Con la reputazione dello Studio Ghibli, e una fonte come quella dei romanzi di Ursula K. Le Guin, ci si aspettava molto da Gedo Senki. E molto il film d'animazione ha incassato in patria, dove ha guadagnato 52 milioni di dollari dopo cinque settimane. Probabilmente i fan faranno lievitare il conto della casa di produzione e del regista, ma la pellicola sembra non mietere la messe di consensi che i lavori di Miyazaki Senior hanno sempre ottenuto.
Tutti, salvo rarissime eccezioni, non possono fare a meno di accostare il lavoro del figlio con quello del padre. Chi potrebbe reggere l'urto di un confronto simile? Pochissimi giudicano la pellicola per quello che vale.
Chi lo ha visto a Venezia è rimasto deluso e, naturalmente, non ha potuto evitare scomodi paragoni:
L'Unità - Dario Zonta:
Piatto nello stile, è un'illustrazione senza invenzioni che rinuncia alla creazione di un immaginario per servire la fantasia sul piatto del realismo. (...)
La Repubblica - Roberto Nepoti
...sostanzialmente una favola per bambini, dal disegno non particolarmente sofisticato e dall´animazione al di sotto dello standard degli studi di papà.
Il Messaggero – Francesco Alò
Meno punitivo ma altrettanto deludente è l’atteso esordio, fuori concorso, di Goro Miyazaki Tales from Earthsea. E’ il debutto del figlio del più grande regista d’animazione vivente Hayao Miyazaki, secondo nella storia del cinema solo a Walt Disney. In un mondo antico qualcuno ha aperto la porta di comunicazione tra il mondo dei vivi e quello dei morti. Deciderà tutto lo scontro tra due maghi portatori di filosofie opposte: per uno è necessario morire, l’altro preferisce l’immortalità. Tra i due uno schizofrenico parricida e una misteriosa orfana con qualche segreto. Povero Goro Miyazaki. Il suo film sembra una brutta copia delle opere del padre-maestro. I personaggi hanno facce i cui connotati abbiamo visto, identici, nelle opere del genitore, da Laputa a Il castello errante di Howl e torna fin troppo spesso anche la melma fangosa e nerastra tanto importante per Miyazaki padre come simbolo grafico dell’inquinamento fisico e morale dei suoi eroi problematici. Dal punto di vista tematico il discorso non cambia: il relativismo morale tanto geniale nel padre diventa semplicistica ambiguità nel figlio. Va bene la bottega rinascimentale. Va bene la scuola del calco per imparare il mestiere ma il figlio Goro dovrebbe ricordarsi che per emanciparsi, un giorno, dovrà uccidere artisticamente il padre Hayao.
Variety - Leslie Felperin
Sfortunatamente, nonostante il cast al doppiaggio, le immagini deludono. Il character design è piatto e poco definito (con protagonisti dalle facce inespressive), in termini di colori è seriamente male assortito con gli sfondi impressionisticamente spalmati. A mancare è l'inventiva e l’eccentricità di Hayao Miyazaki al suo meglio.
Cinemaplus.it - Tobia Zerbato
www.cinemaplus.it/leggi-recensione.asp?id=1976
Con “Tales From The Earthsea” il regista debuttante non solo non aggiunge nulla di nuovo alle produzioni del padre ma fallisce anche nell’intento di ricalcarne i filoni narrativi e le indubbie qualità caratteriali dei protagonisti che da sempre contraddistinguono i film di Miyazaky.
Mymovies.it - Francesca Felletti
http://www.mymovies.it/dizionario/recensione.asp?id=44595
Si respira la stessa ambientazione magica e il gusto per i disegni animati firmati, per entrambi, dallo Studio Ghibli, ma Tales from Earthsea – Tales from Earthsea non ha la dimensione narrativa dei film di Hayao, adulta e stratificata, nè quella forza inventiva che a ogni sequenza trasforma il paesaggio in forme sempre diverse e stupefacenti.
