Il bisogno di Fantastico - così spesso negato, osteggiato e criticato da questa società che innalza il realismo, quando non addirittura il pragmatismo, a valore fondamentale - si sta prendendo una bella rivincita.

Secondo il professor Bruce Hood dell'Univeristà di Bristol, il nostro cervello sarebbe infatti biologicamente orientato ad accogliere l'elemento soprannaturale, allo scopo di aiutarci a relazionarci meglio con coloro che amiamo o che odiamo.

Lo studio accademico ha preso in esame più di duecento bambini in età prescolare, una fascia in cui la propensione all'elemento fantastico sarebbe più accentuata. Un dato che comunque non esclude dal fenomeno la popolazione adulta, nella quale questo meccanismo sarebbe semplicemente attenuato.

Magia, spiritualità, fantasia farebbero tutte parte del pacchetto: "E' come se il loro cervello fosse stato allenato a credere all'incredibile" - ha dichiarato il professor Hood al British Association Festival of Science di Norwich.

Tale meccanismo spiegherebbe anche le proiezioni psicologiche dei bambini sugli oggetti, come per esempio la classica 'coperta di Linus': l'investimento affettivo su di essa, sostituto parentale già intuito dalla psicologia, sarebbe facilitato dalla forza immaginaria che secondo Hood è componente biologica del cervello.