La carriera di Ursula K. Le Guin (classe 1929) appare oggi più inarrestabile che mai. Premio dopo premio, riconoscimento dopo riconoscimento, l’autrice statunitense che vide il suo esordio letterario nel 1962, col racconto breve April in Paris – e che in seguito è divenuta famosa per le tante opere di fantascienza e fantasy tradotte ovunque nel mondo – si è di recente aggiudicata il Maxine Cushing Gray Fellowship for Writers. Ad annunciarlo è stato il Washington Center for the Book, sottolineando che il premio in questione è volto a valorizzare in modo particolare tutte quelle attività (e quegli autori) che abbiano a che fare con la poesia e la prosa, il giornalismo e la critica letteraria: tutti elementi che ben si accomunano e si fondono in questa pregevolissima e versatile autrice.
Un altro eminente riconoscimento si va così ad aggiungere alla già opulenta lista in mano alla Le Guin, che può vantare, in oltre quarant’anni di onorata carriera, premi come: il Grand Master (ricevuto nel 2003), conferito dalla Science Fiction and Fantasy Writers of America, il PEN/Malamud Award per i racconti brevi, il James Tiptree Jr. Award, lo Sturgeon Award, il Natrional Book Award, il PEN/USA Award (conquistato lo scorso anno, grazie al romanzo I Doni), senza dimenticare tutta una lunga serie di Nebula e Hugo Awards, meritati con romanzi e racconti che sono oramai entrati a far parte della storia della letteratura (fantastica e non).
Ultima fatica dell’autrice resta tuttavia la trilogia che va sotto il nome di Annals of the Western Shore, di cui abbiamo letto qui in Italia il primo volume, I Doni (2006), e della quale aspettiamo il seguito – Voices – in uscita negli Stati Uniti proprio per questo mese, settembre 2006. Ve ne riportiamo la quarta di copertina:
Ansul era una splendida, pacifica città di commercianti ed eruditi, e questo finché non giunsero a conquistarla gli Alds – i brutali uomini del deserto – i quali credevano che la lettura e la scrittura fossero arti diaboliche, punibili con la morte. Credevano anche che la Casa dell’Oracolo, in cui gli ultimi libri superstiti furono nascosti, fosse abitata da temibili demoni. Ma così non è, e per la diciassettenne Memer, quella casa è un rifugio benedetto, un posto caro e familiare, un luogo ricco di memorie, dove imparare: l’unico posto in cui ritiene di essere veramente al sicuro. Ma quando un giorno arrivano ad Ansul un poeta chiamato Orrec e sua moglie Gry, tutto nella vita di Memer comincia a cambiare. Riusciranno lei, la sua famiglia e la gente di Ansul a trovare la forza e il coraggio di ribellarsi contro i loro oppressori? Il secondo libro della serie Annals of the Western Shore, Voices, è una storia intrigante e commovente, per tutte le età, contro la violenza, l'intolleranza e la più cupa magia.
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