Il giovane Kerris, scriba al servizio del signore della rocca di Tornor, è abbastanza soddisfatto della sua vita: ha degli amici, ha un lavoro che sa fare bene, e soprattutto sa di non poter aspirare a nulla di più: ha perso un braccio da bambino, in uno degli ultimi scontri prima della fine della guerra, e questo rende qualunque altra vita impossibile. E il desiderio di poter essere un guerriero ceara, un difensore della pace, resta solo un desiderio.
Eppure spesso Kerris sogna una vita diversa, e sogna di poter conoscere il fratello Kel, un guerriero ceara, che ha visitato spesso in sogno ma che non ricorda di aver mai visto di persona. Fino a che Kel e il suo gruppo di guerrieri non viene a prenderlo per portarlo con loro in un viaggio nel quale Kerris scoprirà la verità sugli strani poteri mentali che possiede e, soprattutto, scoprirà che ci sono molti modi per essere forte.
I Guerrieri Danzanti è principalmente una storia di crescita e di ricerca personale. In una società medievaleggiante, in cui avere due braccia sane è quasi fondamentale per poter sopravvivere, Kerris è un diverso, sempre consapevole della propria diversità, a cui è preclusa la vita che vorrebbe e di cui invece è parte suo fratello. Attorno a questo tema di fondo ruotano gli eventi del romanzo, ambientato in un universo che non si muove tanto in un contesto imbevuto di magia quanto di ignoto, concentrandosi in particolare sui poteri mentali in possesso a certe classi sociali e ai guerrieri ceara. Questi ultimi sono l'idea più efficace e riuscita dell'autrice, che tratteggia una casta a metà strada tra i combattenti e i monaci, educati alla lotta e a una particolare forma di danza - da cui il titolo del libro - eseguita per celebrare l'equilibrio del creato.
L'ambientazione è ben tratteggiata e coinvolgente, mentre i personaggi, pur avendo caratteristiche notevoli in potenza, rimangono spesso allo stato di bozza. E' interessante seguire lo sviluppo di Kerris, di Kel e di un altro paio di comprimari, ma gli altri restano sostanzialmente figure di sfondo. Un peccato, perché l'assunto di partenza è esteticamente coinvolgente e ricco di possibilità a volte risolte in maniera un po' affrettata. Buona invece la capacità descrittiva della scrittice, che con poche righe riesce a comunicare con mano sicura, immaginazione e fermezza non solo l'idea di un ambiente, ma della sua particolare cultura e delle diverse classi sociali che vi si muovono.
I Guerrieri Danzanti è il secondo libro della trilogia di Tornor di Elizabeth Lynn, ma si può leggere indipendentemente dal precedente (La Rocca di Tornor) perché il filo conduttore della serie è l'ambientazione nello stesso mondo fantastico, non la storia degli stessi uomini, e infatti protagonisti e situazioni mutano.
Di contro, saltare il capitolo introduttivo della saga rischia di far perdere parte del background della storia e della cultura dei guerrieri ceara, uno dei veri punti forti del mondo di Elizabeth Lynn.
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