E’ proprio uno scioglilingua il titolo di questo articolo, FantasyBabyBoom, perché quasi come uno scioglilingua si fa complesso, intricato e difficile da decifrare lo scenario fantasy italiano. Negli ultimi mesi si è andata via via consolidando una tendenza che avrà fatto storcere il naso a molti puristi del genere; altri, invece, si saranno accontentati di osservarla a distanza, con non poca curiosità, per vedere dove questa avrebbe portato.
Il fantasy nostrano sta invadendo le librerie con sempre più titoli e con sempre più esordienti, e la tendenza, specie presso i grandi editori, è una e netta: puntare sugli adolescenti.
Ma facciamo un passo indietro. Tutto ha avuto inizio col prepotente emerge del genere fantasy, globalmente parlando. Un genere con una solida tradizione all’estero, specie oltreoceano come è sempre stato, e meno forte, più di nicchia, entro i nostri confini nazionali. Un tipo di letteratura, in Italia, con tuttavia una tradizione che non fatica a trovare le sue origini già agli inizi degli anni ’70 (basti pensare ad autori come Lino Aldani e a “curatori” del fantasy come Gianfranco Viviani, che in quegli anni creava la casa editrice Nord), e che tuttavia solo negli ultimi tre o quattro anni ha dimostrato di passare velocemente (forse troppo velocemente?) da quei primi e incerti passi mossi in libreria a una fase "adolescenziale" in piena regola, confusa, ricca, apparentemente priva di regole.
Nomi come Chiara Strazzulla (Einaudi), Federico Ghirardi (Newton Compton) e il prossimo caso letterario, appena diciottenne e presto in libreria, Thomas Mazzantini (Baldini & Castoldi), si rincorrono per il web e in TV; senza contare in questo quadro le case editrici a pagamento che di questa tendenza stanno facendo un vero e proprio mercato (e la loro fortuna). Basta fare un rapido compendio delle pubblicazioni fantasy su una qualsiasi libreria on-line, ed è facile venire sommersi da scrittori appena entrati nella pubertà che, il più delle volte, ci presentano il loro primo libro (di una prima saga in più volumi, magari una trilogia).
Cliché, ovviamente. Si è entrati in un gioco dai ruoli prefissati (Dall’editoria? Dagli autori? Dai gusti dei lettori?) in cui si inizia a ragionare per cliché. Ma si riduce tutto solo a questo? Ed è sempre da vedersi in modo negativo questo tentativo, forse goffo, di farsi spazio nel genere che tanto ci piace?
Se è vero che tre casi letterari, o quantomeno presentati come tali, in tre mesi sono statisticamente impossibili e improponibili (e qui sono i numeri a parlare), è altrettanto vero che congiunture come queste non sono poi sempre così incredibili come si può pensare, e non sempre nascono per pura premeditazione editoriale.
Il fantasy italiano in questo senso ha sempre prodotto autori relativamente giovani, e non solo nell’ultimo periodo. Basti pensare agli esordi di un’autrice con una solida carriera alle spalle come Mariangela Cerrino (che pubblicò a 17 anni, con Sonzogno, il suo primo romanzo, un volume storico) o la più recente Egle Rizzo (anche lei diciassettenne al momento della stesura del primo romanzo, Ethlinn – La Dea Nascosta, nel 2001).
Diventa allora difficile prevedere a priori chi per sua natura è il vero caso letterario, solido nel tempo, e chi invece è un evento premeditatamente costruito a tavolino per cavalcare l’onda del successo che, innegabilmente, il fantasy nostrano sta vivendo. Spesso non resta che affidarsi al caso, alla fortuna, e acquistare un libro a scatola chiusa nella speranza che il valore di quelle pagine rispecchi l’effettiva spesa in denaro. Ovviamente la delusione come la sorpresa è in egual misura sempre dietro l’angolo, e sempre combacia col sentire, i gusti, e le effettive aspettative del lettore.
Tuttavia questa nuova linfa nel fantasy italiano, che piaccia o no, costruita o meno, ha portato il genere ad affollare le librerie. Ne ha riempito gli scaffali. Ha permesso ad autori scomparsi dalle scene sul finire dei ’90 di tornare in libreria con nuovi contratti, nuovi volumi, sfruttando anche in questo caso (volenti o no) l’onda lunga che ha smosso le acque non più stagnanti del fantastico nostrano.
