Nel 1983 la rete americana CBS iniziò le trasmissioni di una nuova serie televisiva fantasy dal titolo, poco originale, di Wizards and Warriors, che sarebbe diventato da noi Storie di maghi e di guerrieri. Se è innegabile che la serie ebbe scarsissimo successo, tant’è vero che fu sospesa dopo soltanto otto episodi, è altrettanto vero che presentava elementi di originalità e novità tali da meritare di essere ricordata come una delle produzioni fantasy più particolari mai apparse sul piccolo schermo.
W&W era originalmente intitolato l'Odissea" di "Greystone, ma il nome fu cambiato per paura di conflitto con l’imminente Tarzan/Lord Greystoke. Il nome è un'imitazione di Mazes & Monsters, Dungeons & Dragons ecc. ma né Reo né chiunque altro ha mai confessato di essere un giocatore.
La storia
Il telefilm è ambientato cinque milioni di anni nel futuro, dopo la crescita e la caduta di molte civiltà – alcune basate sulla magia, alcune sulla tecnologia e altre su quella che può essere chiamata "tecnomagia".
I maghi e le streghe nascono come custodi dell'ultima conoscenza, preservata da tutte le civiltà passate – come registrato nel "Libro" (l’equivalente della Bibbia.) Loro leggono il Libro attraverso una lente speciale che permette a uno di loro di accedervi.
C'erano originalmente quattro Custodi del Libro – due malvagi e due buoni. Uno di loro il creò e fece crescere un giovane aiutante. Durante il periodo del ringiovanimento di questo Custode (i Custodi si ringiovanirono ogni 2000 anni), l'aiutante lesse il libro e impazzì, frantumò il cristallo e provocò il Grande (Dio?). A questo punto, i due custodi malvagi rubarono due dei quattro frammenti del cristallo (i Monocoli) e separarono il libro in due metà.
I due Custodi buoni (il maschio indebolito a causa del ringiovanimento parziale) erano Tranquill e Kaltrinnia. Millenni di guerra li contrapposero ai due malvagi Indira ed Indelph, che usarono tutta la loro conoscenza per tentare di distruggerli.
Finalmente le guerre terminarono (e la civiltà umana ripartì nuovamente, con un po' di conoscenza ancora trattenuta dalle civiltà precedenti – come costruire finestre di vetro, esplosivi, cristalli di potere solare ecc.).
Indira e Indelph presero i nomi di Bethel e Vector e scelsero l'area settentrionale di Aperans come base per il Male.
Tranquill scelse l'area meridionale, che prese il nome di Camarand; mentre il nord venne chiamato Karteia. La discendenza dei Greystone è quella del Sud, ed Eric è conosciuto per essere L’erede di tutta Camarand.
Kaltrinnia diede a Tranquill tutto il suo potere e consegnò il suo Monocolo al Grande (Dio). Questi influì sulla natura della magia nel mondo, fermando tutti gli attacchi diretti da immortali (i.e. i tre Custodi rimanenti) su mortali. Grazie a Kaltrinnia, il potere di Tranquill eguagliò quello di Vector e Bethel, ma il suo ringiovanimento andò a male congelandolo nella forma di un vecchio fragile. Kaltrinnia si sposò ed ebbe due figli: Michael e Marco.
Richard Greystone gareggiò con Saris Blackpool per la mano di una giovane signora che era la seconda cugina di Saris. Lei sposò Greystone, e morì partorendo suo figlio, Eric.
Re Greystone si sposò nuovamente, in seguito, ed ebbe un secondo figlio, Justin.
Blackpool, irritato per "l’insulto" alla memoria di sua cugina, fece in modo che il mago Vector lanciasse un incantesimo per garantire alla seconda moglie di Greystone la morte subito dopo il parto. Ma qualcosa non va per il verso giusto e questo segna l'inizio della guerra tra nord e sud che dura da vent’anni e fa da scenario al telefilm.
Il telefilm
La trama è, tutto sommato, tipica del genere: l’erede al trono del regno meridionale di Greystone, il principe Erik (interpretato da Jeff Conaway), e regnante de facto a causa della malattia immobilizzante del padre, si trova costretto a unire le proprie forze con quelle di Re Edwin (Thomas Hill), sovrano dell’alleato regno di Baaldorf e padre della sua futura sposa Ariel (Julia Duffy). Insieme i due tentano di resistere all’invasione delle armate del regno settentrionale di Blackpool, comandate dall’oscuro principe Dirk (Duncan Regehr), antieroe paradossalmente destinato a incontrare presso il pubblico femminile maggior successo della sua controparte. Da notare che combattimenti e battaglie furono realizzati a dir poco in economia in quanto nella maggior parte dei casi si tratta in realtà di scene scartate dalla lavorazione del film Excalibur.
