Chi si è interessato alla storia di Fantasy e Fantascienza avrà sicuramente presenti due fattori importanti: lo scarso interesse degli editori italiani per i racconti, un'utile palestra che ha permesso invece agli autori anglosassoni di formarsi, e la vita grama delle riviste dedicate al grande pubblico: proprio quelle riviste che all'estero hanno permesso ai talenti di crescere. Sappiamo infatti quanti nomi celebri abbiano mosso i primi passi sulle varie Astounding Stories, Weird Tales e altre riviste di cui avremmo sempre voluto vedere un equivalente italiano con simile influenza e diffusione.
La forma racconto non è frequentissima da noi perché non trova abbastanza lettori, e le riviste cartacee ai tempi della rete sono soggette a difficoltà ancora maggiori rispetto al passato, perciò il discorso sarebbe complicato.
Ma capita anche, sebbene il mal comune non ci consoli, di notare che qualche brutto colpo arriva anche nel mondo anglosassone dove tutto va sempre meglio: chiuderà a breve infatti la rivista Realms of Fantasy, una pubblicazione bimestrale che era in circolazione dal 1994. Avrebbe dovuto festeggiare fra non molto il numero 100, ma pare che non succederà. La rivista, che dedicava ampio spazio ai racconti (dove non mancano i grandi nomi) e alle novità, soffre della congiuntura economica, a quanto dichiarato dal Direttore Editoriale Laura Cleveland: le vendite sono in declino per tutte le riviste di narrativa, spesso collocate negli angoli più dimenticati e invisibili delle edicole. Ovviamente la tendenza valida per tutte le riviste e i quotidiani, che vedono la loro presenza in rete rafforzarsi con il declino delle vendite in carta stampata, vale anche per queste pubblicazioni. Perciò con il numero di aprile i lettori dovranno salutare Realms of Fantasy.
Potenza della rete? O della crisi economica?
3 commenti
Aggiungi un commentoChe tristessa!
Sarà una combinazione di entrambi i fattori, crisi e internet, a provocare questa chiusura. Però, forse, sul web continuerà a sopravvivere?
Speriamo
bhè, la potenza di internet è sicuramente un fattore di contrasto per le riviste cartacee
O forse della massa commerciale, che sovrasta il numero esiguo delle mosche bianche usanti mente propria, veri ricercatori della fantasia?
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