
- Va bene, ammetto per ipotesi - concesse lei.
- Allora, cosa fanno gli Uomini?
- Se non sono stupidi, si mettono la medaglietta.
- Sbagliato. Gli Uomini si dividono in tre categorie: i pragmatici, i devoti, i ribelli.
3 commenti
Aggiungi un commentoOttimo racconto - riesce a discettare di concetti filosofici senza mai scadere nello scolastico! Certo, viene difficile pensare che un uomo moribondo ed eviscerato possa parlare, e a lungo, con tanta calma e coerenza. Ma è una "suspension of disbelief" che se non altro eleva la narrazione al pari dei dialoghi di filosofia del passato!
Stupendo, spero di leggere al più presto un tuo lavoro fantasy più lungo.
Scrivi benissimo e i personaggi hanno un grande carisma... Complimenti!
stupendo, bellissimo. godibilissimo e affascinante. scrivi benissimo.
vorrei leggere qualcosa di tuo!
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