Le giornate di Lucca Games sono frenetiche. Ho potuto stringere la mano a Tracy Hickman e a sua moglie Laura.
Laura Hickman è ben lungi da essere una semplice spalla del marito. È colei che ha iniziato Tracy al mondo dei giochi di ruolo. Non l'avesse mai fatto il mondo del gioco. Il loro lavoro ha gettato un ponte tra narrativa e gioco. I moduli di Dragonlance hanno contribuito alla creazione di un vasto universo narrativo. Pertanto ho chiesto a Laura se riuscisse a individuare delle differenze tra il lavoro che compie quando crea giochi e quello per la narrativa. La sorprendente risposta è stata che nè per lei, nè per Tracy, ci sono sostanziali differenze tra creare per i giochi o creare per la narrativa. Capita di applicare idee ai giochi, alla narrativa e a entrambe. Addirittura per lei non esistono idee che non sia possibile applicare in entrambi gli ambiti. Mi ha citato l'esempio di un gioco che stanno sviluppando, che avrà per protagonista Santa Claus. Da questo gioco ne deriverà un romanzo, con assoluta naturalezza.
Laura mi detto poi che questa è stata quasi la sua prima visita in Italia, eccettuato due giorni a Firenze. Quello che l'ha sorpresa è osservare quanto siano appassionati e competenti i giocatori italiani. Non sono parole istituizionali. In realtà è rimasta sorpresa nell'apprendere che molti appassionati di giochi di ruolo abbiano praticamente imparato l'inglese al solo scopo di tradurre i moduli di Dragonlance.
Per quanto riguarda il futuro del franchise di Dragonlance, tutto è in mano ai detentori dei diritti, ossia la Wizard of Coast, che fa capo alla Hasbro. Sono sicuramente in programma nuovi libri di narrativa.
La fine della chiacchierata si è incentrata sul ruolo delle nuove tecnologie nel mondo del gioco. Per quanto Laura si sia detta entusiasta delle possibilità offerte da internet e dai computer, il suo cuore rimane fedele a carta, matita e dadi.
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