Continuiamo il nostro excusus nella Terra di Mezzo di pixel parlando del chiacherato MMORPG Il Signore degli Anelli Online: Le Ombre di Angmar. La prima parte, dove trovate anche un’introduzione per chi non sa di cosa stiamo parlando ma è interessato, la trovate qui: notizie/7477/.
La nostra intervista esclusiva al produttore esegutivo Jeffrey Steefel la trovate qui: interviste/7333/.
Paesaggio da mozzare il fiato
I primi passi nel mondo creato da Tolkien mostrano fin da subito i migliori aspetti del gioco. Vedete a fondo pagina le specifiche di gioco, ma con una quantità di RAM appena sufficiente e una buona scheda grafica la Terra di Mezzo ci è apparsa in tutto il suo splendore, ricca di sfumature a particolari. Le animazioni sono fluide, le texture particolareggiate e in generale ambienti e personaggi davvero valgono un’esplorazione approfondita del territorio. Tanto per citare un esempio, viene quasi voglia di sdraiarsi su quei campi coperti da fiori multicolore della Contea e ammirare il passaggio delle nuvole in cielo, la cui resa grafica è notevole. E Brea vale davvero una visita, una versione virtuale di tante belle cittadine storiche nordeuropee, solo che qui non c’è la solita marea di turisti.
Il titolo sfrutta la licenza della Tolkien Enterprises, di chi detiene i diritti dei libri insomma, e non della trilogia cinematografica Jacksoniana. La cosa non incide affatto sul fascino visivo del titolo, che prende ispirazione dai film quando deve, o perlomeno dimostra di avere imparato la lezione su come vanno gestite le atmosfere in questo genere di ambientazione. Il look dei personaggi chiave della saga, come Gandalf o Aragorn, è del tutto simile a quella dei film. Non hanno proprio la stessa faccia degli attori, ma non cambia nulla. E non manca qualche bella e dovuta sopresa per i tolkeniani DOC, come il personaggio di Tom Bombadill e consorte, notoriamente scartati al cinema o il terzo stregone descrittoci nei romanzi, Radagast il Bruno.
Per ora della mappa si possono esplorare solo le zone dell’Eriador, ovvero Brea, la Contea, Angmar, Tumulilande, Monti Azzurri e Gran Burrone e da esplorare e di che rimanere meravigliati ce n’è abbastanza.
Già è stata annunciata per giugno la prima di una serie di espansioni che dovrebbero garantire entro qualche anno di completare tutta la mappa. L’espansione di chiamerà Shores of Evendim e permetterà appunto di accedere all’Evendin, a Ovest, dove troviamo il lago Nenunial sulle cui acque si specchiano le rovine di Annúminas, l'antica capitale del regno di Arnor, che cela potenti e pericolosi tesori. Saranno aggiunte 60 quest, 9 mostri e un raid.
Le musiche che ci accompagnano nella Terra di Mezzo sono senz’altro apprezzabili, più che altro ballate medievali e pezzi il stile musica celtica, più le solite marcette epiche all’occasione.
Gioco di ruolo e poco più
Le Ombre di Angmar è un gioco di ruolo on line nel vero senso della parola, perché lo sviluppatore Turbine ha deciso di puntare decisamente sul PvE (giocatore contro ambiente), ovvero sconfiggere mostri guidati dall’intelligenza artificiale del gioco e completare quest forniteci dai personaggi non giocanti.
Poco o niente è riservato al PvP, la possibilità di scontrarsi con gli altri giocatori. Lo avevamo già accennato nella prima parte dell’articolo: non ci sono fazioni avverse, le razze giocabili (nani, uomini, elfi e hobbit) sono tutte alleate, è normale che non sia facile scontrarsi con gli altri giocatori. Nella Terra di Mezzo il male rimane assoluto e viscerale, senza tonalità di grigio.Non ci sono arene o battleground, anche se è prevista una modalità duello. Ovvio che per imbastire un duello è necessario che entrambi i giocatori siano consenzienti.
