Se i tempi non verranno anticipati, il primo volume della trilogia scritta da Libba Bray sarà in libreria a giugno con il titolo Una grande e terribile bellezza (A Great and Terrible Beauty 2003).
Negli Usa ha avuto un successo travolgente, sono stati venduti i diritti ad altri nove paesi del mondo e subito sono stati acquistati i diritti per una riduzione cinematografica dalla Icon di Mel Gibson e ne è prevista la produzione per il 2009/2010.
Ma chi è Libba Bray che ha scritto un romanzo definito il capostipite del new gothic e vuole unire la grande tradizione del romanzo da brividi di fine Ottocento con il fantasy moderno?
L’autrice è nata nel 1964 in Alabama, suo padre era un pastore presbiteriano e la madre una insegnante di inglese. Ha sempre amato leggere e scrivere. Ha patito moltissimo il divorzio dei genitori e a diciotto anni è stata coinvolta in un terribile incidente d’auto con conseguenti e numerose operazioni chirurgiche per la ricostruzione del volto. Per sua fortuna lo scrivere e il suo grande senso dell’humor l’hanno aiutata a uscire da una difficile situazione.
Laureatasi, si è poi trasferita a New York dove ora vive con il marito, sposato a Firenze, un figlio e un gatto ciclotimico.
E’ stato il marito a spingere la Bray a scrivere un romanzo rivolto a giovani lettori, il risultato è stato Una grande e terribile bellezza, che in poco tempo ha scalato le classifiche dei best seller.
La trilogia “Gemma Doyle” è composta dai seguenti titoli:
1. A Great and Terrible Beauty (2003) – Una grande e terribile bellezza
2. Rebel Angels (2005)
3. The Sweet Far Thing (2007)
Dell’autrice si dice che abbia saputo scrivere un romanzo gotico alla Mary Shelley, Bram Stoker e Jane austen con i feuilleton di passata memoria e miscelarlo con una narrazione fantasy moderna e con una protagonista forte e indipendente.
Ecco la “quarta”:
Fine Ottocento. Rimasta orfana di madre e trascurata da un padre schiavo del laudano, la sedicenne Gemma Doyle lascia Bombay, dove ha trascorso l’infanzia, per un severo e cupo collegio femminile appena fuori Londra. Qui riesce a entrare nell’esclusivo gruppo formato dalla potente Felicity, la vezzosa Pippi e l’imbranata Ann. Dopo il primo periodo di permanenza, costellato di noiose lezioni, rigida disciplina e oscure visioni (nonché dalla presenza di Kartik, un giovane misterioso e seducente che l’ha seguita dall’india), Gemma scopre un diario segreto che le svela l’esistenza dell’Ordine, una congrega di donne dedite alla magia e alla scoperta di universi paralleli dove tutto è possibile. Assieme alle amiche, e nonostante la ferma opposizione di Kartik, la ragazza è intenzionata a saperne di più, a ribellarsi alle regole e a raggiungere la grotta nascosta dove l’attende un destino inatteso...
Una grande e terribile bellezza (A Great and Terrible Beauty, 2003)
di Libba Bray
Traduzione Alessandra Petrelli,
Elliot Edizioni, collana Scatti, pag. 400, euro 17,50
ISBN 978-88-6192-039-2
11 commenti
Aggiungi un commentoHo appena finito di leggerlo.
Credevo che fosse adatto a ragazze amanti di Twilight, ma mi sono dovuta ricredere: è un bel libro, interessante e coinvolgente anche per una strega vecchia d'età e di letture.
Scritto con garbo, rende bene l'atmosfera vittoriana della Londra di fine Ottocento, tra scuola per signorine bene e regni incantati, dove, alla fine a prevalere non è la lotta tra bene e male, ma quella interiore che ciascuno combatte con se stesso.
Un New Gothic piacevole per combattere la noia di caldi pomeriggi estivi
Un libro davvero piacevole, uno stile immediato e d'effetto. Forse l'impronta è un pò troppo "per ragazze", ma il risultato è un new gothic vittoriano che cattura l'interesse .^__^
Pollice alzato
Me lo sono letta tutto d'un fiato stanotte. Mi è piaciuto molto, scorre via facilmente- non riuscivo proprio a fermarmi - e la trama regge.
Mi è dispiaciuto solo che alcune cose che teoricamente- credo- dovevano essere "colpi di scena", io le avevo già capite un bel po' prima.
Anch'io l'ho finito in settimana.
Mi è piaciuto, anche se mi ha lasciato una senzazione di cose non ben definite...
...e, come ho già scritto un po' dappertutto, la chiara impressione che l'autrice abbia scritto sotto una notevole influenza del film L'attimo fuggente.
Il libro mi è sembrato un mix tra attimo fuggente, buffy e piccole donne...
riuscito nel complesso, carina l'atmosfera ma aspetto magico di poco impatto!
non mi è sembrato avesse un contenuto gotico...avrò saltato qualche pagina?
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