Prime proiezioni per il remake del classico Zombi (Dawn of the dead) girato nel 1978 da George A. Romero e ora riproposto da Zack Snyder. Si tratta di visioni ristrette a limitati gruppi di persone, per testarne le reazioni in vista del montaggio definitivo e del visto di censura. Un’ipotetica media dei voti di alcuni siti web degni di fiducia assegna al remake tre stelline su cinque, parlando di un buon horror movie dai personaggi convincenti e ricco di azione (ricordiamo che in questo rifacimento i morti non tornano a camminare sulla terra, tornano a correre, più veloci dei vivi!). I più critici parlano di eccessiva derivazione dal (seminale) lavoro di Danny Boyle, 28 giorni e di cancellazione, in fase di sceneggiatura, di ogni possibile sottotesto sociologico o politico che rendeva unico e importante il film originale. Interpellato a tal proposito Romero ha parlato chiaramente, confessando di aver dato il permesso per il remake al fine di guadagnare qualche soldo grazie ai diritti, denaro che può servire a finanziare i suoi progetti. Il maestro ammette di fare fatica a trovare produttori interessati. Il suo ultimo progetto in ordine di tempo, Dead Reckoning, si propone come ideale, ulteriore capitolo nella saga dei morti viventi, una feroce storia di lotta di classe in un territorio dominato dagli zombie, con i ricchi che non intendono esporsi al contagio o dividere i loro beni con i poveri.
Dawn of the dead 2004, costato 22 milioni di dollari, contagerà le sale americane il quattordici marzo; fra i suoi attori figurano Sarah Polley (No Such Thing), Ving Rhames (Pulp Fiction), Jake Weber (Wendigo) e Mekhi Phifer (8 Mile). Speriamo in una sua pronta distribuzione in Italia.
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