Alcuni giorni fa sul forum del sito theonering.net, sito che si è ritagliato uno spazio ormai quasi ufficiale attorno ai film legati a J.R.R.Tolkien e a Peter Jackson, era comparso un messaggio particolare: la promessa a breve di succose novità in merito alla produzione dello Hobbit. La particolarità era che il messaggio sembrava essere stato postato dal regista annunciato del film, Guillermo del Toro. Per quanto difficile da credere, è tutto confermato. Non solo del Toro è iscritto al forum di theonering ma, per la gioia dei fan, ha promesso di continuare a postare novità a ogni occasione utile. Più importante ancora, in una lunga chat con i responsabili del sito ha raccontato molte novità sullo Hobbit.

Il regista messicano ha raccontato l'inizio del lungo processo che l'ha portato alla regia del film. Anzi, "dei" film, visto che ha confermato che si tratterà di due produzioni distinte, una concentrata sullo Hobbit e una che farà da anello di raccordo tra il prequel e la successiva trilogia di Tolkien. "Conobbi Peter Jackson ai tempi in cui avremmo dovuto fare Halo insieme e poi, anche se il film non venne realizzato, siamo rimasti in contatto. Quando lo scorso inverno lo studio (la New Line Cinema, n.d.r) ha iniziato ad accennarmi che lo Hobbit avrebbe potuto arrivare nelle mie mani, la prima cosa che ho detto è che avrei accettato solo se fosse stato coinvolto anche Peter." E Jackson è coinvolto come produttore dei film, adesso che i problemi legali con la New Line sembrano essere stati risolti. "Ho ricevuto una telefonata da Peter e abbiamo chiacchierato, e praticamente è tutto nato da lì: è stato il mio regalo di Natale."

Per quanto riguarda modi e tempi della produzione, del Toro è stato ricco di dettagli, confermando che entrambi i film saranno girati in Nuova Zelanda in modo molto simile a quanto già fatto per la trilogia del Signore degli Anelli: estrema cura del dettaglio, poche ricostruzioni in studio e abbondante uso dei panorami e delle terre neozelandesi. Un'attenzione al particolare che, per forza di cose, porterà tempi di produzione molto lunghi, circa 4 anni di lavoro complessivo. "Inizieremo la pre-produzione da ques'estate. C'è così tanto da fare, è incredibile. Solo piantare gli alberi e le piante necessari per la riforestazione della Contea porterà via mesi, e noi intendiamo essere il più fedeli possibile a quanto già visto." Il regista sembra innamorato della Nuova Zelanda, che ha visitato da poco. "Adoro il modo in cui si sono organizzati in Nuova Zelanda, per me è Hollywood così come Dio avrebbe voluto."

Un argomento caro a molti appassionati è la continuità rispetto a quanto visto nella trilogia di Peter Jackson. Non solo in termini strettamente narrativi, visto che lo Hobbit è ambientato circa cinqauant'anni prima del Signore degli Anelli, ma anche sotto il profilo estetico e visivo, il che comporta un'attenzione quasi filologica ai primi 3 film e l'impiego, dove possibile, delle stesse persone, sia dietro che davanti alla macchina da presa. In merito il regista ha dichiarato: "Sì, gli elementi fondamentali per mantenere la continuità ci sono già. Nelle ultime settimane ho parlato via telefono, mail e di persona con una valanga di gente che ha lavorato nella trilogia. Gente come Andy Serkis, Sir Ian McKellen, Howard Shore, John Howe, Gino Acevedo e Richard Taylor (due responsabili della Weta Digital, n.d.r.), e la prossima settimana incontrerò Alan Lee. La mia intenzione è proprio quella di assicurarmi che qualunque cosa facciamo sia nel solco degli altri film, anche se all'inizio della storia il mondo in cui ci muoviamo è un poco più dorato, più innocente." Per quanto riguarda il cast artistico, il regista conferma che, salvo problemi burocratici dell'ultimo minuto, Ian McKellen e Andy Serkis sono già a bordo e torneranno rispettivamente nei ruoli di Gandalf e Gollum.

Il punto dolente è sempre il famoso secondo film non tratto da alcun lavoro preciso di Tolkien ma nato per congiungere lo Hobbit all'inizio del Signore degli Anelli: dire che molti fan lo vedono come il fumo negli occhi è dire poco. Consapevoli di questo, del Toro e Jackson si sono recentemente visti per definire con particolare attenzione le basi della storia. Dice del Toro: "Il film non è un'appendice o un "riempitivo" ma parte integrale di quei 50 anni di storia non narrata. Ci saranno delle cose che avremo già visto nel primo film ma osservate da un'altra prospettiva. Alla fine il tutto sembrerà un'unica storia completa raccontata in 5 volumi."

In ultimo, una domanda che si stanno facendo in molti: dopo tanti punti in comune quali saranno le differenze tra la regia di Petert Jackson e quella di Guillermo del Toro? Il regista ha risposto puntando sull'aspetto tecnico del film. La sua intenzione è quella di investire non tanto (o non solo) sugli effetti speciali computerizzati del CGI, ma sulla realizzazione di personaggi in animatronic, ovvero pupazzi animati meccanicamente, su cui intervenire in un secondo tempo con effetti CGI.

Chiudiamo lasciando ancora la parola a del Toro: "Quando entro a far parte di un mondo che amo come questo lo faccio con molto entusiasmo e duro lavoro. Sappiamo che stiamo ricreando - e creando a nuovo - un universo che è parte dell'immaginario di milioni di persone e intendiamo gestirlo con la passione e il rispetto che merita."