Non solo. Gli esordi positivi e le fortune di autori pionieri, due su tutti Fabiana Redivo e Andrea D’Angelo, e i successi oramai affermati e internazionali, come per esempio quelli di Licia Troisi, hanno senza dubbio trascinato l’arrivo in libreria di altri nomi oggi noti nel panorama fantasy made in Italy: Francesco Falconi, Michele Giannone, Laura Iuorio, Antonia Romagnoli, Marco Davide, ecc.
L’unica cosa certa è che, ancora una volta piaccia o no, il fantasy italiano sta cercando una propria strada. Contaminazioni, azzardi editoriali, fusioni, libri impeccabili e storie che zoppicano qua e là, stanno tutti delineando il genere in modo sempre nuovo e difforme. Su tutto, solo una certezza: che il sentire dei lettori resta giudice supremo, ieri come oggi. A questo non si scappa, qualsiasi sia la ragione per cui un libro sta sullo scaffale di una libreria.
Vi lasciamo infine con alcune quarte di romanzi fantasy nostrani a riprova che, a discapito di tutto, esiste una grande varietà di lavori che si possono trovare in libreria, a prova di ogni palato.
Lisidranda di Mariangela Cerrino
«Lo Spirito della Terra è perduto. Forse è stato rubato dagli Immortali quando hanno passato il Portale dopo l'ultima battaglia, abbandonando gli umani al loro destino. Ma dopo novecento anni il deserto ha preso il posto delle foreste, i fiumi sono inariditi, e nell'immenso regno di Hasgalen, i cui abitanti sono volti al profitto e al potere, il cielo è nascosto dalle nuvole perenni e la vita si sta spegnendo. Soltanto sull'Isola nel Mare d'Occidente i bambini sono ancora un bene abbondante, come pure la serenità e la bellezza.»
Bryan di Boscoquieto. Nella terra dei mezzi demoni di Federico Ghirardi
«Accusato di aver avvelenato la figlia di un ricco mercante, Elias l'alchimista muore tra orribili torture e atroci sofferenze. Seicento anni dopo, lo spirito inquieto di questo ambiguo personaggio grida vendetta e arriva a possedere gli abitanti di Boscoquieto, un piccolo paese di montagna. Il tutto accade sotto gli occhi di Bryan, un quattordicenne a cui è stato concesso il dono di muoversi lungo il sottile confine che separa il naturale dal soprannaturale. A Bryan e ai suoi poteri è affidato il compito di scoprire la vera personalità del malvagio alchimista e di affrontarlo in una battaglia che spalancherà le porte dell'inferno e libererà sul mondo la malvagità degli spiriti dannati come Elias. Al fianco di Bryan, Morpheus, figlio di un demonio e di una donna umana, saprà iniziare il giovane mago ai misteri della Baia: l'organizzazione che, in perenne lotta con la Comunità Ribelle guidata dal potente Insorta, combatte per garantire alla Terra la necessaria protezione contro le creature delle tenebre, lugubri esseri mostruosi cacciati dagli uomini sotto la superficie del pianeta.»
Estasia – Il Sigillo del Triadema di Francesco Falconi
«Attratto da una forza misteriosa, Danny Martine torna nel mondo di Estasia e inizia una seconda avventura traboccante di misteri ed enigmi da risolvere, mostri da sconfiggere e nuove emozioni da capire. Già, perché scoprirà che c'è qualcosa - ma sarebbe meglio dire qualcuno! - che può fargli battere il cuore velocissimo. Estasia è sconvolta dalla Setta delle Ombre, gli abitanti sono vittime di un sortilegio, Cathbad è lontano e della Regina non si sa più nulla: per risolvere la situazione è indispensabile trovare la Stele di Cromina. Nuovi compagni e alcuni vecchi amici aiuteranno Danny nella sua missione, ma lui dovrà affrontare da solo i momenti cruciali, e in questa Estasia sconvolta dal Male riconoscerà molti problemi ed eccessi del nostro mondo. Giunto alla fine, dovrà fare una scelta, la più diffìcile.»
Il segreto dell’Alchimista di Antonia Romagnoli
«Una catena di efferati omicidi sconvolge le Terre. Le vittime sono i maghi naturali, i pochi eletti in grado di utilizzare la magia in tutta la sua potenza. Mentre nelle regioni del Sud dilaga una misteriosa nebbia, che cela nelle sue profondità un segreto di distruzione e morte, Ester, insegnante di magia, e Nimeon, principe delle Colline, vengono investiti del Mandato che li condurrà a svelare una verità incredibile e inattesa. Accompagnati dal giovane matematico Van e da un gruppo di valorosi cavalieri, i due affronteranno la delicata indagine sulle tracce del temibile e astuto nemico, tra enigmi insoluti, incantesimi, intrighi e inquietanti scoperte. Quale segreto lega Ester all'assassino e all'antica leggenda custodita dai Reali delle Colline? E cosa nascondono le nebbie incantate che lentamente invadono le Terre? Un'avventura al confine tra due mondi. La storia di una donna in lotta contro se stessa. Un fantasy che sfuma nelle tinte moderne del giallo.»
