La notizia ha l’attendibilità dei rumor che possono venire smentiti in tempi brevi, ma qualche fondo di verità l’hanno sempre: pare che quello che viene considerato uno degli attori più fascinosi di sempre, il pur bravo Brad Pitt, vestirà i panni del barbaro eroe dei giocattoli He-Man in una nuova versione cinematografica dei Masters of the Universe. Dietro al presunto scoop c'è l'inglese Sun, che propone già un nome alternativo in caso di un rifiuto del bel Brad: Gerard Butler, che tutto il mondo ormai identifica col Leonida di 300.

Nomi degli attori a parte (e infatti già l'ufficio stampa di Pitt di è prodigato a diffondere smentite), la voce può significare che almeno l'intenzione di fare un nuovo adattamento del celebre franchise dei Master al cinema c’è. Resta da trovare lo studio che se ne occupi. Altri rumor in rete fanno il nome di Legendary Pictures, che fa dei film fantastici il suo portabandiera. Lo studio è già un grosso nome a Hollywood dopo il successo di Batman Begins, la produzione di Superman Returns, Lady in the Water e i prossimi WarcraftThe Dark Knight. C’è già un nome dietro alla sceneggiatura: Adam Rifkin (Small Soldiers), che lavora al progetto da anni. E non manca il titolo: He-Man and the Masters of the Universe, ovviamente.

Se eravate bambini negli Anni Ottanta non potete non aver giocato almeno un po' coi Masters of the Universe, serie di nerboruti, ipertrofici, mostruosi e iperfantastici pupazzi Mattel che ha conosciuto un successo come poche altre.

Il mitico He-Man e compagni, una colorita miscela di personaggi di razze diverse, combattevano il malvagio Skeletor e i suoi seguaci a colpi di armi medieval-tecnologiche fra le mille ambientazioni del pianeta Eternia.

L’ispirazione era chiaramente quella del Flash Gordon dei fumetti e del cinema; ma i MOTU, come li chiamano oggi i collezionisti (per noi bambini erano semplicemente i Master), avevano un design adulto, crepuscolare, che li rendeva unici e innovativi. Il protagonista He-Man era quasi una versione bionda del Conan howardiano e il Castello di GraySkull, dall’alto della bellissima illustrazione sulla confezione del giocattolo, faceva davvero paura.

A ogni pupazzetto (se ci dite che anche allora le chiamavate “action figures” non ci crediamo) era allegato un minicomic, un libricino a fumetti che raccontava una storia con protagonisti i personaggi dei giocattoli.

Nel primissimo minicomic, disegnato da Alfredo Alcala, He-Man era un guerriero barbaro armato di sola lancia e mutandoni di pelliccia, deciso a difendere il Castello del Teschio Grigio, luogo misterioso e potente, carico di magia buona e oscura. La Maga, salvata dalle grinfie di una bestia, fornisce a He-Man un potente arsenale magico-tecnologico che accresce la forza del barbaro.

Le forze del male capitanate da Skeletor, affiancato dal mostruoso Beast-Man e dal signore degli abissi Mar-Man, insediano la fortezza, e vogliono impossessarsi della potente spada, costituita da due metà unite per magia (c’erano anche nei giochi, una metà a Skeletor e una a He-Man), che dà poteri quasi illimitati. Inutile dire che l’artefatto è custodito nelle segrete del castello

Col successo, i Master guadagnano la TV in una serie a cartoni. Personaggi e ambienti si fanno un po’ meno oscuri e i cattivi più macchiette. He-Man diventa l’alter ego dello sfigatissimo Principe Adam, che si trasforma nell’abbronzato biondone quando innalza al cielo la propria spada al grido di “Per il Potere di GraySkull!”. Ben presto i giochi smettono di ispirare la serie ed è la serie a ispirare i giochi. Anche i minicomic cominciano a raccontare la storia del principe Adam, figlio di Re Randor e sempre seguito dal magico folletto pasticcione Orko.  Imperdibile per suscitare una lacrimuccia nostalgica questo link Youtube: www.youtube.com/watch?v=WnIdtKAyQr8.

Negli anni sono seguiti altri giochi e cartoni (She-Ra per le ragazze), fumetti (sia Marvel che DC), film d’animazione e videogiochi. Nel 2002 Mattel ha lanciato una nuova serie di giocattoli, dal look più moderno, con annesso cartone animato; non un granché dal punto di vista delle vendite, pare.

Dimenticabile l’ultra kitsch Masters of the Universe del 1987, film diretto da Gary Goddard dove il biondone Dolph Lundgren dava bella mostra di addominali scolpiti e sguardo vitreo contro il malvagio Frank Langella nei panni di uno spaesato Skeletor.