La Fenice Nera
Ora si tratta di scoprire che cos’è questo Club Infernale. In aiuto al gruppo viene un vecchio amico, l’Angelo. A quanto pare il Club è un’antica istituzione eccentrica, con qualche lato osé. Vi appartengono tutte le più alte personalità del paese: giudici, politici, industriali. Lo stesso Angelo ne fa parte per diritto di nascita, dato che è l’erede di una delle più ricche famiglie d’America.
Grazie all’Angelo, gli X-Men si fanno invitare a una festa del Club.
Ciclope, Tempesta, Colosso e Jean entrano nella villa dove si svolge il party sotto copertura, mentre Wolverine e Nightcrawler penetrano di nascosto dalle fogne.
Le cose degenerano il fretta. Jean incontra di nuovo Jason e ritorna nel passato. Questa volta ci rimane. Non è mai stata così felice, bella, potente e crudele. Sposerà il suo Jason.
Ciclope è allibito mentre vede i due allontanarsi. Li segue fino a una stanza. Non fa in tempo ad aprire la porta che una scarica d’energia lo travolge. La sua ragazza è vestita con corpetto, stivali e mutandine di pelle nera. Jean Grey non c’è più, esiste solo la Regina Nera, agli ordini di Jason Wyngarde.
Anche Colosso e Tempesta vengono catturati. Il nemico è la cosiddetta Cerchia Interna del Club Infernale, un gruppo di superuomini che attraverso intrighi e macchinazioni di potere vuole dominare il mondo. Li comanda Sebastian Shaw, mutante in grado di assorbire l’energia cinetica e trasformarla in forza fisica. Più lo colpisci, più diventa forte.
Anche Nightcrawler rimane prigioniero, ma Wolverine riesce a scappare. Tornerà per aiutare gli altri, mentre Ciclope ingaggia un duello mentale con Jason. Fallisce, ma crederlo morto fa tornare Jean in sé. Contro il potere di Fenice, Shaw e suoi non possono nulla.
Jason, in realtà Mastermind, un mutante in grado di creare sofisticate illusioni, si trova faccia a faccia con Jean. Lui l’aveva seguita pazientemente per mesi, e si era introdotto nella sua mente poco alla volta, al fine di controllarla. Jean, con un mezzo sorriso, lo lobotomizza. Quel povero sciocco l’ha aiutata a scoprire la parte più buia della propria anima; non s’immaginava nemmeno cosa avrebbe scatenato.
Gli X-Men escono, sta arrivando la polizia, controllata dal Club.
Il Blackbird, il loro aereo, li aspetta fuori. Ma c’è qualcosa che non va in Jean: è ancora vestita da Regina Nera, lei che può cambiare forma agli abiti in un attimo.
Passa un po’ di tempo in volo, poi tutto esplode. È stata Jean Grey, o meglio la Fenice Nera. Ora lei è fuoco e vita e potere. È una dea, superiore ai comuni mortali. Ha un potere infinito e non le importa più di niente. Distruggerà tutto e tutti.
Dopo un breve scontro con i suoi ex compagni, già per miracolo sopravvissuti all’esplosione dell’aereo, Fenice Nera sparisce tra le stelle.
Agli X-Men, nel frattempo si è unita anche la Bestia, non resta che aspettare.
Fenice Nera, figlia del buio e della luce, sfreccia nello spazio, coprendo distanze di anni luce in un attimo. È energia pura, una forza distruttrice antica quanto il cosmo. E ha fame.
Entra in una stella e la consuma completamente. Uno dei pianeti del sistema ospita miliardi di individui di un’antica popolazione; tutti morti, dal primo all’ultimo. Un incrociatore Shi’ar la intercetta, e la riconosce come la Fenice della leggende. Esploderà in un attimo.
