Con la sceneggiatura e il cast ben definiti, i produttori hanno stabilito i loro uffici ai Vancouver Film Studios, a est del centro della città. Molti dei realizzatori che hanno partecipato a Fantastic Four e ai film degli X-Men, tutti girati a Vancouver, sono tornati per offrire il loro contributo alla produzione dei Fantastici 4 e Silver Surfer.

Per catturare alcuni dei monumenti e delle attrazioni più celebri del mondo, la troupe della seconda unità ha viaggiato in lungo e in largo per girare alcune inquadrature in esterni, in città come Londra, New York e Shanghai.

L’assistente alla regia e coproduttore Lee Cleary, che ha lavorato a tutti i film degli X-Men e al primo dei Fantastici 4, spiega il processo di preproduzione: “l’elemento chiave per preparare un film sono le location. In questa pellicola, copriamo diversi continenti. Siamo a New York, Shanghai, Tokio e Londra, solo per fare qualche nome. E quando la base operativa è una città come Vancouver, che deve rappresentare così tanti continenti e nazioni, c’è bisogno di ricerche molto approfondite per le location”.

L’esterno del Baxter Building è stato filmato nuovamente al Marine Building di Vancouver, uno dei maggiori esempi mondiali di architettura art déco, situato vicino al litorale, nel cuore della zona finanziaria di Vancouver.

Il tetto del Metro Parkade, un ampio parcheggio a sette piani che si trova al centro di Vancouver, è stato utilizzato per ‘Il matrimonio del secolo’ tra Reed Richards e Sue Storm. Si tratta di una cerimonia a lungo attesa, disturbata dall’apparizione di Silver Surfer, che inseguito da Johnny, ha dato vita a una delle scene d’azione più spettacolari del film.

Per una settimana di riprese, il cast e la troupe si sono spostati alla Lower Seymour Conservation Reserve nella zona settentrionale di Vancouver, che viene utilizzata per rappresentare la Foresta Nera, in cui i Fantastici Quattro grazie ai sensori di Reed trovano Silver Surfer. La riserva di 5.668 ettari racchiude dei territori spettacolari e variegati, e comprende stagni alpini, pendii forestali e pianure attraversate da fiumi, che forniscono ai realizzatori de I FANTASTICI 4 E SILVER SURFER uno sfondo perfetto per le sequenze nella Foresta Nera.  

Oltre a diverse settimane di riprese nelle location, la troupe è stata impegnata nei teatri di posa dei Vancouver Film Studios e in quelli dei Mammoth Studios, nella periferia di Burnaby, le stesse strutture utilizzate per I Fantastici 4, X2 e X-Men: Conflitto finale.

Ai Mammoth Studios (un nome appropriato per questa struttura di Burnaby, visto che è grande come un immenso magazzino) lo scenografo Kirk Petruccelli e la sua squadra di art director, arredatori e progettisti, assieme al resto della troupe hanno ideato e costruito il laboratorio ultratecnologico di Reed Richard, così come gli interni della base militare nel circolo polare artico in cui viene rinchiuso Silver Surfer.

Il laboratorio di Reed, costruito al Teatro 1 dei Mammoth Studios, è un set di 576 metri quadrati composto da numerosi spazi, in cui il brillante scienziato può condurre il suo lavoro. Tra questi, c’è una sala adibita ad ospitare il Sensore Cosmico e studiare le scienze biologiche e la tecnologia legata ai razzi spaziali, una stanza con il Supercomputer, un’altra che ospita la Fantasticar, una sala conferenze, e la grande stanza circolare con il pannello di controllo, dotato di uno schermo a cristalli liquidi ad alta definizione, largo 14 metri e alto 4.  

La troupe della seconda unità de I Fantastici 4 e Silver Surfer è stata impegnata nelle riprese per oltre 40 giorni, lavorando sia nelle diverse location che con il green screen. Questa unità ha gestito buona parte della sequenza di inseguimento tra Silver Surfer e Johnny Storm.

Proprio per questa scena, si sono svolte delle riprese aggiuntive in tutto il mondo: cogliendo i monumenti classici di Washington, il profilo di New York che si vede arrivando in nave e l’Holland Tunnel, per finire a Londra e in Cina.

Nei due anni passati dall’ultima apparizione de La Cosa, la Spectral Motion Inc., una società leader negli effetti per le creature fantastiche che ha sede a Glendale, in California, ed è di proprietà del pluripremiato responsabile degli effetti speciali Mike Elizalde, ha apportato dei miglioramenti e dei cambiamenti significativi nell’aspetto e nella tecnologia utilizzata per le protesi e per il costume de La Cosa, indossato dall’attore Michael Chiklis.

Grazie all’artista Bart Mixon, addetto alle protesi sul set e che ha lavorato a stretto contatto con Chiklis nel primo film, il tempo quotidiano per applicare alla Cosa la protesi facciale e il suo costume corporeo è stato ridotto a novanta minuti in questo secondo episodio, un periodo decisamente inferiore rispetto a quanto avveniva nella pellicola originale. La protesi de La Cosa ora possiede delle sopracciglia più marcate, un particolare richiesto a viva voce dagli appassionati dei Fantastici Quattro, mentre ci sono più applicazioni e articolazioni rocciose nel costume completo, per dare una maggiore credibilità a questa creatura fatta di roccia.