Il 18 di questo mese, per la gioia dei moltissimi fan dello scrittore Steven Erikson, sarà in libreria il quarto volume della serie Malazan Book of the Fallen, dal titolo La casa delle catene (House of Chains – 2002).
L’autore è nato in Canada a Toronto nel 1959, è archeologo e antropologo. Dopo aver vissuto per molti anni in Inghilterra con sua moglie e il figlio, è ritornato in Canada e ora risiede a Winnipeg.
La caduta di Malazan è la saga ideata da Steven Erikson e da Ian Cameron Esslemont, e inizialmente era stata progettata come un gioco di ruolo. Poi il progetto è stato trasformato in un ciclo, di cui sono previsti ben dieci volumi di cui conosciamo già i titoli:
Malazan Book of the Fallen:
1. Gardens of the Moon (1999) - I giardini della luna
2. Deadhouse Gates (2000) - La dimora fantasma
3. Memories of Ice (2001) - Memorie di ghiaggio (pubblicato in due volumi)
4. House of Chains (2002) - La casa delle catene
5. Midnight Tides (2004)
6. The Bonehunters (2006)
7. Reaper's Gale (2007)
8. Toll of Hounds (2008)
9. Dust of Dreams
10. The Crippled God
Il mondo creato da Steven Erikson è estremamente bello e interessante, con novità assolute nelle razze umane e non; ha uno stile tutto suo, che avvince il lettore senza tante banalità. Uno dei tanti punti di forza del ciclo è la caratterizzazione dei personaggi, lontani dai classici stereotipi che si trovano a ogni piè sospinto nella narrativa fantasy (elfi, maghi, nani con enormi asce o barbari spaccatutto). Infatti i protagonisti descritti dall’autore sono adulti, spesso tormentati dalle vicende che fanno da sfondo alla trama. Sono personaggi che le cui azioni hanno motivazioni profonde, personali, non c'è la banale divisione tra buoni e cattivi.
Inizialmente la trama può sembrare complessa (in effetti lo è) ma superato un primo impatto si scopre che si sta leggendo un vero capolavoro.
Il presente romanzo si apre sul continente di Genabackis, anche se gran parte dell’azione si svolgerà sul sub-continente di Sette Città. Cronologicamente i fatti sono posti subito dopo la Catena dei Cani e la morte di Coltaine che abbiamo letto in La dimora fantasma.
Un altro interessante tassello di un opera veramente memorabile.
La quarta di copertina:
"Nel nord di Genabackis una turba di bellicosi guerrieri tribali scende dalle alture montuose verso le pianure del meridione. Il loro intento è quello di fare scempio delle disprezzate genti delle pianure, sennonché per un guerriero chiamato Karsa Orlong sembrano aprirsi le premesse per uno straordinario destino.
Qualche tempo dopo si manifestano le conseguenze degli eventi legati alla Catena dei Cani, la colonna dei soldati di Coltaine. Tavore, la nuova inviata dell’Imperatrice, raggiunge ciò che rimane dell’ultima roccaforte di Malazan su Sette Città. Inesperta, ha il compito di guidare dodicimila soldati (perlopiù semplici reclute, a eccezione di un pugno di veterani del leggendario Coltaine), trasformandoli in un’armata in grado di resistere all’assalto delle orde sterminate del Vortice di Sha’ik, acquartierate nel cuore del Deserto Santo.
Ma l’attesa non è mai facile. I comandanti della Veggente sono paralizzati in una lotta per il predominio che minaccia l’anima stessa della ribellione, mentre la stessa Sha’ik è in preda alla sofferenza, ossessionata dalla sorella Tavore che minaccia di diventare la sua nemesi…"
La casa delle catene, di Steven Erikson (House of Chains, 2002, Traduzione Chiara Arnone e Lucia Panelli, Gruppo Editoriale Armenia, pag. 800 - € 20,50 - ISBN 88-344-1953-3)
11 commenti
Aggiungi un commentoErikson.... ops: ops: ops:
Purtroppo a causa dell'agenda piena chissà quando riusciro a leggerlo.
Idem... Erikson è un altro autore nella lista dei non letti. Ufs.
Bello il titolo.
Quarto appuntamento?
E che cavolo... puoi mica passare la tua vita alla sala raggi?
Stà un po' attento
(è vecchia, eh? )
Io intendevo il libro in uscita. Gli altri volumi del Ciclo di Malazan li ho già letti...
Finito la casa delle catene.
Se riesco faccio una recensione per settimana prossima.
Moooolto bello.
Peccato che il primo volume fosse un pò ostico e abbia scoraggiato molti, ma il terzo e il quarto sono una gioia per gli occhi e per lo spirito.
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