Nel 2000 il canale americano TNT produsse un film Tv tratto da Witchblade, noto fumetto superoistico del quale manteneva il titolo. La produzione sarebbe stata il pilot di una futura serie regolare nel caso fosse stato bene accolto dal pubblico. Nonostante in molti avessero avanzato dubbi sulla reale qualità del film in questione, il successo ottenuto fu considerato sufficiente per la messa in produzione del telefilm a partire dall’anno seguente.
La storia è incentrata su una detective italoamericana del dipartimento di polizia di New York, Sarah “Pez” Pezzini, interpretata da Yancy Butler, la quale nel corso di un'indagine entra in possesso di un misterioso bracciale appartenuto nientemeno che a Giovanna d’Arco. Come suggerisce il suo nome, il bracciale non è un ornamento ma un'arma antica e micidiale, la cosiddetta "Lama della Strega", legata non a caso alla storia di Giovanna d'Arco.
Inoltre, il bracciale può essere indossato solo da una donna, e può fornire a colei che lo indossa notevoli poteri, tra i quali una pressoché totale invulnerabilità e la capacità di utilizzare una lama letale che fuoriesce dal guanto generato dal bracciale stesso.
È Witchblade stessa a decidere se la padrona è degna di ricevere in dono l'uso dei suoi poteri ma l'arma tende ad avere l’antipatica carattestica di far mancare il proprio aiuto proprio nel momento di maggiore bisogno. Nel corso della storia, oltre che alla Pulzella d’Orleans è appartenuto a varie eroine delle più disparate culture, dall’Europa al Medio Oriente, dall’India al Giappone influenzando la storia in ognuna delle sue incarnazioni.
Nel corso della serie Sara Pezzini – oltre che con tutta una serie di criminali, terroristi e psicopatici dei nostri tempi – se la deve vedere con Kenneth Irons (Anthony Cistaro), un multimiliardario profondamente interessato alla storia e al potere del bracciale, che vorrebbe conquistare per se stesso. Irons sembrerebbe essere aiutato da un misterioso combattente, Nottingham, interpretato da Eric Etebari, che in realtà ha scopi e priorità diverse e autonome.
La prima stagione della serie, seppur molto breve – conta solo 11 episodi – ebbe un discreto successo e portò alla realizzazione di una seconda. Terminata questa, però, il telefilm venne sospeso: gli indici di gradimento erano in calo e la Butler era coinvolta in seri problemi di alcolismo e di dipendenza da sostanze stupefacenti – che, purtroppo, la attanagliano periodicamente ancora oggi – che comportarono un periodo di presenze saltuarie e rapporti difficili sul set. Nel momento in cui l'attrice fu di nuovo in grado di lavorare la serie era stata definitivamente cancellata.
Uno degli elementi del successo iniziale fu proprio il carisma dell’interprete principale unito alla sua innegabile avvenenza, (per quanto la Pezzini televisiva non appaia praticamente mai nei panni ultra-discinti della controparte fumettistica). Questo carisma non è bilanciato però da un’uguale forza dei personaggi di contorno, in alcuni casi ben poco caratterizzati. A parte questi, altri punti a sfavore della serie erano in particolare una certa limitatezza nella realizzazione delle storie, troppo spesso sviluppate in modo prevedibile e poco convincente: anche quando basate su spunti originali e interessanti, infatti, le sceneggiature tendevano a risolversi in risultati banali e divennero in breve il vero tallone d'achille della produzione. I fan del fumetto, infine, ebbero reazioni contrastanti, impedendo che si formasse uno zoccolo duro di appassionati.
In ultimo non va dimenticata la qualità visuale del telefilm: lo stile di scenografie e regia sembrava, data anche una certa scarsezza di mezzi, irrimediabilmente datato per la TV d’inizio millennio. In ultima analisi, quindi, Witchblade sembra appartenere purtroppo al lungo elenco delle occasioni perdute e mal sfruttate dal piccolo schermo.
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