Pochi giorni fa il sito ufficiale della Weta ha ospitato una chat di cui gli appassionati di J.R.R.Tolkien parlavano da giorni; un incontro tra Guillermo Del Toro e Peter Jackson in cui i due registi hanno risposto alle domande dei fan sulla prossima realizzazione dello Hobbit e del non ancora meglio specificato secondo film.
La chiacchierata via chat ha toccato gli argomenti più diversi: dai semplici dettagli ai particolari più curiosi, dalle conferme molto attese alle sorprese più inaspettate, i punti toccati dal regista (Del Toro) e dal produttore (Jackson) sono stati veramente tanti. Leggendo la serie di interventi si rimane colpiti dalla passione con cui i due protagonisti hanno parlato del progetto, dalla ben nota attenzione al dettaglio di Jackson e dal palese entusiasmo di Del Toro.
Per una lettura integrale della chat (in lingua originale) vi rimandiamo al sito ufficiale della Weta: www.wetanz.com/holics/index.php?itemid=695&catid=2, ma per chi fosse interessato ecco una summa di alcuni dei punti più importanti.
Mentre Guillermo Del Toro ha parlato dei dettagli tecnici a cui stanno lavorando per rendere gli affetti speciali ancora più unici e straordinari, Peter Jackson ha risposto a molte domande sui tempi e i modi della produzione: “La pre-produzione per entrambi i film inizierà nel 2009, mentre le riprese si svolgeranno nel 2010. I film saranno filmati in contemporanea. La post produzione invece si svolgerà in sequenza: prima quella dello Hobbit, che uscirà nelle sale a dicembre 2011, e poi quella del secondo film, nei cinema a dicembre 2012.”
Uno dei punti più interessanti toccati dai fan riguarda il ruolo ricoperto da Jackson. In molti si sono chiesti se l’uomo che ha diretto la trilogia del Signore degli Anelli riuscirà davvero a lasciare il timone della regia a un altro. Oppure, in quanto produttore dei film, si ritaglierà un ruolo molto attivo? Il regista neozelandese è stato chiaro: “Se fossimo in disaccordo (lui e Del Toro, n.d.r.) sarebbe lui a vincere, perché non si deve mai forzare un regista a filmare qualcosa in cui non crede. Ma siamo entrambi persone ragionevoli e senza ego eccessivo, quindi credo che di fronte a una differenza di vedute saremmo in grado di esporre le nostre opinioni – le nostre tesi difensive, come gli avvocati – e alla fine decidere insieme cos’è meglio per il film.” Dal canto suo, Del Toro ha ribadito di essere consapevole di stare iniziando a camminare su una "strada già tracciata da altri", e di non vivere la cosa come un limite ma una sfida.
Tra le oltre 6000 domande ricevute nei giorni precedenti la chat, sembra che alcune delle più frequenti riguardassero gli attori. Guillermo Del Toro ha confermato che a tutti gli attori che hanno interpretato personaggi che compaiono sia nella trilogia dell’Anello sia nello Hobbit verrà chiesto di riprendere nuovamente il loro ruolo. Inoltre, ha aggiunto anche che chi non compare nello Hobbit potrebbe comunque trovare posto nel secondo film, visto che questo fa da filo conduttore tra il prequel e l’epoca della trilogia.
Entrando nel dettaglio, il regista ha specificato: “Al momento il secondo film è ancora in una fase di sviluppo molto preliminare […] Sicuramente posso confermare questo: ogni attore che ha già avuto un ruolo utile ai nuovi film sarà invitato a riprendere nuovamente il suo personaggio. Penseremo a delle sostituzioni solo nel caso in cui problemi di salute, di tempi di lavoro o di volontà lo rendessero necessario.”
In ultimo, alla sceneggiatura si riunirà il team che ha lavorato alla trilogia dell'Anello (Peter Jackson, la moglie Fran Walsh e Philippa Boyens), con l'aggiunta dello stesso Del Toro, che sarà parte attiva nell'adattamento della storia per il grande schermo. Secondo entrambi i registi, la definizione di entrambe le sceneggiature porterà via quasi tutto il resto dell'anno.
Confermato anche il ritorno di tanta parte del cast tecnico che con il proprio lavoro ha dato vita al Signore degli Anelli. Così, Alan Lee, John Howe, Howard Shore e gli artisti dei laboratori Weta torneranno al lavoro quanto prima.
21 commenti
Aggiungi un commentoSe devo essere sincero è proprio la parte che meno preferisco, quella dell'attacco dell'esercito dei morti; sarà che è inflazionata, sia come trovata che come resa grafica, però in tutto il film è la scena che ho gradito di meno.
L'ultima mezzora di film, per me, è proprio noiosa; però lì bisognerebbe sapere se poi è stata solo una scelta del regista, di tagliare a man bassa, o della produzione, per ovviare alla lunghezza che consideravano eccessiva.
Infatti personalmente preferisco di gran lunga i primi due episodi, mentre il ritorno del re lo trovo molto meno intrigante.
Beh, però se faccio un confronto fra le due produzioni, metto l'ultima su di un altro livello... non è un caso che del film di Bakshi, dato il flop clamoroso, non abbiano neppure fatto la seconda parte (anche se, piacendomi il soggetto, dei lati positivi li ho trovati anche nella versione precedente )
Riguardo a "Il ritorno del re", la versione completa del film originariamente era di sette (dico sette!) ore.
Oh beh, erano altri tempi, altra storia nel recepimento di fonti, altro modo di operare, eccetera, eccetera.
Inoltre lo citavo semplicemente per correggere un'affermazione non corretta e basta.
Ma infatti il film di Bakshi non l'ho tenuto neppure in considerazione perchè:
1_ non è completo
2_ è un film di animazione, (con solo qualche inserto sperimentale di immagini reali)
3_ è un riassunto del riassunto del riassunto del libro di Tolkien (e non potrebbe essere altrimenti, dato che dura 90 minuti)
Per questo sostengo, e la maggior parte della critica cinematografica è su questa linea (seppure poi sia una affermazione naturalmente opinabile) che quella di Jackson sia l'unica trasposizione de ISDA.
ciao!
Mah!
Trasposizione è un termine abbastanza generale per cui ci entri anche una versione animata, poi, vabbeh, non è stata completata quella lì, però boh... valga come tentativo almeno!
Anyway, la cosa migliore dei film di PJ, sono Smeagol e il rapporto che ha con Frodo, peccato non sia farina del suo sacco, ma di Brian Subley (se ricordo bene il cognome...) colui che curò l'adattamento della versione in audiolibro per la BBC anta anni orsono...
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