Vi sentite orfani di gaglioffi arrembaggi, di rocambolesche fughe mentre le assi del porto consumate dalla salsedine vi scricchiolano sotto i piedi? Avete nostalgia di quelle serate al chiaro di luna con un bel boccale di rum in mano, in compagnia di uno scheletro non-morto e di un uomo pesce venuto dall’aldilà dei marinai? Allora potete stare tranquilli, perché Walt Disney Pictures non ha dimenticato quelli che in questi ultimi anni sono diventati i suoi figli più famosi; e redditizi. Ovvio che stiamo parlando dei Pirati dei Caraibi, dell’amatissimo Capitan Jack Sparrow, alias ironia e sguardo che stende una fan al secondo del bel Johnny Depp.
Senza dimenticare, però, un personaggio che alla saga ha dato molto, senza il quale il buon Jack non avrebbe avuto tutto il suo successo. La cosa è valida specie per il terzo, e per ora ultimo, capitolo della saga, Pirati dei Caraibi: ai Confini del Mondo. Il pirata in questione altri non è che il coraggioso, malvagio, bucaniere fino all’ultimo dente marcio Hector Barbossa, ’attore premio oscar Geoffrey Rush.
Il sempre informato Comingsoon.net ha potuto intervistare l’artista, che riprenderà, al fianco di Cate Blanchett, il ruolo di Sir Francis Walsingham nell’Elizabeth: The Golden Age, il film di Shekhar Kapur, seguito del pluripremiato Elizabeth del 1998.
Naturalmente, è stato chiesto al buon Geoffrey cosa ne pensa dei franchise-film, quelle pellicole che hanno tutta una serie di seguiti e finiscono per approdare/approfondire la trama su altri media quali fumetti, videogiochi, libri, televisione. Secondo Geoffrey c’è uno strano feeling tra il pubblico e le serie di film come i Pirati dei Caraibi. La gente finisce per essere più attirata dai personaggi che dalla storia in se stessa.
Pare che per l’attore non ci sia nulla di male nel portare avanti la non-favola del carismatico Jack Sparrow, che per le nuove generazioni è “Probabilmente più rappresentativo dell’immaginario Disney di Topolino”.
Insomma, dalle parole dell’attore traspare che un quarto film sui pirati è più che probabile, anche se non in tempi brevi. Le porte del grande schermo, per i Pirati dei Carabi 4, sembrano ancora del tutto aperte. E anche se non lo fossero, basta sempre una cara, vecchia palla di cannone per buttarle giù, magari farcita dai 950 milioni di dollari incassati solo dal terzo film.
2 commenti
Aggiungi un commentoTanta tanta pena e nostalgia.. mi intristisce vedere che La maledizione della prima luna è stato trasformato in maniera troppo speculatrice in una saga.. sembra tutto così forzato..
Come non quotarti...
Aggiungi un commento
Fai login per commentare
Login DelosID