«Mentre i Cavalieri della Tempesta atterrano coi loro stalloni alati sulla maestosa Torre di Isse, portando ricchezza e prosperità ai nobili dei Dodici Casati, i servi che lavorano nelle viscere della Torre mitigano la loro fatica quotidiana raccontandosi storie e leggende sugli esseri soprannaturali che popolano le sterminate foreste di Erith, un mondo che nessuno di loro ha mai potuto esplorare. Sembra infatti che laggiù si nascondano innumerevoli creature, animate dall’unico scopo di ingannare e uccidere gli uomini: alcune hanno il potere di cambiare forma – come l’Each Uisge –, altre possiedono una malizia letale – come i druegar, una razza di nani neri dagli occhi di fuoco – e altre ancora sono sottili come giunchi, pallide come la nebbia, delicate come le ninfee… ma determinate ad annegare chiunque risponda al loro richiamo.»
«Ad ascoltare queste storie, nascosta nell’ombra, c’è anche una persona muta, dal volto orrendamente deforme e dal passato misterioso, che i servi superstiziosi evitano e disprezzano. Eppure soltanto lei avrà il coraggio di fuggire dalla schiavitù della Torre e affrontare davvero tutte le creature di cui ha sentito parlare, spinta unicamente dal bruciante desiderio di scoprire se qualcuno può guarirla e svelarle il segreto dei suoi ricordi perduti. Il suo viaggio sarà lungo e difficile, punteggiato da insidie in agguato a ogni svolta della strada e dietro ogni albero, ma di certo la porterà a conoscere l’amicizia e forse addirittura l’amore…»
Questa la quarta di copertina di La Ragazza della Torre (The Ill-Made Mute, 2001), romanzo che ha presentato al mondo intero il talento di un’autrice che di certe atmosfere raffinate e della magia più squisita ha saputo farne un marchio, parliamo di Cecilia Dart-Thornton. L’autrice, nata a Melbourne, in Australia, ha lavorato come illustratrice e graphic designer. Ma la sua grande passione per il folklore e la mitologia irlandese l’ha spinta a tentare la strada della narrativa fantastica: la consacrazione è arrivata con l’uscita della «Trilogia di Bitterbynde», incentrata sul personaggio di Imhrien e pubblicata con successo anche in Canada, Nuova Zelanda, Gran Bretagna, Germania, Olanda, Russia e negli Stati Uniti. Con L’Albero di Ferro, pubblicato in Italia dalla Nord, ha dato il via a una nuova saga fantasy che conferma il talento e la grazia di un’autrice letta in tutto il mondo.
La Ragazza della Torre di Cecilia Dart-Thornton (The Ill-Made Mute, 2001);
Casa editrice Tea;
Trad. di A. Guarnieri;
pag.: 540; € 8.90.
16 commenti
Aggiungi un commentoDi certo il messaggio non era per chi l'aveva letto, ma per gli altri che, dopo il tuo parere l'hanno depennato.
Certo le opinioni sono soggettive e indiscutibili, però, almeno provare a leggere qualcosa non fa mai male, soprattutto se uno ha la passione della lettura. Sarebbe anche bene non influenzare le letture altrui con le proprie opinioni; a te non è piaciuto? Ok, ma è male dire a qualcuno che non vale la pena leggere un dato libro solo perché non è piaciuto.
Anche io l'ho letto per intero e pure io, in genere, apprezzo le descrizioni.
Purtroppo, però, queste descrizioni non portano da nessuna parte, sono inconcludenti e inutili ai fini della storia e i personaggi sono stereotipati.
Devo dire che però l'idea di fondo non era cattiva
E perché mai? Siamo sul forum apposta per scambiarci impressioni, in fondo. Se uno non legge un libro perché io lo sconsiglio avrà verificato che abbiamo più o meno i gusti simili. Diversamente non è capace di pensare con la propria testa.
Su un forum dove ognuno dà i propri pareri (su quel che ha letto, è chiaro, non su quel che non ha letto) mi sembra onesto dire anche che qualcosa non mi è piaciuto. La mia non è volontà di affossare l'autrice o un'acredine a priori. Semplicemente un'opinione sincera.
E non vale né più né meno della tua, che invece hai apprezzato molto il romanzo.
Io invece ho fatto male a non farmi influenzare da Incantatore e me ne sono pentita.
Da quel giorno ho scritto sulla pietra: mai comprare un libro che non è piaciuto a Incantatore.
E la lista dei lettori delle cui esperienze faccio tesoro contiene solo un altro paio di nomi.
Questo io lo interpreto con: "Non compratelo, fa schifo, perdereste solo tempo", ergo è sconsigliare vivamente, non dare una semplice opinione.
Come ho già detto dare un'opinione è sacrosanto, sconsigliare a priori è danneggiare il piacere che qualcuno ha.
Se poi qualcuno non sa pensare con la sua testa, fatti suoi; per me l'importante è soppesare le parole che si usano senza influenzare troppo qualcuno. Tutto qui.
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