Non di sola fantascienza si vive. Anzi, visto che, nonostante gli apprezzamenti per il suo operato fantascientifico, lo scrittore Giovanni De Matteo, ha recentemente confessato di coltivare una segreta passione per il romanzo fantasy.
Pertanto, rotto ogni indugio, si è lanciato anche lui nel genere, con un prodotto che però non dimentica i temi fondamentali della sua opera.
L'abate matematico e necromante Batpiste, nella Bologna del XIV secolo, indaga su alcuni delitti avvenuti nella città Felsinea. I cadaveri hanno impresso la lettera greca φ (Phi), che in matematica indica la "sezione aurea".
Il segreto ben celato dell'abate è la sua capacità di evocare gli spiriti dei morti al solo tocco. In tal modo, per soli 60 secondi, entra in contatto ed ha modo di interrogarli sulle modalità della loro uccisione.
Ma se egli non li tocca di nuovo entro il giro della clessidra del destino, che dura esattamente 60 secondi, lo spirito rimane vagante ed errabondo sulla Terra, causando uno squilibrio in Paradiso, oppure all'Inferno, qualora l'anima si riveli empia.
Il religioso, integerrimo difensore dei dogmi della fede, si trova quindi a scoprire le trame di un complotto, ordite da una società segreta, le cui origini risalgono all'alba dei tempi, i Cavalieri del Tempio dell'Antico Sepolcro.
Ma come è collegato a tutto questo il simbolo della sezione Aurea? E qual'è il segreto dell'Aureo Scrigno?
L'autore:
Giovanni De Matteo (Policoro, 1981) è un autore di fantascienza italiano. Laureato in ingegneria elettronica, dal 2003 è attivo anche come blogger e collabora con varie testate. Conosciuto on line con il nickname di X, è tra gli estensori del documento programmatico da cui si è evoluto il connettivismo, un movimento letterario che si propone di unire le istanze del cyberpunk alla sperimentazione del futurismo.
Nel 2005 ha vinto con il racconto Viaggio ai confini della notte la seconda edizione del Premio Robot, indetto dall'omonima rivista. Del 2006 è il suo esordio editoriale, con la raccolta di racconti di fantascienza e fantastici Revenant - Storie di ritorni e di ritornanti (pubblicato con una prefazione di Vittorio Catani). Nel 2007 ha curato con Marco Zolin una selezione di racconti a opera dei primi autori che hanno aderito al connettivismo, confluiti nell'antologia-manifesto Supernova Express. Ha vinto la XVIII edizione del Premio Urania con il romanzo Post Mortem (pubblicato nel novembre 2007 con il titolo Sezione π²). È tra i curatori della fanzine NeXT e del relativo sito internet (Next-Station.org), sceneggiatore di fumetti per la Cagliostro ePress (per cui crea e scrive Piquadro, ambientato nel medesimo universo narrativo del romanzo, pubblicato a puntate sulla rivista Solaris*). Collabora inoltre ai siti Fantascienza.com e Continuum.
La "quarta":
Bologna 1391.
Un cadavere viene ritrovato, orrendamente mutilato, nel cantiere della costruenda Basilica di San Petronio.
Sulla fronte ha impresso la lettera Greca φ (Phi)
Batpiste abate, matematico e necromante, indagherà sull'orrenda catena di delitti che seguirà, facendo ricorso a tutte le sue doti logiche e magiche.
Il suo segreto infatti è la capacità di parlare alle anime dei morti. Ma questo potere si accompagna a una maledizione...
L'"incipit"
Nell'ambito dell'arte e della matematica si indica con sezione aurea il rapporto fra due grandezze disuguali, di cui la maggiore è medio proporzionale tra la minore e la loro somma.
Tale rapporto vale approssimativamente 1,618.
Il numero ricavato che esprime la sezione aurea è un numero irrazionale, cioè rappresentabile con infinite cifre decimali (non tutte uguali a 0 o 9); esso può essere approssimato, con crescente precisione, dai rapporti fra due termini successivi della successione di Fibonacci, a cui è strettamente legato.
In formule, indicando con a e b le due lunghezze, vale la relazione:
(a+b): a = a: b
Tale rapporto vale approssimativamente 1,618. Il numero esatto può essere ricavato dalla formula:
Sia le sue proprietà geometriche e matematiche, che la frequente riproposizione in svariati contesti naturali, apparentemente slegati tra loro, hanno impressionato nei secoli la mente dell'uomo, che è arrivato a cogliervi col tempo un ideale di bellezza e armonia, spingendosi a ricercarlo e, in alcuni casi, a ricrearlo nell'ambiente antropico quale "canone di bellezza"; testimonianza ne è forse la storia del nome che in epoche più recenti ha assunto gli appellativi di "aureo" o "divino", proprio a dimostrazione del fascino esercitato.
Giovanni De Matteo, φ Sectio Aurea — Mondadori, Strade Blu
899 pagine — 37 euro
ISBN: 9788817016353
Nota della redazione: trattasi di scherzo d'aprile. Speriamo che abbia fatto ridere voi come ha divertito noi prepararlo.
16 commenti
Aggiungi un commentoCome è noto dovrei prossimamente esordire come co-curatore di una nota rivista. Potrei valutare la pubblicazione in venti puntate di quello che si prospetta come un perfetto science-fantasy con contaminazioni gialle. Tanto per stare alle palle del Catalogo blu-verde-giallo.
Sarò curioso di leggere un Lord Darcy bolognese. Se poi lo fai somigliante a Malaguti, il successo non potrà mancare. Pensaci.
Ma il pesce d'Aprile sta nel prezzo, vero? :
: : :
qua mi puzza di un'altro pesce d'aprile...
Qui a Bari è detto "pesce d'oro" per i suoi riflessi di sezioni auree.
Vikk
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