Dopo un lungo silenzio viene ristampato ed è in questi giorni nelle librerie un famoso romanzo scritto nel 1981 di Otfried Preussler.
Con il titolo Il mulino dei dodici corvi (Krabat, 1981) fu pubblicato una prima volta nel 1989 dalla Longanesi, poi dopo una ristampa della TEA nel 1992, il romanzo cadde nell’oblio, ricercato nelle bancarelle da quanti apprezzavano questo autore.
Da questo romanzo è stato tratto il film Krabat del regista Marco Kreuzpainter e nella parte del protagonista l'attore David Kross, mentre Tonda, che è un po' una figura di fratello maggiore per Krabat, è interpretato da Daniel Brühl.
L’autore racconta che, quando aveva undici anni, leggendo il libro Sagen aus der Lausitz ("Leggende della Lusazia") conobbe la parte centrale della leggenda popolare di Krabat.
Questa storia lo colpì moltissimo, tanto che diventato scrittore raccolse le tematiche della tradizione dei Vendi raccontandole poi nel presente romanzo. I Vendi o Sorabi della Lusazia sono un piccolo popolo slavo occidentale di lingua e costumi propri che vivono tuttora in alcune zone della Germania e fra le varie leggende c’è quella di Krabat.
Krabat è un orfano che gira per il paese e cerca un buon lavoro, una notte in sogno, vede undici corvi appollaiati su di una stanga e una voce lo convoca ad andare a lavorare presso un misterioso mulino. Lui vi si reca e assieme ad altri undici garzoni verrà addestrato all'uso della magia nera. La sua vita comincia dunque a svolgersi secondo i ritmi del mulino, ma troppi fatti misteriosi e troppe poche risposte alle sue domande spingeranno Krabat a riflettere sulla sua condizione e a cercare spiegazioni ai misteri del mulino.
Con Krabat lo scrittore narra la storia di un ragazzo, fondamentalmente onesto che, sulle prima spinto dalla curiosità e poi dalla speranza di avere una vita agiata entra in contatto con le forse del male e ne resta invischiato. Ma alla fine grazie alla sua forza di volontà, all’aiuto di un amico a all’amore di una ragazza riesce a liberarsi dalla stretta del male.
L’autore. Otfried Preussler è nato a Reichenberg nel 1923. Dopo aver lavorato come insegnate, si è dedicato interamente alla letteratura in particolare per quella dei ragazzi, ottenendo un successo mondiale: i suoi libri sono bestseller internazionali che hanno venduto in totale oltre 50 milioni di copie. In Italia, presso Salani, sono apparsi, tra gli altri, La piccola strega, Il piccolo fantasma, Il brigante Pennastorta, Maestro mago, e altri.
Un brano dal romanzo. "Undici corvi erano accovacciati su una stanga e lo guardavano. Krabat vide che al termine del lato sinistro c’era un posto libero sulla stanga. Poi udì una voce. La voce suonava roca, sembrava venire da lontano, dagli spazi, e lo chiamava per nome. Egli non osava rispondere. «Krabat!» risuonò per la seconda volta, e una terza volta: «Krabat!» Quindi la voce disse: «Vieni al mulino di Schwarzkollm, non te ne verrà danno!» Al che i corvi si rizzarono sulla stanga e gracchiarono: «Obbedisci alla voce del maestro, obbediscile!»
La quarta di copertina. Krabat, giovane orfano che vaga di villaggio in villaggio all’epoca in cui quello del viandante era quasi un mestiere, fa uno strano sogno: undici corvi appollaiati su una stanga lo chiamano con insistenza, invitandolo al mulino della palude di Kosel Poiché il sogno si ripete per più notti, il ragazzo decide di mettersi alla ricerca di quel luogo, lo trova davvero, viene ingaggiato dal mugnaio come apprendista e inizia il suo tirocinio con altri undici garzoni. Ben presto Krabat si rende conto d’essere finito in una scuola di magia nera, ma, allettato dall’idea di diventare un esperto nell’«arte delle arti», quella che consente di acquisire un immenso potere, accetta di seguire gli insegnamenti del mugnaio-maestro. Allievo diligente, Krabat non sa però rinunciare al mondo esterno ed è sempre pronto a coglierne i richiami di vita e d’amore; inoltre, troppe sue domande rimangono senza risposta: chi è il misterioso Compare che giunge al mulino nelle notti di novilunio? Quali orribili sostanze tritura quella che viene chiamata la Macina Morta? Così, nel ragazzo matura a poco a poco la decisione di opporsi al potere del maestro, di trasformarsi da allievo prediletto in antagonista. Ecco che allora la favola si rivela per quello che è: un romanzo sulla scelta fra potere e amicizia, potere e amore, potere e libertà. Un romanzo che, dopo aver immerso il lettore nella cupa atmosfera della magia usata a scopi malvagi, lo fa riemergere alla luce del sentimento.
Otfried Preussler, Il mulino dei dodici corvi (Krabat, 1981) traduzione di Giovanna Agabio, Longanesi, collana La Gaja Scienza 289, pagg. 285, euro 16,60.
1 commenti
Aggiungi un commentoNonostante io non sia certo un ragazzino (ho 47 anni) ho letto in questi giorni per la prima volta il libro "Il mulino dei 12 corvi" che ho trovato molto piacevole.
Però due passaggi del libro sono identici ad una favola che mio nonno materno (classe 1887) mi raccontava quando ero bambino, sicuramente prima del 1971.
Mi riferisco alla vendita del protagonista mutato in cavallo e allo scontro (in sogno) fra Krabat ed il mugnaio con le varie trasformazioni dei due.
Mio nonno era un bracciante agricolo che aveva fatto la sola terza elementare, ma di intelligenza acutissima e con uno sconfinato amore per la lettura.
E' possibile che mio nonno avesse avuto modo di sentire queste leggende durante la sua prigionia in Ungheria durante la grande guerra.
Risentire questi racconti mi ha provocato una profonda emozione e una grande nostalgia per la figura di mio nonno, povero contadino nullatenente che a 9 anni aveva dovuto abbandonare la scuola per lavorare nei campi e nelle stalle dei proprietari del tempo ma che mi ha fatto sempre sentire come importante la lettura che lui considerava come strumento per imparare cose che poteva poi trasmettere agli altri.
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