Che J.K. Rowling si sia basata sui miti e le leggende del nostro mondo per ricreare gli oggetti che appaiono nella saga di Harry Potter è cosa nota. Forse ai più è meno noto il collegamento tra due degli oggetti magici che appaiono nelle avventure del maghetto, con una ben precisa fiaba scozzese.
Questa sera ho ricevuto, come anticipato regalo di compleanno, un interessante libro, edito da Giunti, chiamato FIABE CELTICHE, Gnomi, folletti, fate: storie del piccolo popolo. All’interno del libro, subito preso per essere divorato, esiste una fiaba che ha attirato la mia attenzione. Intitolata La Magia del Berretto Azzurro, narra di un uomo che si perde in un bosco, nel territorio del Kintail, ritrovandosi a chiedere ospitalità in una casetta di pietra per la notte. La casupola era abitata da tre strane vecchiette che, di malumore, gli offrono ospitalità. L’uomo, non fidandosi, decide di rimanere sveglio quando gli viene offerto un posto per dormire accanto al camino acceso. Ad un certo punto, quando le tre streghe lo credono addormentato, accade qualcosa di molto strano:
“... una di esse silenziosamente si alzò dirigendosi verso un grosso baule di legno accostato alla parete più lontana. Iain (il protagonista), sempre finendo di dormire, vide la vecchia alzare con fatica il pesante coperchio del baule ed estrarne un berretto azzurro, che si infilò con gran cura sulla testa.’Carlisle!’ gridò la vecchia con voce aspra, prima di svanire completamente di fronte all’esterrefatto Iain.”
“... Immediatamente si ficcò in testa il berretto e gridò, come aveva sentito fare in precedenza: ‘Carlisle!’ Di colpo le mura di pietra del tugurio si assottigliarono intorno a lui fino a svanire. Iain si sentì afferrato da una specie di vortice che dapprima lo scagliò in aria a gran velocità e, poi, lo fece cadere con un tonfo su un pavimento di terra battuta...” Le vecchiette urlano il nome della loro destinazione, come sono soliti fare i Weasley quando viaggiano usando la metropolvere. Iain, provando il berretto, si sente sollevare e vola fino alla destinazione, proprio come accade toccando un passaporta.
Le somiglianze sono notevoli e si può supporre che proprio questa fiaba, o altre simili, abbia dato alla Rowlings l’idea per i mezzi di trasporto alternativi alle classiche scope. E’ solo una curiosità, ma è una scoperta che fa sempre piacere fare.
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