Pare che il celebre franchise videoludico-cinematografico-televisivo di Mortal Kombat possa comparire ancora una volta sul grande schermo.

 Sembra che questa terza versione cinematografica ridisegnerà completamene l’universo di Mortal Kombat, un po’ come è successo con Batman per Batman Begins. Non un prequel né un sequel delle precedenti avventure dei partecipanti al torneo di Mortal Kombat, sull’isola dello stregone Shang Tsung, quindi.

A rivelarlo è lo stesso regista, Mink (Full Clip), in un commento sull’Internet Movie Database. Si tratta di una serie di risposte a certe indiscrezioni postate da un utente. In sostanza, le indiscezioni vengono confermate. Se siete iscritti (è gratis) potete trovare i post del regista in questa pagina: www.imdb.com/title/tt0293429/.

In pratica vi si dice che il processo di scrittura della sceneggiatura è ancora in corso, e che si sta cercando di fare il meglio possibile. Il problema pare stia nel fatto che è difficile mettere d’accordo tutti, lo studio Midway che ha prodotto i giochi, il creatore della serie Ed Boon e lo studio Hollywoodiano che produrrà i film. Ci sono infatti problemi fra la casa che detiene i diritti di Mortal Kombat dal 2000, Threshold Entertainment e New Line Cinema, distributore. I diritti di Threshold stanno per scadere e si vocifera (non lo dice il regista) possa entrare in gioco Lionsgate Entertainment (Saw III). Fatto sta che il ruolo di Christopher Lambert (Nirvana), quello del dio buono Raiden, già coperto dall’attore nel primo fim, potrebbe venire confermato. Il titolo provvisorio del film è Mortal Kombat: Devastation.

Il videogioco picchiaduro Mortal Kombat è nato nel 1992 fra i tastoni delle consolle da bar, dove rivaleggiava col ben più cartoonesco Street Figter II, contrapponendogli una grafica più realistica e tanto sangue. A produrlo era Midway Games e per quanto riusciamo a ricordare (quindi prendete l’affermazione col beneficio del dubbio), Mortal Kombat è stato uno dei primissimi videogiochi dove i personaggi erano digitalizzati da attori veri. Qualcuno non avrà dimenticato le Fatality, le mosse finale ottenute con complicate combinazioni di tasti, dove dopo aver sconfitto l’avversario inerme si finiva per strappargli la spina dorsale, fargli scoppiare la testa e cose del genere, a seconda del personaggio.

 Col tempo sono state prodotte tante altre versioni del videogioco, una serie televisiva e una a cartoni animati, rispettivamente Mortal Kombat: Conquest  e Mortal Kombat: Defenders of the Realm. Senza dimenticare i due film, Mortal Kombat del 1995 diretto da Paul W.S. Anderson (Alien vs. Predator) con appunto Christopher Lambert, non certo un successo di critica, e Mortal Kombat - Distruzione totale del 1997, John R. Legnetti (Il Re Scorpione), dimenticato anche dal pubblico.

La storia di Mortal Kombat è ambientata nell’isola di cui sopra, dove il malvagio stregone Shang Tsung ha organizzato l’ennesimo torneo di arti marziali, che ha una valenza ben più importante di quello che sembra. Vincere il Mortal Kombat per dieci volte di seguito, permetterà a Shang Tsung di consegnare le chiavi del regno della Terra al terribile imperatore Shao Kahn, signore del regno extradimensionale di Outworld. Inutile dire che il torneo è già stato vinto da Tsung e i suoi per nove volte di fila. Al fianco di Tsung si schiera Goro, gigantesco mezzo uomo e mezzo drago a quattro braccia. Contro di lui il difensore del nostro mondo, Raiden, dio del tuono, affiancato da campioni come il monaco guerriero Liu Kang e l’attore Johnny Cage.