È opinione comune tra il popolo pagano che streghe si nasca, non si diventi, che ogni strega trovi sempre e comunque la propria strada, e che sia quindi inutile se non dannoso divulgare informazioni non richieste sulle pratiche rituali individuali o delle varie tradizioni.
Non che le streghe si nascondano: ormai si possono trovare, in libreria o in rete, valanghe di informazioni su paganesimo e stregoneria. Tali informazioni però risultano abbastanza inutili ai non pagani, poiché hanno il solo scopo di trasmettere conoscenza alle streghe, che abbiano o non abbiano già scoperto di esserlo. Un "babbano" che volesse informarsi sulle pratiche stregonesche non riceverebbe alcun aiuto, oltre a essere portato fuori strada dai messaggi e dai video di chi il paganesimo non lo capisce e quindi lo teme.
Qualche rara volta capita però che i raduni pubblici vengano documentati. Nel caso del video che segue, Amanda Pitto, autrice di "Autobiografia di una strega italiana", unica nel suo genere, presenta al pubblico pagano alcuni appunti per un documentario sul neopaganesimo che potrebbe anche essere lanciato su circuito più ampio.
Le immagini sono state girate a Zumaglia (BI) in occasione del VII Convegno Nazionale "Dalle guaritrici di Campagna alla Wicca moderna", l'ultimo weekend di settembre. Ospite d'onore Philip Carr-Gomm, Capo Druido dell'Obod, Ordine dei Bardi, Ovati e Drudi, uno dei maggiori ordini britannici.
Il rituale notturno, di tradizione gardneriana, è condotto dai fondatori del Circolo dei Trivi, co-organizzatori del convegno insieme all'associazione Antica Quercia.
Il canto "Eko Eko Azarak", che ha fonti controverse e risale forse agli anni venti, fu utilizzato da Gerald Gardner negli anni 50, e nei novanta diede il titolo a un manga, una serie tv giapponese e una trilogia cinematografica.
184 commenti
Aggiungi un commentoBeh, come diceva un altro mago...
http://it.youtube.com/watch?v=eq1bEZD6TYs
...Magia? Chiaroveggenza? O...
E fu così che gli uomini inventarono i fumetti...
http://www.cerchinelgrano.info/graffiti.htm
il cucciolo d'uomo per i primi quattro anni di vita, non ha solo bisogno di attenzione costante, ha bisogno di latte: non c'erano le mucche, illatte doveva essere umano.
Durante l'allattamento è già difficile adesso che una donna resti incinta; nella preistoria, quando il tipo di alimentazione era più semplice e meno variato, si suppone non avvenisse mai.
Gli indigeni amazzoni, che vivono in coppia, non hanno mai più di due figli, perchè in caso di pericolo non potrebbero trasportarne più di uno a testa. E' probabile che gòi uomini preistorici ragionassero in modo simile.
Considerando il primo figlio attorno ai quindici anni, 4 + 4 anni per due figli si arriva ai 24. La mia bisnonna, operaia, scarsa alimentazione confrontata con quella odierna, duro lavoro, 3 figli più una adottiva, a 33 anni si mise a riposo, in menopausa. Ci sono buone ragioni per sospettare che nella preistoria, dove le aspettative di vita, correggimi se sbaglio, non superavano i 35 anni, dopo i 25 le donne non fossero più tanto fertili* (Al contrario degli altri mammiferi che restano fertili per tutta la durata della loro vita). Anche per questa ragione, oltre alla mortalità infantile, la razza umana si è moltiplicata con una certa calma: più di due/tre figli una donna non li partoriva.
* anche oggi, dopo i 35 anni, è più difficile restare incinte al primo colpo.
Sì!! congratulazioni (trovato per caso)
ciò che ho scoperto sui Neandertal:
- Abbiamo condiviso con loro l'ultimo antenato mezzo milione di anni fa.
- Avevano un cervello appena più grande del nostro
- Le differenze fisiche tra noi e loro sono minime e possono essere il risultato di una popolazione geneticamente isolata in un clima molto rigido.
- sapevano fare tutto ciò che i CroMagnon facevano, solo un po' più rozzamente.
- avevano una struttura sociale complessa: utilizzavano un linguaggio, facevano musica, curavano i feriti, seppellivano ritualmente i loro morti (cioè, dicono gli esperti, credevano in una vita oltre la morte)
Bon, per ora ne so abbastanza Ah, c'è il fatto che l'estinzione dei Neanderthal è misteriosa quanto quella dei dinosauri.
Mi fa molto piacere scoprire (perché così chiudiamo il cerchio e torniamo al dilemma iniziale), che la consuetudine a ritualizzare possa risalire addirittura a mezzo milione di anni fa.
Buona notte
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