La Terra Morente di Vance è fredda, spesso attraversata da strani mostri; non c'è più la Luna, il Sole potrebbe morire addirittura da un momento all'altro, e questa consapevolezza fa vivere l'umanità nel fatalismo. Tuttavia nelle storie di Vance non si respira un'atmosfera di disperazione e la decadenza dei suoi personaggi, che spesso sono tipi bizzarri e arguti, è molto più piacevole e raffinata del compiacimento mortifero che abbiamo nelle storie di Smith. La magia ha preso il sopravvento e si esprime con incantesimi immaginifici e fantasiosi, a volte con effetti bizzarri (da notare che la magia immaginata da Vance ha avuto una notevole influenza sullo sviluppo del gioco di ruolo Dungeons & Dragons), i maghi sono fra i personaggi più importanti e potenti delle storie, un po' saggi e un po' scienziati. Tra le avventure di un mago della serie troviamo la creazione di esseri umani artificiali, in racconti che risuonerebbero, oggi, di preoccupazioni dovute a certi sviluppi della genetica, ma erano semplice fantasia (forse ispirata dalla fantascienza?) ai tempi di Vance.

Tematiche onnipresenti della serie (ma anche del lavoro di Vance in generale) sono il viaggio picaresco e i personaggi (sempre maschili), astuti, pieni di risorse e avventurosi, intenti nelle più strane imprese. Infatti molto del fascino di questo autore sta nella descrizione di luoghi sconosciuti e di viaggi fantastici, che comportano la scoperta di nuove genti, di usi e costumi ignoti e stravaganti, e anche di minacce impreviste e spaventose.

L'arguzia lessicale e la sottigliezza sono le armi che i protagonisti usano più spesso, ma dove questi sistemi non riescono si ricorre volentieri anche alla forza. Uno dei personaggi di primo piano di questi racconti, Cugel, è in effetti un tipo piuttosto amorale, levantino e imbroglione, ma pieno di risorse e qualche volta non restio a far coincidere i suoi interessi con il bene comune.

Si può comunque osservare che, sebbene tra le pagine più fascinose di Vance, il Ciclo della Terra Morente non esplora con particolare attenzione la vicina fine, ma la usa più che altro come sfondo per storie che restano tipiche della produzione di questo autore. Con Jack Vance è impossibile generalizzare (essendo così prolifico da costituire una vera sfida per chi volesse conoscerne tutta l'opera), ma va detto che pur avendo scritto opere di maggior spessore e complessità (come il ciclo della Perla Verde), di frequente affida il successo dei suoi libri al tocco lieve e ironico delle descrizioni e alla meraviglia che sa evocare, e così è in questo ciclo. Pertanto dalla sua Terra Morente non aspettiamoci riflessioni angosciose o elucubrazioni scientifiche. Al ciclo della Terra Morente si aggancia un altro autore, Michael Shea, che ha avuto il permesso di utilizzare in un libro personaggi e situazioni del mondo di Vance. Poiché ne ha imitato lo stile, non merita una trattazione a parte.

Anche Michael Moorcock, il famoso scrittore londinese (nato nel 1939), creò una raccolta di racconti (The Dancers at the End of Time) ambientati in un universo che sta per terminare, ma scelse un'impostazione più vicina alla fantascienza. Non mancò tuttavia di far partecipare il suo eroe di maggior successo a quest'ambientazione: e così anche l'albino Elric si è trovato alle prese con la Terra Morente.

Un successivo fruitore del concetto di Terra Morente è Gene Wolfe (nato nel 1931).

