Al di fuori della conferenza stampa, nei ristretti limiti di tempo che la mole di eventi di Lucca Games 2008 ci ha concesso, abbiamo parlato a ruota libera con Matteo Mazzuca, senza il rigido protocollo delle interviste istituzionali.
Il giro promozionale di Matteo è cominciato due mesi fa, il giovane scrittore sa ormai quali sono le domande di rito e le cose che interessano sia gli intervistatori che il pubblico.
Matteo ci ha confidato di avere subito, nel bene e nel male, le stesse reazioni che suscitano gli scrittori della sua generazione. Se da un lato i coetanei apprezzano il romanzo, dall'altro ci sono sempre i prevenuti e i feroci critici.
Con Matteo siamo entrati in sintonia quando gli abbiamo chiesto quale sia stato il romanzo che gli abbia fatto capire che "da grande" avrebbe voluto scrivere storie. La risposta è stata L'isola del Tesoro di Robert Luis Stevenson. Il primo romanzo "adulto" che abbia letto, dopo storie per ragazzi pur rispettabili come i romanzi della serie del Battello a Vapore.
Il ragazzo ha insomma letto i "classici". Sulla serie di film dei Pirati dei Caraibi, ha l'opinione che ai buoni primi due episodi sia succeduto un terzo episodio forse troppo esagerato e parossistico, nel quale la narrazione è sovrastata dagli effetti speciali.
È anche vero che il cinema entra nel suo processo creativo. Infatto ci ha detto che prima di scrivere le pagine della sua narrazione egli le immagina come se fossero scene cinematografiche.
Pur auspicando al genere piratesco lunga vita, Matteo ha vari progetti per la sua vita, personale e di scrittore. La laurea in lettere moderne come obiettivo a medio termine. Come scrittore pensa al seguito del suo romanzo piratesco, nonché ad altre quattro o cinque idee di tipo diverso, quali un fantasy più classico e persino un romanzo fantascientifico, genere che Matteo apprezza molto.
Gli abbiamo quindi chiesto quale sia il suo percorso di appassionato di fantascienza. Ci ha comunicato la sua passione per la saga di Star Wars (con l'eccezione di Episode I, però), e per la distopia di V for Vendetta. Ma anche lettore i gusti di Matteo sono orientati verso autentici capisaldi del genere, come Asimov e Dick. Persino in letteratura "mainstream", Matteo confessa la preferenza verso i classici, anche della letteratura italiana.
Una domanda sorta spontaneamente ha riguardato il prossimo romanzo di Valerio Evangelisti, Tortuga, al quale Matteo si è detto interessato alla lettura, anche per cogliere l'aspetto storico delle vicende piratesche, che il giovane scrittore non ha approfondito, più interessato alla pura avventura.
Sul finire di chiacchierata abbiamo anche rivangato altre fonti di ispirazione di Matteo, ossia gli adventure della serie di Monkey Island, edite dalla Lucasarts, che sicuramente hanno precorso di molti anni il ritorno dell'epopea dei pirati in libreria.
1 commenti
Aggiungi un commentocredo che questo articolo avrebbe comunque potuto avere delle domande perchè a mia figlia sarebbero interessate dato che la sua scuola le da l' opportunità di conoscere Matteo e le sarebbero servite
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