Il PvP è relegato a una modalità chiamata PvMP, player versus monster player. In alcune città (Brea est, Michel Delving, Thorin’s Gate) ci sono apposite location dove è possibile trasformarsi in uno fra cinque tipi di personaggi malvagi, fra orchi, due tipi di Huruk-Hai, ragni e lupi. Si finisce così negli Erenbrulli (Ettenmoors, dove è morto il nonno di Aragorn, Arador, ucciso dai Troll), dove nel nostro mostruoso nuovo io potremo combattere contro giocatori dei Popoli Liberi per poter accumulare Destiny Point utili a imparare nuove abilità, migliorare le armature o le armi, anche per breve durata usando i Perks, piccoli benefici momentanei sempre diponibili. Per giocare nella modalità PvMP per i Popoli Liberi bisogna essere almeno arrivati al livello 40; è poi sufficiente rivolgersi a uno stalliere.
Negli Erenbrulli i Popoli Liberi partono nella sicura fortezza di Glan Vraig, i mostri a Gramsfoot. Si tratta in pratica di conquistare punti strategici chiave della zona insieme a una gran quantità di compagni, se non ci si vuole limitare a esplorare gli Erenbrulli e imbastire solo piccole scaramucce. Oltre ai Destiny Point il giocatore guadagna punti Infamy o Renonwn, rispettivamente per Mostri e Popoli liberi, una specie di punti d’onore che aumentano il vostro Rank e finiscono per essere rappresentati da un’icona di fianco al ritratto del personaggio. Infamy e Renown non scendono mai, al contrario del Rating, che invece può decrescere con le sconfitte; viene rappresentato da una serie di stelle anche loro di fianco al ritratto.
Missioni da eroe
L’esperienza in PvE nel Signore degli Anelli Online può essere considerata piuttosto ricca e soddisfacente, se non ci si aspetta niente di nuovo. L’interfaccia grafica è semplice e intuitiva, gode di un certo numero di possibili personalizzazioni ed è in sostanza identica a quella del concorrente da battere, l’avete già capito, World of Warcraft.
La struttura delle quest è abbastanza lineare e almeno all’inizio piuttosto sequenziale, almeno se si vuole crescere di livello in fretta. In tutto i livelli del personaggio sono 50 e i primi si possono scalare abbastanza facilmente. Pare che le sviluppatore si sia impegnato per non cedere troppo nel cosiddetto farming, l’uccisione di una quantità noiosa e inutile di mostri per crescere di livello, e nei primi tempi di gioco pare ci sia riuscito. Non mancano ovviamente le missioni che chiedono di ritrovare oggetti o determinate persone.
Le quest sono divise in normali e epiche. Le seconde seguono da vicino, e da un altro punto di vista, le vicende della Compagnia dell’Anello, e pare necessitino di party ben organizzati (i giocatori si riuniscono ovviamente in compagnie) per essere risolte. Il gioco insieme ad altri vale la pena anche per lo spettacolo offerto dalle combinazioni dei vari colpi “magici” dei personaggi. Le quest epiche ci vengono proposte da personaggi famosi come Radagast e Gandalf, dotati di un proverbiale e carinissimo anello sopra la testa, in quanto appunto latori di missioni.
Molto importanti nella crescita del personaggio sono i trait, speciali caratteristiche che possono aggiungersi alle statistiche o abilità del nostro personaggio. Così da poterlo differenziare dagli altri di uguale classe e livello. I trait si guadagnano attraverso determinate quest, uccidendo certi mostri o esplorando specifiche località. Sarà poi un bardo (ce n’è uno in ogni città) a caricare la nuova caratteristica sul nostro eroe.
