Francesca Lia Block è uno di quei casi letterari che nascono quasi per magia, e che si potrebbero chiamare senza problemi “caso letterario puro”, perché nasce dal solo tam tam dei lettori, dal loro passaparola, senza le spinte editoriali che fanno – a volte – di libri di dubbia qualità un evento tutto mediatico. I romanzi di Francesca Lia Block escono da questa scia, e pubblicati da un medio-piccolo editore italiano – la Elliot edizioni – riscono tuttavia a far parlare di loro e ad appassionare i lettori in cerca, magari, di qualcosa di diverso.
Prima con Angeli Pericolosi e di recente con Echo, l’autrice si è fatta conoscere al grande pubblico (prima internazionale e poi italiano) grazie a storie in bilico fra fiaba, sogno, erotismo, piacevolezze letterarie e grandi temi. Scenario speciale di gran parte dei suoi romanzi è una Los Angeles fuori dal comune, dove è facilissimo incontrare fra club underground o discoteche all’ultima moda, attori e stelle di Hollywood, creature prettamente fantastiche, naiadi, angeli caduti, vampiri, spettri, mentre suona un pezzo dei Sex Pistols e si beve una tequila, il tutto riletto e mescolato assieme.
In Italia, per ora, grazie al passaparola dei lettori, l’autrice ha conquistato un suo pubblico e dopo il primo volume, Angeli Pericolosi, è arrivato ultimamente in libreria, Echo. Sono già in traduzione nel nostro paese, secondo il sito ufficiale del’autrice, altri due romanzi: un seguito di Angeli Pericolosi, e un romanzo autoconclusivo. Romanzi in bilico tra temi scottanti, forti, anticonformisti, e piacevolezze fantasy.
Qui la quarta di Angeli Pericolosi. «Weetzie Bat è una ragazza con i capelli colorati, un giubbotto nero da motociclista e pizzi e gonne da riot girl, vive a Los Angeles e cerca l'amore perfetto. Non nella città che conosciamo, almeno non esattamente, ma in una landa fatata dove tutto è possibile, dove si sposano luci e ombre, oscurità e splendore. Assieme ai suoi amici, Weetzie parte per trovare il fidanzato e la vita dei suoi sogni, tra tentazioni e pericoli terreni e ultraterreni, fate e tossici e spacciatori e vampiri e rockstar e geni e fantasmi, piacere e dolore e tenerezza, zucchero filato e rasoi.»
«Allacciate e intimamente unite alla sua, le vicende di altri personaggi indimenticabili, dalla ribelle Babystrega all'insicura Cherokee, dal punkettaro Dirk al surfista Duck (senza tralasciare l'incredibile Cane Ganzo), in una prova insuperabile di realismo magico che ricorda "una Isabel Allende post punk, una J.K. Rowling più adulta e scafata, cresciuta alla corte dei Sex Pistols invece che sotto l'ala protettrice di Tolkien.»
Questa invece la quarta di copertina di Echo. «Echo è giovane. Ha un nome da ninfa eppure non si sente a suo agio: un brutto anatroccolo. Ha una madre troppo bella, un angelo o una dea, e un padre troppo intelligente, un artista maledetto. Quando il padre si ammala gravemente e la madre si dedica soltanto a lui, troncando qualsiasi legame con il mondo esterno, Echo esplode. Va in pezzi. Si tinge i capelli di verde, dimagrisce, si fascia in abiti punitivi. Inizia a vagabondare pericolosa e pericolante tra i rischi e le facili attrattive di una città che sembra uscita dal mito ed è invece fin troppo reale, "una città di maghi, stelle del cinema e pagliacci innamorati".»
«Fantasmi e vampiri e fate e sirene e scheletri, ma anche ragazzi e ragazze alla disperata ricerca di dolcezza e verità, la accompagnano o le sbarrano il cammino. Echo vuole essere vista, considerata. Vuole essere amata, e per questo è disposta a rinunciare a tutto. Anche a se stessa, con il rischio di non rimettere a posto i tanti pezzi in cui si è rotta, con il rischio di rimandare un lieto fine nel quale inconsapevolmente spera.»
Ora la biografia dell’autrice. Francesca Lia Block (nata il 3 gennaio 1962 a Los Angeles, California) è autrice di numerosi romanzi per “young adult”, soprattutto la serie Weetzie Bat (serie a cui appartiene Angeli Pericolosi, volume che raccoglie i primi romanzi di questo ciclo). Francesca Lia Block ha scritto il suo primo libro, Weetzie Bat, mentre era ancora studentessa presso l’università di Berkeley, pubblicandolo nel 1989 per la Harper Collins. E’ conosciuta soprattutto per l'uso insolito che fa delle immagini, in particolare per il modo tutto onirico di "dipingere" una città come Los Angeles, che deriva dalla sua prima professione, quella di pittrice.
Ancora, altra fonte di ispirazione per i suoi lavori, è l'amore per la mitologia greca e le fiabe. Ha vissuto sempre nella sua città, Los Angeles, e vi risiede ancora assieme alla figlia, Jasmine Angelina (per la quale ha scritto un romanzo, Guarding the Moon), e a suo figlio Samuel Alexander.
Attualmente sta progettando uno spettacolo per MTV e sta rifinendo la stesura di una sceneggiatura per il cinema tratta dal primo volume dalla serie Weetzie Bat.
16 commenti
Aggiungi un commentoPerfettamente d'accordo, ma sempre in fase di articolo viene detto che il libro si sta poco alla volta guadagnando fette di mercato. Ergo, in questo caso, il termine "fenomeno" non viene usato riguardo i dati di vendita, ma, per converso, alla qualità del libro. Ora, io mi auguro tantissimo che ciò sia vero. Il mio voleva essere una nota generale riguardo all'uso sempre più banalizzante di questo termine (un discorso analogo può essere fatto per il termine "mito", usato con troppa leggerezza). Non capisco cosa abbia detto di così strano.
Ma basta con queste polemiche! Okamis, se non tipiacciono gli articoli e le recensioni di FM non te li leggere!
Onestamente, 14 pagine di "detrattori" mi sembano più che sufficienti.
Ma chi vuole fare polemica? Ho scritto che il romanzo m'ispira e che voglio cercarlo in libreria! Ho poi solo specificato meglio il mio pensiero dopo che altri hanno commentato quanto da me scritto. Ma non si può più scrivere nulla?
Ops, mi sono accorto solo ora che l'autrice non è italiana ops: Chiedo venia, Luca, e m'inginoccghio sui ceci. Comunque ripeto che non volevo creare nessuna polemica. E' solo che ormai qualsiasi libro esca viene definito "fenomeno" o "rivelazione dell'anno" ecc. e quindi alla fine quando senti per la millesima volta questa espressioni finisci per non crederci. Scusa ancora per l'incomprensione.
Sì, io mi sgolavo per questo, Okamis. Proprio perchè non ci capivamo sul punto centrale, e cioé che la Block è americana e ha un'invidiabile carriera alle spalle; insomma, non l'ultima arrivata. Stai tranquillo, adesso ci siamo capiti, va bene così.
Un saluto,
Luca
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