Gli spiriti sullo schermo
Nella filmografia giapponese i kami compaiono molto spesso, specie se si tratta di pellicole dell’orrore o di genere comico-grottesco. Non possiamo mancare di citare almeno un paio di opere di Hayao Miyazaki, maestro indiscusso dell’animazione.
Cominciamo col Premio Oscar 2003 La Città incantata, dove la protagonista Chihiro viene catapultata in una stazione termale per kami (nella traduzione italiana si è scelto di usare la parola spiriti).
Qui i kami vengono rappresentati in forme buffe e accattivanti, raramente spaventose, fatta forse eccezione per lo spirito del fiume.
Nella Principessa Mononoke del 1997, anch'esso candidato all’Oscar, come miglior film straniero, Miyazaki ci racconta il destino dei kami degli animali contro la tecnologia dell’uomo.
I lupi, i cinghiali, le scimmie, sono tutti carne e spirito nello stesso tempo, e se contaminati dall’uomo, divengono demoni. È proprio quello che succede al gigantesco cinghiale che apre il film: orribile e malvagio perché ferito da una pallottola, contaminerà con la sua maledizione il protagonista Ashitaka.
Una splendida pellicola, consigliata a chi vuole capire la filosofia dietro al culto dei kami.
6 commenti
Aggiungi un commentoMolto bello davvero, un'esposizione chiara e interessante di una materia complessa!
che bell'articolo! sono molto colpita: interessante, esauriente e corredato di belle immagini. oltretutto mi interessa particolarmente l'argomento.
mi fa piacere notare anche che, secondo la tradizione giapponese, la maggior parte dei libri più importanti furono scritti da donne! (oltre per esempio alla storia di genji, o alle note del guanciale)
Grazie mille ops: ops: , sono contento che vi sia piaciuto.
Naturalmente si tratta di un argomento vastissimo, e io ho voluto trattare in modo un po’ agile solo la parte mitologica e folkloristica.
Diciamo che può essere propedeutico per apprezzare ancora di più, se è possibile, qualche opera del Sol Levante tipo la Principessa Mononoke .
Complimenti per l'articolo, in quanto yamatologo non posso che apprezzare un articolo ben scritto e interessante sull'argomento pur con l'obbligo della riassuntività. E data la complessità della materia mitologica in genere, non era impresa facile...non è giusto però, hai tolto tutti i particolari sconci (ci acquista min grazie ed eleganza hihihi)!!
Complimentissimi davvero!
Che bell'articolo!!
Sapevo che la mitologia giapponese fosse complicata, ma non credevo che lo fosse così tanto!
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