Chi è lo scrittore?
Puoi dirci “chi è” Franco Forte? Dove sei nato, dove vivi, e cosa fai oltre a scrivere?
Santo cielo, ormai credevo di essere un personaggio abbastanza conosciuto…; -) A parte gli scherzi, sono uno che fa un po’ troppe cose (giornalista, scrittore, sceneggiatore, editore) e che si chiede ogni giorno come faccia a stare dietro a tutto. L’elenco completo sarebbe piuttosto noioso, quindi rimando i curiosi al mio sito, dove si possono trovare abbastanza elementi per farsi un’idea del mio lavoro: www.franco-forte.it. Per quanto riguarda dove sono nato e dove vivo, diciamo che da milanese di nascita sono diventato lodigiano di adozione, da quando mi sono trasferito con la famiglia in un paesello in provincia di Lodi.
Come riesci a conciliare la tua attività di scrittore con il lavoro, la famiglia, i figli, ecc.?
Eh, proprio quello di cui parlavo prima. Non lo so, ci credi? Non ho la più pallida idea di come io riesca a tenere tutte queste “briglie” fra le mani. Forse, semplicemente, è una questione di abitudine, visto che lo faccio da sempre, fin da quando, ragazzino, studiavo, scrivevo, leggevo, realizzavo riviste con gli amici e mille altre cose. Adesso faccio il giornalista professionista, lo sceneggiatore, lo scrittore, l’editore… ma in sostanza è sempre lo stesso meccanismo che si perpetua. Sospetto che senza questa overdose di impegni quotidiani mi sentirei perduto…
Come scrittore, come organizzi la tua giornata lavorativa? Ogni scrittore ha una sua ritualità nello scrivere, qual è la tua?
Io scrivo sempre, 12 ore al giorno. La differenza, semmai, è in quello che scrivo, non in come lo faccio o come mi organizzo. Il bello del fare il giornalista, lo scrittore e lo sceneggiatore è che ci si mantiene sempre caldi e bene allenati nella scrittura, ma si possono variare gli argomenti e le tecniche, in modo da non annoiarsi mai.
Senti di avere raggiunto qualche traguardo?
Be’, direi proprio di sì. 8 romanzi, diverse fiction e alcuni film TV, articoli per i più importanti giornali nazionali, la direzione di riviste, una casa editrice come Delos Books che mi dà soddisfazioni… in effetti non ho di che lamentarmi.; -)
Leggere
Quali sono i tuoi hobby, il passatempo preferito, cosa ti piace leggere?
Il mio passatempo preferito è scrivere, e non è uno scherzo. Coniugo alla perfezione il lavoro con il divertimento. Per quanto riguarda la lettura, purtroppo ormai da troppo tempo leggo più che altro per lavoro, il che non mi lascia molto spazio per godermi i libri come vorrei.
Quando hai iniziato a leggere e cosa? Ti ricordi i primi titoli letti?
Ho iniziato piccolissimo con i fumetti. In realtà li divoravo quando ancora non sapevo
leggere, arrampicandomi con l’immaginazione sulle figure. Poi sono passato ai libri veri e propri. Il primo romanzo che ho letto? 20.000 leghe sotto i mari di Verne. Credo mi abbia influenzato per sempre.
Quali autori ti fanno da "guida"?
Tantissimi, e forse nessuno. In ogni libro che leggo, in ogni film che guardo, ci sono mille spunti d’interesse, e altri che mi lasciano indifferente. Ho passato da un po’ la fase di “formazione”, e adesso quello che produco è il risultato di un cocktail innato, che si muove per conto proprio, senza che io debba incalzarlo con stimoli o suggestioni mirati.
Che libro hai in questo momento sul comodino? E, per concludere, vuoi darci un consiglio di lettura?
Ho una decina di libri diversi, sul mio comodino. Sempre. Io affronto le letture in maniera parallela, quasi parossistica. Riesco a leggere decine di pagine in un’ora, ma mai da un unico libro, sempre da più testi diversi. Come dicevo prima, è un limite di fare della lettura anche uno strumento di lavoro. Se dovessi comunque consigliare un libro, non avrei dubbi: I libri degli altri di Italo Calvino.
Scrivere
Quando hai scoperto, e come, che avevi qualcosa da dire e che sentivi la necessità di scrivere? Quando hai iniziato? Quale è stato il percorso che hai affrontato prima di veder pubblicato un tuo romanzo?
Io sono della vecchia guardia. Cioè uno di quei ragazzini che si sono messi a scrivere subito, sull’onda delle suggestioni generate dalla lettura di fumetti e romanzi, e che poi hanno cercato spiragli di pubblicazione sulle fanzine amatoriali, sulle riviste di settore, presso le case editrici specializzate. E’ così che mi sono “formato”, ed è da questa trafila che sono uscito scrittore, giornalista ed editore, non mi sono certo improvvisato dall’oggi al domani, come purtroppo tendono a fare troppi autori cosiddetti “emergenti”. Quando è uscito il mio primo romanzo nel 1990, Gli eretici di Zlatos con l’Editrice Nord, aveva già sulle spalle decine di racconti e romanzi brevi pubblicati sulle principali riviste di fantascienza, in Italia e all’estero, avevo vinto concorsi nazionali e avevo già percorso la strada di giornalista, seppure non professionista. Da lì devo dire che la salita poi è stata molto più facile.
Come è nata l’idea per il tuo ultimo lavoro, il volume storico La compagnia della Morte?
E’ nata da una chiacchierata in Mondadori con Altieri e Parazzoli. Io avevo appena firmato un contratto per un romanzo storico (I Bastioni del Coraggio, che uscirà i primi mesi del 2010 negli Omnibus Mondadori) che sarebbe dovuto uscire adesso, primo di una trilogia sulla Milano del 1500, all’epoca di Carlo Borromeo. Dalla chiacchierata è nata la suggestione per questo personaggio, Alberto da Giussano, di cui in realtà si sapeva ben poco, e di cui non era stato scritto praticamente niente, e abbiamo pensato che potesse essere una buona idea provare a scrivere un romanzo storico sul personaggio, sul contesto storico e politico (un contesto affascinante, con la nascita della Lega Lombarda e il tentativo di indipendenza dal Sacro Romano Impero guidato da Federico il Barbarossa) e sulla grande battaglia finale (la battaglia di Legnano) che ha visto la vittoria dei Comuni Padani sull’esercito imperiale. Altieri e Parazzoli hanno convenuto che fossi un autore adatto a provare l’impresa, ed ecco che mi è stato sottoposto un contratto. Tempo di realizzazione del romanzo: 3 mesi. Mi ci sono messo d’impegno e ce l’ho fatta. Il romanzo è piaciuto, così tanto che si è deciso di farlo uscire subito e di spostare al 2010 “I Bastioni del Coraggio”.
1 commenti
Aggiungi un commentoE su questo punto quoto, riquoto e straquoto
Comunque intervista interessante
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