Poi torna sulla terra dai suoi genitori. Loro hanno parole gentili, ma lei non riesce a tenere a frano il potere. Sente preoccupazione, ma anche paura nella mente della madre, del padre e della sorella. Jean fa una cosa per lei facile quanto respirare: trasforma una pianta in cristallo puro. Fenice Nera ha gioia e sgomento del terrore che sente nei suoi cari. Cosa le importa di quei ridicoli omuncoli? Lei è il potere incarnato.
D’un tratto gli X-Men attaccano. La stavano aspettando. Lo scontro dura un attimo, ma Ciclope riesce a distrarre Jean quel tanto che basta per far intervenire Xavier. Si scatena un duello mentale di forza inimmaginabile. Alla fine Jean è di nuovo se stessa.
Tutto finito? Così sembra, quando gli X-Men svaniscono davanti agli occhi della famiglia Grey.
Il fato della Fenice
Li ritroviamo a qualche anno luce di distanza, davanti a Lilandra, Imperatrice Shi’ar. Fenice Nera ha distrutto un sistema solare e un incrociatore spaziale. Ha già consumato miliardi di vite, e ne consumerà ancora. Jean Grey deve pagare per i suoi crimini.
Xavier interviene: conosce la legge Shi’ar e sfida Lilandra a un duello d’onore, per la vita di Jean.
Lilandra non può rifiutare. Gli X-Men si batteranno contro la Guarida Imperiale Shi’ar, anche loro superuomini. Teatro dello scontro è la Luna.
I pupilli di Xavier si battono con coraggio, ma uno dopo l’altro soccombono. Restano in piedi Jean e Ciclope. Lei indossa il vestito da Marvel Girl, ed è uguale a un tempo, prima che diventasse la Fenice per salvare i suoi compagni dal disastro dello shuttle Starcore.
Lo scontro sembra volgere al peggio, ma in una attimo tutto cambia: Fenice Nera è tornata. Gli X-Men, feriti e catturati, vengono svegliati dai poteri mentali di Xavier per affrontare ancora una volta la loro ex compagna. In prima linea c’è Ciclope. Lei lo attira in un luogo antico sulla superficie nascosta della Luna. Lì ci sono armi, potenti congegni di civiltà ormai dimenticate. Jean ne attiva una. Lo sapeva fin dall’inizio, da quando hanno messo piede sulla Luna. Non può esistere un essere umano col potere di un dio.
Ciclope le urla di fermarsi, Jean gli dice addio. Attiva l’arma e muore.
Le sue ultime parole sono il nome del suo amore. A Scott Summers, il potente X-Men Ciclope, non resta che piangere nella polvere.
5 commenti
Aggiungi un commentoNon mi interessa se già te l'ho detto in privato. Te lo voglio incidere indelebilmente (elettrone dopo elettrone ) sulle pagine di FM:
QUESTO ARTICOLO E' ECCEZIONALE!!!!
Davvero un ottimo articolo, complimenti al relatore...
Mi ha fatto rivivere le emozioni che mi sucitò leggere la storia all'epoca...
Chissà se il film reggerà il confronto con la stupenda storia di Claremont ( anche se ne dubito fortemente).
ops: ops:
Oh, mamma, grazie mille ragazzi.
Vicié, già sai
Diciamo che quel ciclo di storie era talmente bello, (credo, Claremont era al top, forse perché godeva di un libertà creativa oggi impensabile in Marvel, almeno con grossi personaggi), che anche a farne un rissuntino sembra qualcosa di buono.
Non conoscevo la storia di Fenice, quindi ho apprezzato molto l'articolo, e l'ho trovato "istruttivo" anche perchè altrimenti non avrei avuto modo di ritovare i fumetti citati per leggere la saga di Claremont.
Bravo Fabio. Che lacrimucce ragazzi... Bei tempi, Claremont e Byrne al massimo splendore, e un'unica serie regolare per seguire il più bel supergruppo di tutti i tempi, tra avventure spettacolari e intrecci che facevano impallidire Dallas e Beautiful messi insieme...
Oggi per seguire UNA storia devi comprare 3 testate e un paio di speciali, sennò non ci si capisce nulla
Ciao
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