Il regno nascosto di Gabriele Marconi e Errico Passaro
«Althorf e i suoi due nipoti, Vitur e Tekkur, sono gli unici Nani rimasti nel villaggio di Cuterbor. Dopo aver condiviso il mondo con gli Uomini abitando quartieri all'interno delle loro città, i Nani hanno deciso di tornare ai tempi antichi, lasciando le loro case per cercare un luogo adatto per ricostruire il loro regno, nel grande Nord. Solo in pochi sono rimasti: Althorf del Clan Mahûk è tra questi. E dei suoi fratelli, partiti tanto tempo prima, non ha mai più avuto notizie. Dopo aver ascoltato le storie sull'antico Regno dei Nani e sulla potenza della loro gente, Vitur e Tekkur si metteranno alla ricerca di questo luogo leggendario.»
L' eredità di Thuban. La ragazza drago di Licia Troisi
«Sofia guarda Roma attraverso il cancello dell'istituto dove è cresciuta e pensa che ormai non verrà più adottata da nessuno. La vita all'orfanotrofio le sembra un libro in cui la stessa pagina si ripete all'infinito, fino a quando un giorno un professore di antropologia non la prende con sé. Sarà lui a rivelarle che il neo sulla sua fronte è il segno che in lei dimora lo spirito del drago Thuban. Tremila anni fa questa potentissima creatura sconfisse Nidhoggr, la perfida viverna che voleva distruggere l'Albero del Mondo e alterare per sempre l'equilibrio della Natura. Thuban lo imprigionò nelle viscere della Terra, ma il sigillo è sempre più debole: nutrendosi della rabbia e della stupidità degli uomini, e servendosi di feroci emissari, Nidhoggr sta per tornare. Tocca a Sofia e agli altri prescelti fermarlo nell'ultima, definitiva battaglia. La ragazza drago deve solo scegliere di credere al suo dono...»
Il sigillo del vento di Uberto Ceretoli
«Esiste un'arma che il genio o la follia degli elfi ha creato per cambiare il mondo, un'arma che soltanto il più potente dei maghi può dominare e che è ora contesa fra gli elfi della luce, revisionisti, e gli elfi oscuri, ortodossi. L'elfo Gwyllywm, alla ricerca del suo passato e conteso tra gli ideali della luce e quelli delle tenebre, dovrà riscattare il controllo del sigillo per strapparlo a sua sorella Raylyn, sacerdotessa degli elfi oscuri. Verità sconvolgenti riaffiorano dal passato come i relitti del naufragio di una nave chiamata memoria. Qual è la distinzione tra ciò che è stato realmente vissuto e i ricordi che sono stati creati dalla magia o dalla suggestione? Chi sono i berserker, i "servi dell'oscuro", e chi sono i genetisti che li hanno creati? Cos'è realmente il sigillo del vento, l'arma ora priva di padrone? In un mondo dove luce e tenebre si scontrano e si confondono, mischiandosi a tratti senza lasciar capire cosa sia davvero la luce e cosa siano le tenebre, Gwyllywm scopre che ricordare il proprio passato gli è indispensabile ma inconciliabile con il presente. E ogni elfo sa benissimo che coloro che hanno visto le tenebre mai più hanno sopportato la luce.»
Gli eroi del Crepuscolo di Chiara Strazzulla
«Gli Eterni vivono un'epoca di decadenza. Il mondo che conoscono è diviso, i popoli sono in guerra, le alleanze tradite. Come se non bastasse, Eileen, la figlia del re, viene rapita dal Signore delle Tenebre. Eileen è la ragazza che Lyannen ama. Un amore impossibile, perché lei è una principessa Eterna e lui soltanto un mezzomortale: un diverso, uno sbaglio. Lyannen non è un eroe. Ma spinto dall'amore parte con un gruppo di amici in cerca di Eileen. La Compagnia dei Rinnegati - cosi si fanno chiamare - è disposta a tutto pur di salvare la principessa, il Reame e la Bianca Capitate Dardamen. A Dardamen, Slyman non è mai stato. Non sa da dove viene né di chi è figlio, non è mai appartenuto a nessuno, se non al Solitario, l'uomo che lo ha allevato. Slyman non è un eroe. Ma quando il Solitario gli chiede di raggiungere la Compagnia dei Rinnegati, lo fa come se avesse aspettato quel giorno da sempre. Lyannen e Slyman affronteranno la propria imperfezione: insieme, troveranno dentro di sé la "magia" per sconfiggere il Male.»