Il suo Ciclo del Nuovo Sole, costituito da quattro libri più un quinto, pubblicato diversi anni dopo, che tira le fila della trama, appartiene alla Science Fantasy, quel genere a cavallo tra fantascienza e fantasy che ha avuto diversi rappresentanti in tempi recenti. Per semplificare, possiamo dire che la suaUrth (corruzione di Earth, ovvero Terra) appartiene alla fantascienza per le basi logiche dell'ambientazione, ad esempio la conservazione di un notevole livello scientifico, ma è fantasy per le sensazioni che suscita e il punto di vista del personaggio narrante, non molto consapevole della tecnologia. Il lettore di fantasy si troverà perfettamente a suo agio con le atmosfere di Severian il Torturatore intento nel suo difficile viaggio, ma dev'essere consapevole fin dall'inizio della difficoltà di approccio a questo autore di grande profondità. Gene Wolfe non arriva all'incomprensibilità fine a se stessa, ma ama la complessità linguistica (una sfida anche per i traduttori, quindi), la storia dentro la storia, usa narratori inaffidabili lasciando al lettore il compito di rendersi conto che il personaggio narrante talvolta non sta dicendogli il vero, lascia oscuri riferimenti che diventano un puzzle da ricostruire con rivelazioni e indizi che si incontreranno molto più in là nella storia, o che a volte rimangono quesiti aperti.Probabilmente con una prima lettura è possibile comprendere solo una parte di questo mondo barocco e dei personaggi che vi si muovono. Basti dire che riguardo al Ciclo del Nuovo Sole esistono libri di approfondimento ed esplicativi, uno dei quali scritto dallo stesso Wolfe. Eppure chi cade nell'incantesimo di Gene Wolfe non desiste dal tentare di penetrare sempre più in profondità nel suo labirinto.

Per quanto riguarda la Terra Morente, Gene Wolfe si ricollega al filone di Jack Vance e Clark Ashton Smith. Abbiamo un sole morente, malato: anche nel pianetaUrth di Wolfe le stelle si vedono di giorno. La sofferenza del mondo che muore assume però un carattere religioso, con la speranza nell'avvento di un Nuovo Sole, visto come fonte di vita e allo stesso tempo rinascita e redenzione. Questa risorgenza del Sole diventerà parte essenziale della trama.

Anche in Wolfe l'atteggiamento verso il passato è quello caratteristico delle storie sulla Terra Morente: gli studiosi sono stati sopraffatti dal passare dei millenni e dagli infiniti avvenimenti, rinunciando alla fine a qualsiasi studio della storia. L'umanità non ha rinunciato alle passioni e alle guerre, anche se appare prossima all'estinzione: la patria di Severian, il protagonista, è alle prese con un nemico spietato, gli Asciani che sciamano da nord in una serie di offensive senza fine. Il nemico, che mostra di possedere qualche vantaggio tecnologico, è governato da un'atroce dittatura di stampo orwellinao che giunge al punto di modificare il linguaggio in forme approvate per impedire di esprimere pensieri non consentiti. Ulteriori minacce sono le creature mostruose semidivine (Abaia negli oceani, Erebus nei ghiacci) e tutta una serie di creature provenienti da altri pianeti.

La tecnologia non è stata dimenticata, ma per la maggior parte delle persone è praticamente inesistente, dal momento che le risorse sono ridotte e le fonti energetiche sono andate scomparendo. Pertanto esistono armi ad energia (generalmente distribuite alle truppe solo in previsione di uno scontro) o la luce elettrica, ma la gente comune si muove in un mondo più o meno medievale.

Le gilde, come quella dei torturatori cui appartiene Severian, sono alloggiate in navi spaziali ferme nel centro della capitale: le armi di queste astronavi vengono mantenute in stato di efficienza. Severian sa tutto, ma ne parla in maniera da far quasi dubitare che se ne renda pienamente conto.

Questo è lo scenario in cui si svolge il viaggio del nostro torturatore, che ha commesso uno dei reati più gravi contro la propria corporazione: innamorarsi della "cliente," ovvero di una prigioniera. Costretto ad abbandonare la gilda inizierà un viaggio pieno di fantastiche rivelazioni e scoperte, che ci faranno apprezzare pienamente quest'ambientazione. Per quanto riguarda la tematica della Terra Morente, in Gene Wolfe si sente pienamente la pressione della fine: e questa è una differenza netta dai lavori di altri scrittori che si sono misurati con il genere. Ma per arrivare alla conclusione del quinto libro, il lettore dovrà percorrere con Severian un cammino molto difficile.