A fare da più ampia cornice agli scontri tra gli eserciti si alternano una successione di sottotrame in cui la magia, bianca e nera, la fa da padrone, ma nella quale sono soprattutto l’ironia e il sarcasmo a dominare fino a rendere Storie di maghi e di guerrieri una vera e propria parodia delle – a volte – troppo seriose avventure sword and sorcery.
Le vicende che i due principi affrontano sono sempre all’insegna di un sottile umorismo, a partire dall’assoluta specularità delle loro situazioni: entrambi sono regnanti al posto di un padre invalido ma non ancora deceduto. Entrambi sono eccezionalmente forti, coraggiosi e abili con le armi, entrambi possono contare sull’aiuto di validi maghi, che sono a loro volta quasi fisicamente incarnazioni dell’etica che rappresentano, ed entrambi devono sopportare un fratello minore incapace e fannullone. Justin (Jay Kerr), il fratello minore di Eric, ha una tale (s)fiducia nelle doti del principe che in un episodio si trova addirittura a dover pagare una forte somma di denaro ad un suo soldato col quale aveva scommesso contro la sopravvivenza del fratello, impegnato in un pericolo attraversamento delle linee nemiche.
Senza dimenticare poi le rispettive fidanzate: se infatti la bellissima e già menzionata Ariel è una principessa a dir poco adorabile, nonché indipendente e coraggiosa come ogni eroina post-femminista che si rispetti, la non meno splendida strega Bethel (Randi Brooks), innamorata di Dirk Balckpool, è talmente malvagia da spaventare lo stesso principe, che in effetti mostra più di qualche dubbio sul fidanzamento.
Oltre agli scontri, che ovviamente non vedono mai una chiara prevalenza di una parte sull’altra, i protagonisti si trovano ad affrontare tutta una serie di minacce da parte di varie forze che desiderano trarre vantaggio dalla situazione, fino al punto di doversi alleare, in un paio di occasioni, per poter superare nemici particolarmente pericolosi; la particolare atmosfera della serie, però, fa sì che sia impossibile prendere troppo sul serio i problemi che maghi e guerrieri devono risolvere, anche perché la figuraccia è sempre in agguato e i protagonisti si ritrovano più volte esposti al ridicolo.
Probabilmente a segnare il breve destino del telefilm è stato la mancanza di un pubblico di riferimento: troppo fantasy per gli appassionati di commedie e comicità, troppo comica per gli appassionati del fantasy puro. A parere di chi scrive una serie del genere avrebbe maggiore fortuna oggi, dopo il successo di produzioni di spirito affine quali Hercules e Xena.
6 commenti
Aggiungi un commentoYes, fa parte dello script 'svelato' dal creatore della serie. Anche per me, irresistibile. Se alla guida ci fosse stato Mel Brooks, non mi sarei sorpreso.
Trasmesso oggi, seppur con tutti i limiti evidenziati, penso saprebbe catturarsi una bella fetta di pubblico
In effetti quel telefilm aveva un fascino non banale.
Altro che Hercule e Xena ! (per non parlare dei cloni successivi...)
All'inizio pensavo che ci fosse davvero il suo zampino. Ricordo che non era stato molto pubblicizzato e in casa siamo incappati in questa serie per puro caso. Alcune gag sono veramente ispirate.
Sarebbe curioso vedere come reagirebbe il pubblico riproponendo questa serie. Con i limiti dovuti alle tecnologie e budget, era molto ben confezionata, senza pretese negli effetti speciali e tuttavia divertente e simpatica.
Xena e Hercules, oltre al fatto che si prendono un po' troppo sul serio, li ho trovati un po' dozzinali nella realizzazione.
Questa serie anche a me piaceva.
Peccato sia durata poco.
Presentava in effetti un giusto miscuglio di azione e ironia con ogni personaggio che era ben caratterizzato. Peccato sia durata poco.
Come si è detto magari proposto negli anni 90 avrebbe avuto successo come avvenuto per "Hercules" e "Xena". A me il primo piaceva. Poi quando gli hanno levato l' epoca del mito dell' antica Grecia portandolo all' epoca di Giulio Cesare mi è proprio venuto il latte alle ginocchia e ho lasciato perdere.
ben vengano le cose nuove...
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