«Yucatan, 1957. Strisciò con cautela lungo il pavimento circolare su cui era intagliato un calendario maya: un'enorme ruota composta da anelli concentrici di glifi incisi nella roccia. Di fronte a lui, al centro, c'era una grande statua a testa di serpente, incorniciata da piume di pietra, con le fauci aperte, irte di zanne, pronte a ingoiare gli incauti. La bocca era ampia abbastanza da permettere, a un uomo di strisciarvi dentro. Ma dentro, cosa c'era? Doveva saperlo. Se solo fosse riuscito a raggiungerla…»
«Cercò di muoversi più veloce, ma il soffitto gli premeva sulla schiena, non poteva neppure sollevarsi su un gomito. La stanza era costruita in modo che il supplice si muovesse sul pavimento strisciando come un serpente, forse a immagine del dio maya Quetzalcoatl, il serpente piumato. L'attuale adoratore tuttavia non indossava piume, solo un paio di vecchi pantaloni kaki, una giacca di pelle sdrucita e un malconcio cappello di feltro marrone. "Indiana!" L'urlo era arrivato dalle scale alle sue spalle...»
Ecco la suggestiva quarta di copertina del romanzo di James Rollins, Indiana Jones e il regno del teschio di cristallo, edito di recente dalla casa editrice Nord, e già disponibile in tutte le librerie per gli irriducibili appassionati dell’archeologo più famoso di tutti i tempi. James Rollins (pseudonimo di Jim Czajkowski), è uno scrittore statunitense noto in tutto il mondo per i suoi romanzi d’avventura. Nato a Chicago (Illinois) nel 1961, ha frequentato l'University of Missouri laureandosi nel 1985. Per anni è stato un apprezzato veterinario ma, a un certo punto della sua vita, ha deciso di anteporre al lavoro le sue tre grandi passioni: la speleologia, le immersioni subacquee e, soprattutto, la scrittura.
Fin dal suo esordio, si è segnalato come una delle voci più nuove e convincenti nel campo del romanzo d'avventura, raggiungendo un notevole successo di pubblico e di critica. Rollins, che ha anche scritto alcuni libri sotto lo pseudonimo di James Clemens, attualmente vive a Sacramento.
Della sua davvero corposa produzione, Rollins ha visto tradotti in italiano solo una mezza dozzina di volumi, che tuttavia ne hanno decreto fin dal suo esordio nelle nostre librerie un certo qual successo. Fra i suoi titoli tradotti, ricordiamo: Amazzonia (Amazonia, 2002); Artico (Ice hunt, 2003); La mappa di pietra (Map of bones, 2005); L'ordine del sole nero (Black order, 2006); Il marchio di Giuda (The Judas strain, 2007): tutti romanzi in bilico tra azione, mistero e avventura.
A questo link, la recensione del film Indiana Jones e il regno del teschio di cristallo:
http://www.fantasymagazine.it/film/9019/
Indiana Jones e il regno del teschio di cristallo di James Rollins (2008);
Casa editrice Nord;
Trad.: V. Ballardini; M. Bongiovanni
335 pag., € 16.60
4 commenti
Aggiungi un commentoUn po' delusa dalla pellicola, l'uscita di questo libro mi incuriosisce.
Sarebbe interessante sapere se è nato in contemporanea al film o dopo.
Ci sono informazioni al riguardo?
In genere questo tipo di libri vengono scritti in contemporanea con il film, basandosi sulla sceneggiatura medesima. Per esperienza, comunque, raramente si tratta di libri di gran qualità. Persino le versioni cartacee di Guerre Stellari scritte da Terry Brooks sono piuttosto povere dal punto di vista artistico. Poi, vabbè, l'eccezione alla regola può sempre capitare...
Uno dei miei libri del cuore è labyrinth... forse la famosa eccezione.
Anche in quel caso, il film mi era piaciuto anche se mi aveva entusiasmato meno del libro.
Quello che secondo me è interessante è vedere come diventa il vecchio professor Jones analizzato da una penna. Forse il film lo dovrò rivedere, ma sotto certi aspetti mi ha lasciata perplessa. Chissà che "raccontato" non sia diverso?
E quelle di Paolini?
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