Il mondo non conosce il regno di Abuyon, abitato da felini senzienti che vivono un perenne conflitto tra le forze del bene (incarnate in un gatto bianco) e quelle del male (il solito, sfortunato e iettatore gatto nero). Il colore dominante del mantello determina il carattere del gatto (oppure è vero il contrario).
La città magia di Abuyon è minacciata dal perfido Nergat, così le due protagoniste, Gu e Milù, cercano di salvarla. Solo il destino deciderà chi sarà il vincitore.
Nella pagina dedicata ai ringraziamento l'autore confessa candidamente di aver scritto tutto di getto e poi di aver semplicemente corretto gli errori che gli erano sfuggiti. I limiti del metodo sono evidenti nell'ingenuo intrecciarsi degli accadimenti, nello sviluppo senza un disegno, nell'inesistente approfondimento psicologico dei protagonisti
Il libro è di per sé un manuale di scrittura: mette in impietosa evidenza tutte le cose che uno scrittore dovrebbe evitare.
Dialoghi improbabili e al limite dell'imbarazzo, situazioni raccontate invece che mostrate; fastidiosi infodump nelle prime due pagine, punteggiatura approssimativa, banali scelte di nomi e situazioni.
E' evidente che il mestiere dello scrivere è pratica che va imparata e che richiede dedizione e impegno. Il talento, quando esiste, e a maggior ragione se non esiste, deve essere accompagnato dalla padronanza delle tecniche narrative.
E’ lodevole l'iniziativa di un giovanissimo aspirante scrittore che per omaggiare gli amici gatti decide di dedicare loro un racconto lungo, ma non è chiaro è il perché un lettore debba spendere 13 euro per acquistare un libro così acerbo e con evidenti problemi di forma e struttura. Altrettanto poco chiaro che un editore decida di mettere in commercio un'opera di questo tipo, con il rischio di vedere compromesse le future pubblicazioni di un potenziale talento narrativo
6 commenti
Aggiungi un commentoPer poter rispondere, dovrei sapere quali sono gli altri libri con gli stessi difetti (che ovviamente, Gondar, hai letto, così come hai letto il libro oggetto di questa recensione).
Non ritengo assolutamente che FM e FC abbiano bisogno di difesa, ma tanto per curiosità sono andata a controllare. Le uniche recensioni che hanno avuto (oltre a questa) il dubbio onore di ricevere 1 sola stellina sono di sconosciuti esordienti come David Eddings, Terry Brooks, e l'infinito brodo della Spada della Verità...
Così, per puntualizzare...
Per poter rispondere a un dubbio di "diverso trattamento" basta poter dire che "non c'è stato alcun diverso trattamento", ovvero spiegare (anche con poche parole, non chiedo niente di complesso...) che l'abisso tra certe valutazioni e certe altre è pienamente giustificato.
Quello che mi piacerebbe sentire sono solo delle motivazioni dato che di certo non mi diverto né guadagno nulla a palesare questi miei dubbi, anzi, faccio pure la figura del rompiscatole/del troll/di questo/di quello ecc...
Le indico un paio di recensioni di libri che ho letto, visto che sembra disponibile a dileguare le ombre del sospetto dalla mia mente.
Questa è dello stesso autore (lei) della recensione trattata in questo thread:
http://www.fantasymagazine.it/libri/5409/
Ho letto pochi giorni fa una recensione di quel libro, che un tempo per quanto brutto consideravo in modo piuttosto positivo come segno di apertura al fantasy italiano (ma ormai mi sono ricreduto e lo considero pessimo in toto), e ho deciso di rileggerlo. Rileggendolo mi sono accorto che ci sono evidenti problemi oggettivi, al di là del gusto personale, che lo rendono un brutto libro. Ci sono contraddizioni, sciatterie, imprecisioni, infodump, confusioni nei punti di vista utilizzati, scene importanti raccontate invece che mostrate...
Eppure vedo che riceve 3/5 e commenti come
quando invece contiene scene illogiche (la fortezza sotto assedio sta per capitolare per mancanza di acqua e il generale degli assedianti ordina un sanguinoso assalto frontale immotivato invece di attendere a rigor di logica la naturale resa... [Nihal della Terra del Vento, edizione economica, pag.214] e molti altri esempi), mal scritte, prive di ritmo e di senso...
i personaggi stessi sono macchiette prive di spessore e la protagonista è una frignona viziata, in più il narratore spesso entra pesantemente nella storia invece di lasciare che il punto di vista sia solo quello dei personaggi, eppure vedo un bel:
A me quella recensione è sembrata un gran cartellone pubblicitario e ci sono rimasto male: mi ha fatto pensare alle "recensioni" che la Mondadori fece fare all'epoca su alcuni giornali e riviste...
A rigor di logica capisco che se quello riceve 3/5 allora quest'altro (che è migliore di Nihal) debba avere 4/5
http://www.fantasymagazine.it/libri/8112/
però mi domando: i libri veramente belli che voto potranno mai avere? 10/5? 20/5? Un sacrificio di 100 buoi sull'altare?
C'è davvero quell'immenso abisso tra "Nihal della Terra del Vento" (3/5, la sufficienza, con tanto di gradevoli commenti sui punti forti) e "Abuyon" (1/5)?
La domanda che voglio portare all'attenzione del signor F.C. è questa: mi può dire che lei è onestamente convinto che Nihal sia un buon libro che merita i 3/5 e quella lunga recensione positiva e che un qualunque altro libro dello stesso livello qualitativo di Nihal pubblicato da altre case editrici riceverebbe lo stesso trattamento (in quanto non ci sono preferenze di alcun tipo verso uno o l'altro), mentre Abuyon è abissalmente inferiore e merita solo poche righe per sbarazzarsene malamente con un 1/5?
Non sono venuto a fare il troll e non voglio aprire sterili polemiche contro FM o contro di lei o contro l'altro recensore: mi basta una risposta onesta, anche breve, ma data con sincerità.
Ringrazio anticipatamente per la risposta che riceverò.
Non le sembra che nelle due recensioni abbia motivato a sufficienza la scelta del voto? Il fatto che lei non sia d'accordo con le motivazioni implica che debba esistere un'atteggiamento di favore nei confronti dell'una o dell'altra casa editrice?
Tra i libri citati c'è un abisso. Mi limito a rispondere a questo, invitandola, se crede ad acquistare il libro recensito e a farsene un'idea personlemente.
Per inciso, Mondadori non ha mai spedito in redazione un volume che sia uno.
Sempre per puntualizzare, scrivevo: "Altrettanto poco chiaro che un editore decida di mettere in commercio un'opera di questo tipo, con il rischio di vedere compromesse le future pubblicazioni di un potenziale talento narrativo"
Che è l'esatto contrario di quanto dava a intendere che stessi alludendo.
Perfetto.
Quindi per concludere:
Nihal della Terra del Vento è un buon libro e merita la sufficienza perché il suo livello qualitativo è quello che F.C. considera sia quello della sufficienza per un romanzo fantasy, anzi, ha perfino degli evidenti "punti di forza" come sottolineato nella recensione.
La confusione sulla possibile allusione era derivata da una mia, a quanto pare, errata interpretazione della frase
che mi era suonata maliziosamente rivolto allo scrittore, soprattutto a causa del pezzo che ho sopra sottolineato.
Ho male interpretato, evidentemente.
Grazie per la rapida risposta, signore.
Mi ritengo pienamente soddisfatto e, come promesso, tolgo il disturbo da questo thread.
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