Ma un concreto assaggio di Terra Morente toccò (dal vero!) all'umanità nel 1816, l'anno senza estate: il clima inaspettatamente gelido di quell'anno fu dovuto all'eruzione del vulcano Tambora, nell'odierna Indonesia, ma a quei tempi nessuno poteva sapere che le polveri e le ceneri del vulcano avevano alterato il clima. Lord Byron ne fu ispirato e scrisse il poema Darkness (oscurità) immaginando una fine del mondo causata dallo spegnimento del sole.
Il sole che muore sarà ripreso da altri scrittori, fino ad arrivare a uno dei grandi nomi del fantasy d'anteguerra (per quanto dimenticato ai nostri giorni): Clark Ashton Smith (1893-1961).
Un autore eclettico, scrittore, scultore e poeta; una delle ambientazioni fantastiche da lui create, il mondo di Zothique, è la Terra in un lontanissimo futuro: povera e sempre più desertica. Una specie di Pangea al contrario, dove le terre emerse sono riunite in un solo continente come all'inizio dei tempi, mentre il Sole si spegne lentamente e le stelle sono visibili ben prima del tramonto. I racconti del mondo di Zothique hanno un'atmosfera da Mille e una Notte, le popolazioni che la abitano ricordano il vicino Oriente, tranne quelle di pelle scura a cui vengono riservati gli angoli e le isole di questo mondo morente.
Nella creazione di Clark Ashton Smith si sfoga la fascinazione che questo artista ha avuto verso la morte: la necrofilia traspare da molti dei suoi racconti, talvolta perfino nel vero, patologico significato del termine. Smith aveva tracciato una mappa di Zothique dove situare le terre e i regni di cui narrava: l'ordine cronologico dei racconti si basa sul progressivo morire di queste nazioni, spazzate via da cataclismi o epidemie, o semplicemente dal deserto.
L'umanità non è diventata saggia negli anni della propria agonia: tutt'altro. La scienza è dimenticata e vengono adorate bizzarre divinità, talvolta risorte dal lontano passato. Gli abitanti di Zhotique sono corrotti, sensuali e senza scrupoli, disinteressati allo studio della loro storia, vincolati al godimento dell'oggi dalla consapevolezza del futuro poco propizio: non per niente Smith si spinse in alcuni racconti ai limiti dell'erotico consentito nella sua epoca.
Pertanto in questa serie di racconti abbiamo storie di crudeltà, corruzione e vendetta, di rovina incombente (che i personaggi non riescono a deviare da sé in alcun modo), di empi riti necromantici, di orrende creature nascoste nelle tombe.
All'opera di Clark Ashton Smith si ispirò un successivo autore, Jack Vance (nato nel 1916 e ancora in attività). Personaggio eclettico e molto prolifico nella sua produzione letteraria, Vance compose il suo Ciclo della Terra Morente in racconti collegati tra loro come aveva precedentemente fatto Smith, con l'eccezione in Vance di un romanzo vero e proprio: La Saga di Cugel.
6 commenti
Aggiungi un commentoArticolo davvero interessante, complimenti.
Wolfe forse dovrei riprenderlo in mano, avevo iniziato a leggere i primi romanzi del "Ciclo del nuovo sole" ma non mi avevano particolarmente entusiasmata. (Grazie per la scelta della foto )
Della serie di "Dancers at the end of time" avevo letto solo il racconto dedicato a Elric, illustrato da Matthew, e mi era piaciuto; ho anche gli altri e siccome ho visto che appare Arioch credo che non me li farò mancare.
Molto intriganti invece le ambientazioni di Smith, di cui lessi qualche racconto ma non credo di essere mai incappata in questo suo particolare mondo Zothique. Si scopre sempre qualcosa di nuovo.
Infatti, di Smith io ricordo l'Averoigne, ma ne ho letto così poco in effetti
A una lettura veloce mi pare che manchi Dark Sun che è sia un'ambientazione per Dnd che una per la Pentalogia del Prisma...
Per il resto approfondirò la lettura più tardi
Ringrazio per i complimenti e mi scuso per non aver parlato di Dark Sun, di cui non so nulla, ma del resto stavo seguendo la tematica per come si è espressa nella letteratura fantasy, e non nel GDR.
Beh la Pentalogia del Prisma è comunque una serie di successo, almeno negli States
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