La casa prigioniera del tempo (Century – 2005) edito da Piemme nella collana Piemme Junior, è il primo romanzo di Sarah Singleton tradotto in Italia.
L’autrice è inglese, è nata e ha trascorso la sua giovinezza nelle campagne del Northhamptonshire e si è laureata in Letteratura Inglese all’Università di Nottingham per finire in un maneggio, in un negozio di cioccolata, in un albergo come cameriera ecc. Rientrata in patria, ora lavora come giornalista per il Wiltshire Gazette & Herald e scrive romanzi per ragazzi.
Nel 2000 ha pubblicato il suo primo romanzo (The Crow Maiden), a cui ne sono seguiti altri tre.
Il romanzo La casa prigioniera del tempo immerge il lettore in una atmosfera un poco crepuscolare, si potrebbe forse definire quasi un romanzo gotico, con personaggi avvolti in un ombra di mistero.
un brano del libro:
— Sei... — balbettò Macy. — Sei forse...?
— Un fantasma? No.
— E allora chi sei? —. Le tremava la voce. Aveva dimenticato come ci si rivolgeva agli sconosciuti.
— Hai visto la donna sotto il ghiaccio, vero?
— Come lo sai?
Entrambi avevano fatto una domanda ed entrambi attendevano una risposta.
— Chi sei? — ripeté Macy.
Il giovane abbassò lo sguardo e sorrise. Si scostò la ciocca di capelli dalla fronte. — Clàudius — rispose.
— Sei... uno della famiglia? — chiese Macy.
— Vengo anch’io dall’Italia — disse lui. — Sono un Verga. Adesso tocca a te rispondere alla mia domanda. Credo che tu abbia visto la donna nel lago ghiacciato. Un fantasma.
— Sì, l’ho vista — rispose Macy. — Se sei un Verga, perché non vivi nella nostra casa?
— Ti ho lasciato un messaggio, Macy. Hai trovato il bucaneve sul cuscino? Sono stato io a mandarti da lei. E tempo, ormai.
— Sei stato tu? Sei entrato nella mia camera? —. Il cuore di Macy prese a battere all’impazzata. — Tempo per che cosa? —. Si ricordò improvvisamente dell’avvertimento di suo padre e cominciò ad avere paura.
— Sono venuto per te — disse l’uomo. — Per aiutarti.
— Aiutarmi? A fare cosa? Dove hai trovato quel fiore? Qui non crescono più i bucaneve —. Macy aveva alzato la voce. Non reggeva più la tensione.
Claudius si portò un dito alle labbra. — Galatea ci sentirà — bisbigliò. — Non abbiamo molto tempo.
— Tu sai di chi era il fantasma di quella donna?
L’uomo rispose con un’altra domanda: — Tu sai che cos’è successo a tua madre, Macy?
— E morta — rispose la ragazza. — Quando ero piccola —. Ma appena ebbe pronunciato quella frase si fermò a riflettere. Strano... Non si ricordava del funerale della madre e, adesso che ci pensava, non sapeva nemmeno dove fosse la sua tomba. Di certo doveva trovarsi lì, nella cappella di famiglia... Si sforzò di ricordare e un dolore a lungo ignorato le si riaccese nel petto.
Se vuoi puoi ritrovarla, Macy disse dolcemente Claudius.
— Come? — domandò la ragazza. — Dov’è?
Furono disturbati da un rumore di passi sotto il porticato. La porta si socchiuse.
— Stai attenta, Macy — sussurrò Claudius. — Hai capito? Non fidarti di quello che ti dicono tuo padre e Galatea. Non credergli! — la avvertì prima di svanire nell’ombra in fondo alla chiesa.
— Macy? —. Galatea era apparsa sulla soglia. — C’è qualcuno?
— Sono io — rispose la ragazza. — Ho visto la candela accesa, ma non c’è nessuno.
Macy era troppo distante dall’istitutrice per scorgere la sua espressione, ma il tono di voce della donna era brusco, quasi spaventato: — Vieni — disse.
Ecco la “quarta”:
Century House, la casa in cui Macy vive con il padre, la sorellina Caroline e due governanti, è avvolta da un velo che la rende invisibile a tutti. I suoi abitanti si svegliano al tramonto, si addormentano all’alba e ogni giorno si ripete identico all’altro, in un perpetuo inverno. Finché una mattina Macy trova su1 suo cuscino un fiore di bucaneve. Chi l’avrà lasciato? E per quale motivo? I ricordi di un lontano passato cominciano ad affiorare e la ragazzina decide dì scoprire il segreto che circonda la sua famiglia...
La casa prigioniera del tempo (Century, 2005)
di Sarah Singleton
Traduzione Simona Mambrini
Piemme Editore, collana Piemme Junior, pag. 221, euro 14,90
ISBN 978-88-384-5496-7
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