Dopo Yvan Delporte un altro grande dei fumetti ci ha lasciati. Il 7 aprile, nella sua casa di Endicott, vicino a New York, si è spento Johnny Hart. Il papà di B.C. e del Mago Wiz è stato colto da un infarto mentre era impegnato al tavolo di lavoro.

Nato nel 1931, Hart aveva pubblicato le sue prime vignette sullo Stars and Stripes, il settimanale delle forze armate statunitensi, durante la guerra di Corea, alla quale aveva preso parte come aviere.

Nel 1954 si era congedato, ma aveva continuato a disegnare vignette e illustrazioni per diversi periodici.

La nascita di B.C. (Before Christ) è del 1958. La serie, rifiutata in un primo momento da ben cinque agenzie, iniziò ad essere pubblicata con successo dal New York Herald Tribune. Da allora le avventure di un piccolo gruppo di cavernicoli e di una manciata di animali sono comparse su oltre 1.300 giornali di tutto il mondo.

La popolarità del personaggio è tale che gli è anche stato dedicato un torneo Open di golf. Il trofeo, ovviamente, rappresenta proprio il protagonista, intento a colpire una pallina con la mazza.

 

In Italia B.C. e compagni sono stati introdotti negli anni ’60 dalla rivista Urania, in un primo momento in appendice ai romanzi e in seguito anche in un volume autonomo. Il numero 323 bis del dicembre 1963 era un numero speciale per il formato gigante (20x14 centimetri), ma soprattutto per il suo contenuto, completamente dedicato alle ormai famosissime strisce.

Il tratto con cui sono raccontate le vicissitudini dei protagonisti è essenziale, così come il paesaggio in cui si muovono. Pietre, caverne, e un’evoluzione tecnologica che arriva a comprendere la conoscenza della ruota, misterioso oggetto che il suo orgoglioso inventore non sa ancora bene come utilizzare.

Il protagonista, B.C., ama filosofeggiare sulla vita e sulla natura, ed è costantemente preoccupato dal futuro e dall’evoluzione sociale che, teme, manderà il mondo a rotoli in poche centinaia di migliaia di anni. Al suo fianco l’amico Peter, anch’egli insoddisfatto della realtà quotidiana, Thor, occupatissimo a cercare di capire come fare a frenare o curvare con la sua ruota, ma anche, fra gli altri, il barbone e poeta maledetto Wiley, la sensuale Biondina e la femminista Cicciona. E poi il formichiere Benedict, sempre intento nella difficile caccia delle Formiche, il Serpente, già mal visto in quanto simbolo del peccato, e il Grande Zot, attivissimo con i suoi fulmini.

Tutti questi personaggi e altri ancora, uomini, donne e animali, reinterpretano il mondo moderno, con i vizi e le passioni del nostro tempo, in un’ambientazione preistorica.

 

Nel 1983 dalla serie fu tratto anche un videogioco per il Commodore 64, il computer più diffuso del momento. Nel gioco B.C., in equilibrio sulla sua ruota di pietra, doveva inchinarsi e saltare per evitare una serie di ostacoli posti sul suo percorso. L’obiettivo finale era ottenere un bacio dalla Biondina.

 

Dalla collaborazione con Brant Parker nel 1964 nacque Il mago Wiz (in originale Wizard of Id), serie ambientata in un castello medievale i cui personaggi, però, hanno problemi da ventesimo secolo.

Ad un Re piccolissimo e cattivissimo sono affiancati un mago dai poteri non sempre utilissimi, Sir Brandolph, un cavaliere incapace, un’Indovina con tanto di sfera di cristallo, uno Spirito, che si manifesta sotto forma di nuvola di fumo, e molte altre figure che con le loro battute fulminanti hanno il raro dono di gettare nuova luce sul nostro tempo.

 

Negli ultimi anni Hart, unitosi alla chiesa presbiteriana evangelica, ha affrontato nelle sue vignette temi di argomento religioso, suscitando spesso forti polemiche.