La notizia di un drastico cambio di finale per la Bussola d'oro, primo film tratto dalla trilogia Queste oscure materie dello scrittore inglese Philip Pullman, era apparsa su internet già lo scorso ottobre (notizie/8084/).
Chris Weitz, regista e sceneggiatore della pellicola, aveva annunciato di aver rimesso mano al finale del film e di aver deciso, "insieme alla Scholastic, alla New Line e, molto più importante, a Philip Pullman, di spostare le scene corrispondenti agli ultimi tre capitoli del libro uno della trilogia Queste oscure materie all'inizio della Lama sottile."
"Negli ultimi tre anni, io e i membri del cast e della trouppe fan del libro," ha dichiarato lo scorso mese Weitz "abbiamo lavorato all'adattamento della Bussola d'oro. Come potete immaginare il processo è stato sia estenuante che esilerante, ricco di sfide e sorprese. A volte si scoprono motivi per modificare lo sviluppo degli eventi di un libro in modo che risulti migliore il film e la trilogia. Secondo me, in questo modo abbiamo la conclusione più promettente per il primo film e il migliore inizio del secondo."
Questa settimana il regista newyorkese è tornato sull'argomento spiegando che la scelta di tagliare le ultime scene del film è stata compiuta per non generare confusione negli spettatori che non conoscono i libri di Pullman.
"Abbiamo girato le scene corrispondenti agli ultimi tre capitoli del libro, quelli più ambigui, angoscianti e oscuri ed è diventato chiaro il fatto che chi non conosce la storia nel suo complesso poteva sentirsi confuso o sgomento. Per proteggere il senso di queste poche pagine ho pensato: Beh, possono andare benissimo per l'inizio della seconda pellicola."
Chiaramente è superfluo specificare, anche a beneficio di quanti non conosco le avventure di Lyra Belaqua, che i capitoli ventuno, ventidue e ventitre, dal titolo Il benvenuto di Lord Asriel, Tradimento e Il ponte verso le stelle, sono fondamentali nell’economia della storia e che senza di loro il viaggio che porta la piccola, coraggiosa protagonista, e il suo alter ego in forma animale Pantalaimon, da Oxford al Polo Nord, e il suo cammino di crescita interiore risultano incompiuti.
Il viaggio di cui stiamo parlando ha inizio con la scomparsa di Roger, l’amato compagno di giochi, l’unico amico che Lyra (Dakota Blue Richards) ha all’interno del Jordan College dove lo zio, lo studioso e avventuriero Lord Asriel (Daniel Craig), l’ha lasciata per il tempo necessario a portare a termine una spedizione al Polo Nord. Proprio il ritorno di Lord Asriel, con importanti scoperte sulla Polvere (una misteriosa sostanza invisibile a occhio nudo che rimane attaccata a ogni essere umano che ha superato la pubertà), mettono in moto quella serie di ingranaggi che portano al rapimento di centinaia di bambini e alla comparsa di Mrs Coulter (Nicole Kidman), affascinate ed elegante signora del gran mondo che prende Lyra sotto la sua protezione e la conduce a Londra con la promessa di portarla al Polo Nord.
Come assistente di Mrs Coulter, Lyra scopre che dietro al rapimento del suo amico Roger ci sono il Magisterium, un’entità religiosa sopranazionale che regola la vita degli uomini, e l’Intendenza generale per l’oblazione, che al Polo Nord conducono crudeli e dolorosi esperimenti sui bambini e i loro daimon. Scioccata dalla rivelazione che la stimata Mrs Coulter è un esponente di spicco dell’Intendenza e che ha un ruolo fondamentale nel rapimento dei bambini, Lyra scappa da Londra e intraprende il cammino duro e pericoloso verso il nord. La sua missione è liberare Roger e nel portarla a termine potrà contare sull’aiuto del popolo nomade dei gyziani, delle streghe volanti del clan di Serafina Pekkala (Eva Green), dell’orso corazzato Iorek Byrnison e dell’aeronauta Lee Scoresby (Sam Elliot).
Eppure l'arrivo al Polo Nord è solo l’inizio di un altro viaggio che ha a che fare con la polvere, Lord Asriel e Mrs Coulter e una misteriosa città che si intravede nel cielo boreale.
Quello che accade a Lyra, Roger, Lord Asriel e Mrs Coulter, però nelle intenzioni di Weiz lo vedremo solo all’inizio della Lama Sottile.
Forse per prevenire polemiche o levate di scudi da parte dei fan della giovans Lyra, Weitz, nel tentativo di spiegare ancora una volta questa scelta ha posto l'accento sull'esigenza di preservare lo spirito del libro e soprattutto della trilogia. "Per me e, penso che anche Pullman sarebbe d'acordo, stiamo raccontando una storia: la storia di Lyra dall'inizio alla fine e in questa narrazione non è importante dove finisce un film e inizia l'altro. Certo può essere fastidioso per i fan che vogliono vedere quanto più possibile. Loro ragionano in termini di un film per un libro, ma dopo averne parlato con Philip non penso che lui sia preoccupato del cambiamento fatto."
Magari l'autore inglese non sarà eccessivamente preoccupato dell'effetto che i tagli operati da Weitz potranno avere sull'accoglienza che il pubblico riserverà alla pellicola, ma certamente chi sta camminando sulle uova sono i responsabili della New Line Cinema che, per produrre il film, hanno operato un consistente investimento.
La Bussola d'oro, che uscirà negli Stati Uniti il prossimo 7 dicembre in circa 800 cinema contemporaneamente, con un budget di circa 180 milioni di dollari, è infatti il più costoso film mai prodotto dalla società.
Il finanziamento, tanto per avere una pietra di paragone, è pari, se non superiore, a quanto sborzato per produrre Il ritorno del re, ultimo capitolo del Signore degli anelli di Peter Jackson, trilogia che ha riscosso un grande consenso di pubblico e uno straordinario successo commerciale che la casa cinematografica spera di eguagliare.
Sul primo capito della serie Queste oscure materie, però, non pesa solo lo scomodo paragone con la Trilogia tratta dal capolavoro di John Ronald Reuel Tolkien: il film di Weiz dovrà fare i conti anche con Il Principe Caspian, l’altro colossal fantasy che negli ultimi tempi ha monopolizzato l’attenzione degli appassionati del genere e che a breve uscirà nei cinema (dovremo aspettare solo febbraio 2008).
In questa corsa a inseguimento (del miglior risultato al botteghino) il film che segna il ritorno a Narnia può godere però di due vantaggi non irrilevanti, consistenti nell’aver ottenuto un giudizio migliore dalla Motion Picture Association of America, che ritiene Il Principe Caspian adatto anche al pubblico di giovanissimi, magari accompagnati dai genitori, mentre la Bussola d’oro è stato sconsigliato ai minori di tredici anni; e nell’estraneità a polemiche o critiche sollevate da gruppi religiosi che invece hanno tuonato contro il film di Weiz (notizie/8232/).
Infatti, se da un lato le accuse mosse dai cristiani di mezzo mondo al messaggio anticlericale che permea l’opera di Pullman si sono trasformate in pubblicità gratuita per il film, dall’altro la campagna per il boicottaggio ha prodotto i suoi primi risultati: una sessantina di cinema americani hanno rifiutato la pellicola. Certo, tra le centinai di sale che proietteranno le avventure di Lyra sessanta è un numero quasi irrilenvante, eppure la notizia suona come un campanello d'allarme.
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