Katherine Kurtz ha conosciuto i suoi maggiori successi proprio grazie alla saga dei Deryni, esseri a metà tra l'umano e il sovrannaturale collocati dalla scrittrice nella terra di Gwynedd, che ricorda molto l'Inghilterra medievale.
Questi esseri hanno capacità tra lo psichico e il magico, ma non riescono più a convivere con gli umani in armonia per la diffidenza che la Santa Chiesa (simile alla Chiesa Cattolica) nutre verso di loro.
Sono state pubblicate cinque trilogie, che presentano un intreccio di vicende il cui ordine cronologico non rispetta l'ordine di pubblicazione dei libri: l'ultima delle trilogie per esempio si colloca nel periodo immediatamente precedente alla prima.
Le storie di magia, guerra e intrighi che hanno portato fortuna alla Kurtz sono oggetto ora di una sceneggiatura di Alex Sabeti per conto della Columbia Pictures, che ha acquisito i diritti sulla serie. Altri particolari non sembrano definiti, la produzione del film è ipotizzata ma non è ancora una certezza.
Il libro che verrebbe rappresentato sullo schermo è il primissimo in assoluto, L'Ascesa dei Deryni (Deryni Rising), una storia di intrigo dove un principe umano deve difendersi dalla sfida di una usurpatrice Deryni proprio il giorno della sua incoronazione.
Il libro è stato pubblicato in Italia dall'Editrice Nord e poi dalla TEA. L'ambientazione abbastanza assimilabile a quella di un film storico rende questa saga un ideale candidato per la produzione cinematografica. Se dovesse arrivare il successo, non mancano certo i seguiti da trasferire sul grande schermo, e anche questo può essere un punto a favore.
Rimaniamo in fremente attesa...
2 commenti
Aggiungi un commentoUh che bello!
Ho letto la trilogia della Kurtz anni fa ed è un esempio di come il Fantasy non sia tutto derivato da Tolkien. Questo è di stampo medievale e ricorda il Galles del nord (che, in effetti, si chiamava proprio Gwynned).
Sarò proprio curioso di vedere come saranno questi film!
Sperando che le intenzioni si concretizzino e i film escano... Ci sono così tante "promesse", più e meno allettanti, di questi tempi, che sembra che i lavori di quasi tutti gli scrittori famosi debbano finire quantomeno in televisione. Non è che qualcosa si perderà per strada?
Io incrocio le dita.
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