Con La nuova regina si conclude la tetralogia La saga dei regni delle spine e delle ossa dello scrittore statunitense Greg Keyes.
La serie, iniziata con Il re degli alberi nel 2003 e giunta in Italia l’anno successivo, era proseguita con Il cavaliere sanguinario e Il principe delle ombre. Nei vari romanzi veniva narrata una storia molto complessa – come ormai d’abitudine per gran parte delle opere più importanti della fantasy contemporanea – ambientata in luoghi molto distanti fra loro e con protagonisti che spesso non si conoscono neppure, ma che insieme concorrono a formare un quadro degli avvenimenti complesso e articolato.
Perché, come ha dichiarato Keyes, se personaggi molto diversi fra loro osservano la realtà che li circonda e traggono le loro conclusioni, il lettore può mettere insieme tutti i loro pensieri e le loro azioni per ottenere un affresco unitario senza dover leggere parti descrittive e noiose spiegazioni.
Una delle trame segue le vicende del guardaboschi Aspar White, impegnato con un piccolo ed eterogeneo gruppo di compagni a fronteggiare la minaccia incombente del risveglio del Re degli alberi. Insieme affrontano mostri che sembrano appartenere più a un incubo che alla realtà, fino a scoprire che non tutto è come appare a prima vista.
Lontana, ma in qualche modo legata al risveglio delle antiche forze che minacciano il regno di Crotheny, si trova la regina Muriele, costantemente messa in pericolo da intrighi di corte difficili da scoprire e ancor più da fronteggiare.
Fondamentali sono anche le vicende di sua figlia Anne, principessa ribelle costretta a maturare molto in fretta a causa dell’incalzare degli avvenimenti.
Al loro fianco si muove un nutrito e valido gruppo di comprimari. Un cavaliere coraggioso ma tormentato dai dubbi, un sacerdote in cerca di risposte, un musicista che non si accontenta del semplice ruolo di osservatore, uno spadaccino dalla dubbia moralità, ma anche sacerdoti corrotti e nemici che tornano dal passato. Senza trascurare luoghi dai misteriosi poteri e profezie inquietanti che, tutti insieme, concorrono a formare un mondo vivo e complesso.
La cultura dell’autore, laureato in antropologia, aggiunge ulteriore ricchezza senza appesantire la trama. I problemi filologici e di linguaggio che a volte emergono nella storia risultano fondamentali per svilupparne alcuni passaggi, e le donano varietà e credibilità.
Forse, ricorda Greg, l’aver approfondito così tanto questi aspetti deriva dal fascino provato anni prima leggendo Il signore degli anelli. Negli appendici, così come nel Silmarillion, J.R.R. Tolkien ha mostrato tutta la ricchezza della Terra di mezzo, con studi sul linguaggio e sui secoli passati che, anche quando non sono entrati pienamente nella storia, ne hanno costruito un solido fondamento.
J. Gregory Keyes – è questo il suo vero nome, con il quale ha firmato diversi romanzi – è nato a Meridian, nel Mississipi, nel 1963.
L’esordio nella narrativa è del 1997 con The Waterborn, primo volume della duologia fantasy Chosen of the Changeling, completata l’anno successivo da The Blackgod. E già in queste opere emergeva la sua conoscenza dell’epica e della mitologia, con divinità importune e capricciose affiancate in modo del tutto imprevedibile a elementi classici quali una spada incantata, un guerriero barbaro o una principessa capricciosa.
Del periodo compreso fra il 1999 e il 2001 è la tetralogia The Age of Unreason, composta da Newton’s Cannon, A Calculus of Angels, Empire of Unreason e The Shadows of Gods. In essa l’autore immaginava un mondo alternativo, nel quale Isaac Newton diviene non il padre della scienza moderna, ma dell’alchimia. Fra pietre filosofali e creature demoniache, Isaac e compagni – tra loro vi sono anche personaggi storici quali Benjamin Franklin e Voltaire – si trovano a dover impedire che l’umanità precipiti in un’era oscura.
Parallelamente a queste opere Keyes ha realizzato anche sei romanzi di fantascienza per due delle saghe più famose del cinema e della televisione: Star Wars e Babylon 5. Da fan di entrambi i cicli, quando ha ricevuto le proposte di prendere parte ai progetti non se le è lasciate scappare.
Un analogo progetto, quello di narrare storie ambientate in contesti creati da altri autori e di doversi coordinare con loro per creare una saga unitaria, è quello che lo vede impegnato ora. Per il mese di novembre è prevista la pubblicazione del primo dei due romanzi basati sul videogioco The Elder Scrolls IV: Oblivion.
Fra The Age of Unreason e questi due nuovi romanzi si colloca La saga dei regni delle spine e delle ossa, la prima saga di ambientazione medievaleggiante scritta da Keyes e al momento l’unica sua opera tradotta nella nostra lingua.
Greg Keyes, La nuova regina (The Born Queen, 2008), Fanucci, Collezione Immaginario Fantasy.
Pag. 527, 19,00 €, ISBN 978-88-347-1528-4
2 commenti
Aggiungi un commentoma perche' non ristampano anche il primo volume che in libreria e' introvabile ????
Lo sto leggendo proprio in questi giorni.
Keyes mi piace, anche se non stravedo, ma ha indubbiamente uno stile fluido e dinamico che è maturato maggiormente nel terzo volume.
I primi capitoli di questo nuovo 'La nuova regina' mi sono piaciuti: l'autore ha gettato sul tavolo i suoi dadi e sono usciti diversi numeri che sta portando avanti parallelamente, non lesinando atmosfere scure.
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