- Per mille diavoli! - considerò Felipe. - A suon di singhiozzi, l'Especial s'è ridotta a pesare quanto un uccellino.

Brucerà più velocemente, pensò il fratello.

Infilarci dentro don Mauricio non sarebbe stata un'impresa facile. Oltre alla compostezza di una vita passata a oziare nelle osterie, il vecchio era conosciuto soprattutto per la predisposizione ai pasti abbondanti. Gli era rimasto tanto grasso nelle vene che la vecchiaia s'era stancata di rosicchiarlo e aveva accelerato la pratica. Ma di questo i Barbosa non si preoccuparono: cinque minuti più tardi, Gomes giaceva sul binario del forno.

- Spingiamola insieme - suggerì Carlos, fermo a distanza di braccia dalla Especial.

- Mi sembra giusto, così divideremo le responsabilità - rispose Felipe.

La cassa scivolò come il burro su un muretto bruciato dal sole d'agosto.

- Ancora un po', bene così, spostati, ahi! Mi hai calpestato un'altra volta il piede, tira la leva e accendi il gas, cenere alla cenere, amen, amen - confabularono prima di tirarsi indietro e aspettare.

- Hai sentito? - chiese Felipe, accostando l'orecchio al forno.

- Troppo presto, fratello. E' talmente grasso che non basterà un bombolone intero! - lo rassicurò Carlos.

- Ma il grasso brucia bene! - puntualizzò Felipe.

E il crepitio dentro il forno divenne più alto, le arterie che scricchiolavano, gli occhiali incrinati, lo sbuffo di una merendina nascosta nella tasca interna dell'abito blu. Le fiamme, per quanto generose, non ebbero tempo di consumare il legno che una risata, sostenuta senza fiato, echeggiò.

- Hai sentito? - chiese ancora Felipe, irrigidendosi.

- E' successo ancora, ancora succederà - rispose Carlos, e se ne andò.

- Il mese dei santi, dei morti e delle sventure! - urlò Felipe.

Meu Deus!

Alle tre della notte, Felipe lanciò un urlo terrificante sotto le coperte.

- Che c'è? - chiese il fratello, dalla stanza accanto.

- Ora che ci penso...mi hai pestato il piede per due volte! - rispose Felipe.

- Passerà - sussurrò Carlos. - A tutto c'è rimedio, tranne che alla morte.

E' vero, pensò Felipe, e tornò a sognare sua madre.

Qualche ora più tardi, Carlos aprì gli occhi, prima che il vento riapparisse in città pregno di nuove sciagure. I germogli del giardino si aprivano a scatti e i vecchi mulini, assolutamente immobili sulla collina più lontana, trasmettevano un piacevole senso di sicurezza a tutta Montego Branco.

Felipe era già al lavoro, quando Carlos lo raggiunse con un telegramma in una mano e la tazza di caffè nell'altra. - Leggilo tu. L'ha portato il postino, prima di schizzar via come un siluro sovietico.

- Quanta posta nelle sue sacche, tante disgrazie e poche cose belle - commentò il fratello aprendo la busta.

"Responsabili Sigg. Barbosa, siamo lieti di comunicarVi che molto presto, nella vostra pregiata ditta, verrà celebrata la cremazione del nostro - prossimo - compianto onorevole Sindaco, don Miguel Dos Santos, molto malato e sfiduciato. A decesso avvenuto, riceverete conferma con un secondo telegramma. Alla cerimonia ufficiale, la futura vedova, le autorità, alte cariche ecclesiastiche e due orfanelli di rappresentanza, onoreranno le Sue ceneri. Riteniamo opportuna la presenza di una tv regionale a Voi più gradita. A presto. Il vice sindaco, don Teodoro"

Questa volta fu Carlos a irrigidirsi. - Maledetto vento!

- E c'è andata anche bene... - considerò Felipe.

- Se i parenti di dona Margarida, di don Mauricio Gomes, di Azevedo, di Ferreira, Barros e Fernandes, avessero presieduto alle cremazioni, saremmo finiti per strada a vendere lupini - aggiunse Carlos.

- La risata del buon sindaco ci ricoprirà d'infamia... - si disperò Felipe. - Corri al piano di sopra e chiudi tutti gli infissi, le porte, i buchi nel tetto e la cappa della cucina.

- A che servirebbe... - disse Carlos.

Il vento era dentro dal primo soffio sul viso, venuto di primo mattino, il primo giorno del mese. Avevano vinto la lotteria della cattiva sorte. Era ormai tardi per mettere riparo.

Felipe annuì, poi si mosse zoppicando verso l'armadio grande della sala. Una voluminosa scatola sporgeva quasi di un terzo dallo scaffale. L'aprì lentamente e tirò fuori una Ramirez 33mm, accuratamente