Il dominio della Regola di Milena Debendetti
«Una creatura informe si trascina fuori dalla Piana dell'inesistenza: non ha nome nè volto, come tutte le presenze inumane che abitano quella cupa pianura. Tutti ne hanno orrore e vorrebbero ucciderla; solo Arenio, il vecchio studioso di corte, intuisce che in essa c'è qualcosa di misterioso e decide di prendersela con sé per studiarla. Ma questo non piace alla Regola, l'ordine religioso che un tempo sconfisse la magia relegandola nelle terre dell'Ovest, e che sacrifica coloro che ritiene pericolosi perché dotati del dono della Visione. E la creatura, Alimar, rivelatasi una Vedente, sarà costretta a fuggire. Nella sua ricerca della verità si troverà ad affrontare forze sempre più potenti e oscure.»
66 commenti
Aggiungi un commentoIl fatto che sia una manovra di marketing è abbastanza palese; non si spiegherebbe questa fioritura contemporanea di così tanti talenti quando, da sempre, i pur numerosi manoscritti di sedicenni o giù di lì sono sempre stati scartati quasi aprioristicamente della grandi case editrici.
quoto aggiungendo quel che è la mia piccola esperienza con due case piccine picciò....
BRRRRRavissimo!
Ciao! Sn nuova e voglio intromettermi per pò nella discussione. Volevo solo dire che questi cosidetti nuovi talenti sn delle vere e future promessa della letteratura ? Questi giovani scrittori saranno anke bravi, ma sn stati presentati secondo me con troppa enfasi. Ovviamente è tutta una questione di marketing a mio parere.
Ma nn si puù dire ke là fuori nn ci sia anke un nuovo talento giovanile in grado veramente di farsi riconoscere per la sua qualità e capacità.
Può darsi che siano pure bravi (bisognerebbe averli letti (ed in ogni caso dare giudizi di bravura su altre persone, tranne che per riguardo di particolari e macroscopici errori e refusi non intenzionali, è arduo e personale) ed io non l'ho ancora fatto), però ciò che soprende è il fatto che siano usciti tutti insieme contemporaneamente... possibile questa incredibile coincidenza? Tutti quelli che hanno spedito i libri fantasy all'Einaudi, prima, davvero non erano allo stesso livello?
Arduo a rispondersi....
so che arrivo in ritardo, ma vorrei comunque dire la mia...
ok, è una strategia di marketing, innegabile. stanno cavalcando l'onda sia gli autori sia gli editori. merito, forse dell'influenza di nuove e diverse generazioni di autori che si rivolgono a un pubblico nuovo e con nuove esigenze.
è vero, potrebbe minare la qualità in favore della quantità, ma io penso sia un processo passeggero, destinato a calmarsi insieme alle acque.
il fantasy italiano è una novità, e come tale porta entusiasmo e la corsa all'affermazione in tutti i settori.
tuttavia, non dimentichiamoci che non è un fenomeno alieno, bensì naturale. negli u.s.a. questo fenomeno si è scatenato in seguito ai vari boom economici dopo il primo e il secondo dopoguerra. basti ricordare che cimelii della letteratura come lovecraft, howard, zimmer bradley, catherine moore, king ecc., hanno esordito appena ventenni nelle riviste di genere che spopolavano all'epoca.
ora tocca a noi, bisogna portar pazienza. forse, se il mercato italiano avesse avuto il supporto di riviste di genere che operavano una selezione iniziale insieme agli editori, la qualità del materiale esordiente sarebbe stato differente, indipendentemente dall'età dell'autore.
e rincaro la dose, dicendo che all'epoca di weird tales e amazing stories, gli autori pubblicati spesso non rivelavano nemmeno il loro sesso, e si firmavano con pseudonimi proprio per non generare il preconcetto nel lettore.
forse, se l'editoria italiana li imitasse, i fantasisti adulti e i "giovani profani" sceglierebbero con più cuore e meno preconcetto, costringendo gli editori a fare lo stesso.
ciauz a tutti!
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