Nel potenziamento giocano un ruolo fondamentale armi e armature, com’è ovvio. Due cose da sottolineare: le professioni (notizie/7477/) sembrano permettere di creare oggetti della massima potenza, i mostri non possono fornire di meglio; l’aspetto grafico anche della più folle combinazione di vestiti non è mai spiacevole. Complice la grafica realistica e i colori tenui non ci si deve preoccupare più di tanto (in linea di massima) di andare a cercare pantaloni o cotte di maglia che non facciano sembrare il nostro personaggio un pagliaccio. Cosa che non capita in WoW, dove, per esempio, i giocatori orchi, sono spesso costretti a scegliere fra l’avere un armamentario potente o un aspetto deficiente.
In definitiva, se avete voglia di avventurarvi per la prima volta nell’universo degli MMORPG, Il Signore degli Anelli Online: Le Ombre di Angmar può essere un buono titolo, specie se siete appassionati dell’opera tolkeniana e volete calarvi nel modo fantasy per eccellenza della letteratura. Per i giocatori esperti non ci sarà molto di nuovo, se non il piacere per gli occhi che sono i paesaggi di questa Terra di Mezzo virtuale.
Requisiti minimi di sistema:
OS: Windows® XP
Intel Pentium® 4 1.8 GHz
RAM: 512 MB
Video: 64 MB NVIDIA® GeForce® 3 o ATI® Radeon® 8500
Spazio su HD necessario: 7 GB
DirectX: DirectX® 9.0c
Optical Drive: 2x DVD-ROM
Internet: 56kbps Modem
Requisiti di sistema raccomandati:
OS: Windows® XP / Vista
Processor: Intel Pentium® 4 2.8 GHz
RAM: 1 GB
Video: 128 MB NVIDIA® GeForce® FX 6800 o ATI® Radeon® X850
Spazio su HD necessario: 10 GB
DirectX: DirectX® 9.0c
Optical Drive: 2x DVD-ROM
Internet: Broadband DSL/Cable
Il gioco non è disponibile in italiano.
3 commenti
Aggiungi un commentoSecondo me, lotro è un grande gioco senza dubbio,ma la Turbine si è dimenticata delle cose molto importanti come Gondor, Rohan a mio avviso i territori più belli del libro e del film.
Tutti i fan di Tolkien,se ne saranno accorti,(compreso me),nonostante tutto la grafica è magnifica,il sonoro grandioso quindi la Turbine ha fatto davvero un gran lavoro.
Guarda che veramente l'idea è di iniziare con l'Eriador, aggiungendo poi altre lande man mano che il gioco cresce in utenti (e in introiti, ovviamente). Hai idea che lavoro avrebbe richiesto la creazione dell'intera Terra di Mezzo (perché tu parli di Gondor o Rohan, ma altri potrebbero richiedere La Montagna, oppure Mordor, l'Ithilien ecc.)? A me sembra più che giusto che si sia cominciato in piccolo, anche per vedere come va a finire. Creare tutto, spendendo montagne di risorse, per poi arrivare a dover chiudere tutto perché i costi sono più alti dei guadagni, sembra a me una perdita di tempo e denaro.
Detto questo, sono convinto anch'io che questo sia un gran bel gioco. MA, da purista, devo lamentare la distruzione della filosofia Hobbit. Hobbit che vanno in battaglia e indossano armi e armature sono contro tutto quello che Tolkien ha mai scritto su di loro. Io ho provato, in beta, una signorina Hobbit. Bello attraversare la contea, ma non si procede senza combattere e quindi l'ho lasciata...
Il gioco, a parer mio, avrebbe dovuto dare la possibilità anche di ricreare una Terra di Mezzo fedele all'originale, magari su un server specifico. Una Terra di Mezzo (o un Eriador, per cominciare) dove le cose si svolgano come le racconta Tolkien, dove Elfi e Nani si picchiano a prima vista, invece di entrare nelle stesse Compagnie... una Terra di Mezzo dove gli Hobbit pensano più a mangiare che a malmenare i Goblin...
concordo perfettamente,quindi da quello che ho capito delle espansioni amplieranno la terra di mezzo del gioco.
grazie per le informazioni!
Aggiungi un commento
Fai login per commentare
Login DelosID