Questo è il tempo che resta per cercare di entrare a far parte della rosa degli scrittori che saranno scelti per le antologie Sguardi oscuri e Sguardi alieni, sottotitolo ‘i racconti migliori degli ultimi tre anni dei concorsi Lovecraft e Alien.

Due terzi dello spazio è già occupato dai finalisti delle edizioni 2001 e 2002, ma per il decimo anniversario, l’organizzazione si aspetta una conferma dei numeri che hanno fatto della nona edizione quella dei record. Primato di partecipazione e di livello qualitativo. Un assaggio potete averlo nella sezione racconti, con l’opera vincitrice del Lovecraft: 2 Hell'N'Back di Gabriele Guerra.

Ovviamente FM opzionerà i racconti migliori, e di chiara matrice fantasy, per proporli sulle sue pagine.

C’è tempo a sufficienza per cercare di produrre un piccolo capolavoro, il limite di spazio è fissato in dieci cartelle, equilibrio di stile e immaginazione.

Volete saperne di più. Correte al sito

http://www.fantascienza.com/alienlovecraft/

Non vi va? Restate con noi e leggete cosa ne pensano quattro partecipanti illustri:

Riccardo Coltri:

Ah, il Premio Lovecraft. Scusate, no, niente, mi è entrato un bruscolino nell'occhio. Avevo letto per la prima volta il bando di concorso su un Cosmo News che avevo preso allo stand della casa editrice Nord, al salone di Torino, nel 1997, e avevo partecipato con il racconto "Un altro nel barattolo" Per l'Alien invece avevo scritto "La casa", stampato con la stampante scassatissima dell'Amiga 500, e non si vedevano le "m" perché c'era poco inchiostro, così le avevo aggiunte con un trattopen su tutti e 10 i fogli, cinque minuti prima di spedirlo.

Sigh.

Scusate, io ordino qualcos'altro. Rosi, fammi una birra!

Antonio Piras:

Premio Lovecraft hai detto? Ah, ecco! Non mi ero rimbambito completamente, allora? Però, Franz si è sbagliato: ho vinto la prima edizione dell'Alien, io, ma mai il Lovecraft. Secondo, terzo, quarto, sì. Varie volte. Ma forse, per questa chiara ingiustizia, a lui e a Frank rimorde la coscienza. Oppure cercano di evitare la mia vendetta vudu. Con Frank ci avevo già provato, ma senza esito. Poi mi sono accorto dell'errore: avevo plasmato una statuetta di cera e, con abbondante colla vinilica, avevo appiccicato crini sulla testa. Lui, Frank, nel frattempo aveva perso i capelli, e la fattura s'è trasformata in una benefica terapia d'agopuntura.

Tant'è che subito dopo ha pubblicato due o tre romanzi... Porc...!

Emanuele Terzuoli:

Alien, Lovecraft? No, grazie. Sono fregature colossali. Eh, sì, ci sono cascato anch'io, qualche volta ho partecipato. Che vergogna quei due! Ti infinocchiano con tutti quei banner, con quelle menate che la Rowling o Pratchett hanno avuto la loro occasione. Come se avessero partecipato anche loro! E invece ti vogliono solo spillare i soldi. Poi vai alla premiazione e vedi che vincono sempre i soliti raccomandati, è peggio dei concorsi pubblici per un posto al comune. No, vi prego, statene alla larga finché siete in tempo, non fate come me. O fra qualche anno vi troverete anche voi qua, tutti seduti in cerchio, a raccontare della vostra vita finita in miseria. Meglio non pensarci. Ma quest'anno lo vinco quel premio maledetto, non possono ignorarmi per sempre! Ma voi fate come ho detto io, non mandategli niente. Quest'anno è mio! Voi lasciate perdere, datemi retta. Solo io, devo esserci solo io! Non ci cascate, fidatevi di me. E' mio, soltanto mio... il mio tesssoro!

Ivo Torello:

Premio Lovecraft? Un premio di narrativa horror in Italia! Una gemma rara! Lo conosco dai tempi della fanzine cartacea Shining, che la vulcanica coppia di Franchi, probabilmente, fotocopiava di nascosto in ufficio, ma decisi di partecipare solo nel 1998. Un'estate notevole quella del '98, in cui conobbi la ragazza che ancora oggi mi sopporta e in cui compii il grande passo di spedire qualcosa.

Quando mi arrivò a casa la lista dei finalisti, con busta e francobollo (che tempi! Per me ancora niente e-mail!) mi sentii come se avessi toccato il cielo con un dito. Era il primo premio a cui partecipavo ed ero lì, in quella lista magica. Poi venne l'Alien, altri racconti, altri ricordi che conservo gelosamente. Quello del primo posto al Lovecraft del 2000, a Torino, addirittura mi commuove...

E' colpa loro, dei due Franchi, se oggi insisto a scrivere. E la stessa cosa, ne sono sicuro, vale per tanti altri.

Se i premi si misurassero sulla base dell'entusiasmo e della passione che sanno infondere nei partecipanti, Lovecraft e Alien varrebbero di più del Nobel e dello Scudetto messi insieme.