La sfida giuridica tra Nancy Stouffer e J.K. Rowling è finita 3-0 per la mamma di Harry Potter.
50.000 dollari di multa, ogni accusa respinta e le spese processuali a carico dell’accusatrice: così ha deciso una corte d’appello federale dopo un procedimento iniziato perché la Stouffer aveva accusato la Rowling di aver copiato alcune sue pubblicazioni, nella creazione di Harry Potter e delle sue avventure.
Le accuse della Stouffer erano basate su una serie di libretti, che la sua società aveva prodotto negli anni ’80. Nessuno di questi, però era stato venduto all’epoca; uno intitolato La Leggenda di Rah e dei Muggle, raccontava la storia dei Muggle (la parola inglese che la Rowling usa per i Babbani), minuscole creature con crani allungati e pance rotonde. Un altro aveva titolo Larry Potter e la Sua Migliore Amica Lily e parlava della tristezza del piccolo Larry, nel momento di dover mettere gli occhiali per la prima volta. Anche Harry porta gli occhiali.
Nel 1999 la Stouffer scrisse all’allora editore di Harry Potter per lamentarsi del fatto che i libri violavano il tradmark sulla parola Muggle, senza peraltro citare alcuna violazione sul personaggio di Larry Potter, in questa occasione la Scholastic chiese l’intervento di un giudice che respinse le accuse della Stouffer che, a sua volta, decise di ricorrere in appello.
Il suo ricorso è stato però anch’esso respinto sulla base che “nessun giurato può trovare una somiglianza alla fonte del lavoro delle due parti in causa”.
La corte d’appello ha spiegato che “l’uso del termine «Muggles» della Rowling descrive comuni esseri umani senza poteri magici, mentre i «Muggle» della Stouffer sono minuscole creature con teste allungate e senza peli. Inoltre, i libri di Harry Potter sono lavori della lunghezza di romanzi i cui clienti principali sono adolescenti e adulti, mentre i libretti della Stouffer sono indirizzati a bambini piccoli”. In seguito a ciò, la corte distrettuale ha giustamente respinto le accuse.
Tra le altre cose, il giudice si è reso conto che sette delle prove presentate dalla Stouffer erano state contraffatte, addirittura la scrittrice aveva anche presentato fatture fasulle che comprovavano la vendita dei suoi libretti; anche quello su Larry Potter, che l’accusatrice affermava essere stato creato negli anni ’80, era stato alterato. Il libro era privo di copertina e il protagonista nella storia veniva sempre chiamato solo Larry. L’unico riferimento a Larry Potter compariva scritto con un differente carattere tipografico e il titolo era stato depositato non prima del 1993.
Per cui la conclusione del giudice è stata: “La Stouffer ha perpetrato una frode nei confronti della Corte, attraverso la presentazione di documenti fraudolenti e una testimonianza spergiura.”
Non c’è che dire, la signora si è dimostrata una vera Babbana...
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