Keith Donohue ha scritto il romanzo The Stolen Child, tradotto dalla Rizzoli in Il bambino che non era vero. L'autore si è ispirato a una famosa poesia di W. B. Yeats sui bambini scomparsi e scambiati dal popolo dei folletti.

L’autore, nato a Pittsburgh, attualmente vive a Washington, dove è Direttore delle comunicazioni per l’Archivio Nazionale. Questa è la sua prima opera. È la storia di Henry, che si addormenta in un bosco. Il suo posto viene preso da un “changeling”, in tutto e per tutto uguale a lui. Henry cresce insieme al popolo dei changeling nella foresta e pian piano dimentica il suo vero essere. Ma la sua origine non è del tutto sepolta e infine qualcosa lo spinge alla ricerca del vero se stesso. È un romanzo classico sul passaggio all’età adulta, sulla ricerca dell’identità. Una fiaba per adulti, insomma, di cui andiamo a leggere la quarta di copertina:

L'autore
L'autore

"Una sera d'estate, per un capriccio, Henry Day scappa di casa e si nasconde nel bosco. Non farà più ritorno. Un nuovo Henry prende segretamente il suo posto: un ragazzo in tutto uguale all’originale, eppure diverso, antichissimo. È un changeling, membro di una leggendaria tribù di eterni bambini che ai margini delle città conduce un'esistenza selvatica e nascosta. Simile al cuculo che depone l'uovo nel nido altrui, l'impostore si insinua nel cuore della famiglia Day e, a furia di recitarne la parte, a poco a poco diventa Henry. Il vero Henry, intanto, è costretto a unirsi ai changeling, prende il nome Anyday e conosce la libertà, la magia e la durezza della vita nei boschi. Come i compagni prima di lui, è condannato a dimenticare lentamente il passato, e ad attendere a lungo, forse per secoli, l'occasione di tornare a essere umano.

La cover originale
La cover originale

Ma le identità originarie non sono del tutto sopite e alla fine la nostalgia spinge Anyday sulle tracce del se stesso perduto, mentre strane ombre – una cittadina boema alla metà dell'Ottocento, un maestro di piano e il suo allievo prodigio – portano il nuovo Henry a scavare ancora più indietro nel tempo. Ispirato a una meravigliosa poesia di William Butler

Yeats, Il bambino che non era vero seduce il lettore con un intreccio avvincente e profondo, luminoso e pauroso insieme, in bilico tra realtà e fantasia. E disegna, attraverso il racconto intrecciato di due iniziazioni e di due spaesamenti, una prodigiosa, struggente metafora del diventare grandi."

Il bambino che non era vero di Keith Donohue (The Stolen Child, 2006, Traduzione Elisabetta Humouda, Rizzoli Editore, collana La Scala, Pag. 339 – € 17,50 – ISBN 88-17-01173-8)