Castlerock.it
articoli.castlerock.it/articoli_cinema.php/id=2766
A dispetto dell'animazione fluida e del character design accurato, il film di Goro non raggiunge mai le vette artistiche, inventive e narrative dei lungometraggi del padre, anche se è senz'altro ingiusto porli come pietre di paragone di questo lavoro
Giudizio diverso viene da viene da Filmup.com, che dipinge un quadro meno catastrofico
Filmup.com - Monica Cabras
filmup.leonardo.it/gedosenki.htm
Un film che non delude le aspettative degli amanti del genere, che cadendo nell'inevitabile trappola del confronto non possono non affermare che anche se ha ancora da lavorare per raggiungere la perfezione del suo geniale genitore, Miyazaki Goro ha saputo realizzare una buona pellicola, coinvolgente, divertente e commovente. In ogni caso nulla gli vieta, (e noi glielo auguriamo vivamente!), di prendere una strada diversa da suo padre, creandosi uno stile personale differente ma avvincente, per farci dimenticare la loro parentela.
Più mirata la recensione del sito specializzato Animenewsnetwork.com
Animenewsnetwork.com - Daniel DeLorme
www.animenewsnetwork.com/reviews/display.php?id=1026
Gedo Senki è un buon film, ma la sua caratteristica più straordinaria è che sembra annunciare la transizione a una nuova era. In alcuni aspetti sembra un classico prodotto Ghibli, mentre in altri sembra tutt'altro. Hayao non è ancora finito, ma già ci si chiede cosa sarà lo Studio Ghibli dopo di lui. La domanda incombe Gedo Senki e rende difficile farcelo godere per quello che realmente è: una grande viaggio nel fantasy epico e un film piuttosto buono… ma non andate a vederlo aspettandovi un film di Hayao.
Il pubblico non avrà occasione di dire la sua, dal momento che non è ancora conosciuta da data di proiezione ufficiale in Italia
5 commenti
Aggiungi un commentoPosto che le critiche sui film d'animazione, soprattutto quelli giapponesi, le prendo sempre con le pinze data la generale ignoranza in materia da parte dei suddetti critici, gente che ha scoperto il genio di Miyazaki solo perchè ha preso un oscar; pretendere di fare una critica di Tales from Earthsea con l'ottica di fare un confronto tra Goro Miyazaki. e suo padre mi sembra veramente miope.
Prendo frase ad esempio
Miyazaki a suo tempo veniva criticato perchè i visi dei suoi personaggi si somigliavano tutti, il critico forse se ne è dimenticato. Quei lineamenti però sono diventati anche il tratto caratteristico di tutta la produzione dello studio Ghibli, si denotano anche ne Una tomba per le lucciole del socio Isao Takahata. Pertanto non mi sembra una sopresa che i personaggi di Goro Mihazaki abbiano le medesime caratteristiche, nè una critica.
Poi magari il film è deludente e la storia debole, ma proprio dai critici mi aspettere un analisi di questo film come opera a se stante e senza cadere nella trappola del confronto.
Problema generazionale, credo. Uno può pensare tutto il male possibile della peggiore pellicola americana(ta) ma è un fatto che almeno la "capisce". Per la roba giapponese, con spettatore al di sopra di una certa età c'è un muro di incomunicabilità, credo, invalicabile.
Io per esempio la "roba" giapponese non la capisco. Ci fossi cresciuto, forse si. Se dovessi trovarmi costretto a parlarne estesamente forse scriverei pure io che "in quel cartoon" disegnano come "in quell'altro".
"Una tomba per le lucciole" ad esempio mi piacque abbastanza. Però ricordo distintamente che mentre lo vedevo pensavo: "Hey... disegnano come in Anna dai Capelli Rossi".
Gedo Senki è un ottimo film di animazione,ma nulla piu',purtoppo leggermente oscurato da Hayao,ed è del tutto normale e perniente miope.
Il character e lo stile è del tutto simile a quello del padre,solo piu' slavato.
La trama è circa come quella dell'ultimo capitolo della saga ''la spiaggia piu' lontana''.
Visto due volte, e le critiche mosse sono sensate e non frutto di pregudizi.
Forse bisognerebbe prendere l'animazione giapponese non come oro colato sotto ogni suo sviluppo.
Il film è stato criticato anche in giappone,e loro sanno,piu' di noi.
Ritengo che quando si fa una critica a un film deve essere fatta la critica al film come opera. Il paragone mi va anche bene, purchè questo non diventi il metro di misura principale come invece mi sembra di leggere in queste critiche.
E' come se per giudicare La signora delle Camelie di Alexandre Dumas figlio si facesse un confronto con un romanzo di Alexandre Dumas padre.
Ce l'hanno in cartellone all'Arcadiaaaaaa
e come al solito non lo faranno vedereeeee
spero nell'apertura del nuovo cinema con saletta d'essay.
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