Un altro gigante della fantasy ci ha lasciati. David Eddings si è spento nella sua casa nella notte fra martedì e mercoledì, a 77 anni di età. A poco più di due anni di distanza lo scrittore di Spokane raggiunge così la moglie Leigh Eddings, morta il 28 febbraio del 2007.
Creatore di saghe famosissime, che hanno contribuito in maniera determinante a rinnovare il genere e a donargli popolarità, David ha tracciato una sua divertente autobiografia nell’introduzione de Il codice rivano.
Il volume, costituito da tutto il “materiale di lavoro” realizzato dallo scrittore prima di cimentarsi nella stesura della saga che lo ha reso famoso, contiene un’interessante e divertente introduzione che unisce notizie biografiche a considerazioni di scrittura e a un rapido excursus sulla nascita e le caratteristiche del genere.
“Sono nato nello stato di Washington nel 1931. (Forza, fate i conti. Deprimente, vero?)” scriveva nel 1998. Dopo il diploma superiore conseguito nel 1949 si iscrive a un junior college per studiare recitazione, arte drammatica e inglese, e successivamente al Reed College di Portland, nell’Oregon. “Lì per laurearsi occorreva una tesi, così scrissi un romanzo (che altro?)”.
Del resto, confessa in un’altra pagina della stessa introduzione, “Io ero ancora adolescente, quando ho scoperto di essere uno scrittore. Notate che non ho detto «volevo essere uno scrittore». «Volere» non ha nulla a che fare con l’esserlo. Lo si è o non lo si è. Se lo siete, lo resterete. Continuerete a scrivere, che siate pagati oppure no. Non sarete capaci di smettere.”
In seguito sono arrivati il servizio militare in Germania e quattro anni di studio alla University of Washington a Seattle lavorando in negozi di alimentari per pagarsi gli studi prima e nel settore forniture della Boeing poi.
Visto che la ditta costruiva navicelle spaziali, David non perde l’occasione di scherzare sul fatto che – nel suo piccolo – ha contribuito a mandare un uomo sulla luna. Ma, aggiunge, la signorina che ha sposato aveva una storia ancor più interessante dato che aveva prestato servizio nell’aeronautica, era una tiratrice scelta e un’abilissima pescatrice oltre che un’eccellente cuoca, ed era fornita di un’autorizzazione di accesso ai dati riservati più alta della sua.
Dopo aver insegnato in un college per diversi anni Eddings e consorte riescono a scrivere e pubblicare un romanzo di ambientazione contemporanea, High Hunt. Convintosi così di essere “un «romanziere vero»” David si cimenta con “diversi stucchevoli romanzi mai pubblicati (e impubblicabili).” Finché un giorno, su uno scaffale di una libreria, non gli capita di notare una copia de Il signore degli anelli, ormai giunto alla settantottesima ristampa.
“Questo” dice “mi diede da pensare”. Così, dopo aver riesumato da un cassetto una carta geografica di un luogo inesistente scarabocchiata per caso alcuni anni prima, inizia a fare “l’elenco di ciò che serviva per un buon romanzo cavalleresco.” Il che nel suo caso è significato creare diverse culture con la loro struttura sociale, mitologia, teologia, storia, usi e costumi, monete, pesi, e tutto ciò che poteva rendere credibile quel mondo.
Il semplice lavoro preliminare alla stesura della saga lo impegna per tutto il 1978 e parte del 1979, anche perché “all’epoca svolgevo ancora un lavoro onesto, quindi il mio tempo era limitato”.
Il segno della profezia, primo volume della Saga dei Belgariad, esce nel 1982. L’idea originaria di David era quella di realizzare una trilogia, ma Lester del Rey, scrittore già affermato che all’epoca lavorava per Ballantine Books, spiegandogli che il mercato per quel tipo di libri richiedeva opere che non superassero le 300 pagine, lo spinge a suddividere la storia in cinque romanzi.
Fra in 1982 e il 1984 viene pubblicata l’intera saga, composta, oltre che dal già citato romanzo, da La regina della magia, La valle di Aldur, Il castello incantato e La fine del gioco. Nel 1986 i Belgariad arrivano anche in Italia grazie alla casa editrice Nord, all’epoca attentissima alle più importanti novità di fantasy e fantascienza.
Dopo una nuova pubblicazione ad opera di Tea nei primi anni ’90, i diritti sono stati ceduti a Fanucci, che ha riunito le storie in tre volumi di discrete dimensioni. È questa l’edizione che è ancora possibile trovare in commercio, con Il ciclo di Belgariad primo volume che contiene Il segno della profezia e La regina della magia, Il ciclo di Belgariad secondo volume che contiene La valle di Aldur e Il castello incantato e Il ciclo di Belgariad terzo volume che corrisponde a La fine del gioco.
I romanzi sono firmati dal solo David. Il nome di Leigh come co-autrice ha iniziato a comparire molto tardi, con il primo dei due prequel realizzato dai coniugi. Intanto però, mentre lavoravano a La regina della magia, si erano resi conto di avere da raccontare molte più cose di quante ne potevano essere contenute in cinque volumi. Ecco arrivare così fra il 1987 e il 1991 una seconda serie composta da I guardiani della luce, Il re dei Murgos, Il signore dei demoni, La maga di Darshiva e La profetessa di Kell.
I romanzi, pubblicati in Italia da Sperling & Kupfer a partire dal 1988, sono stati successivamente raccolti in due grossi tomi intitolati semplicemente La saga dei Mallorean volume 1 e 2, mentre sono introvabili i due prequel tradotti dalla stessa casa editrice, Belgarath il mago, del 1995, e Polgara la maga, del 1997.
Legato a questo stesso mondo c’è anche il già citato Codice rivano, costituito da tutti gli studi preliminari compiuti per la realizzazione della saga e arricchito da divertentissimi aneddoti. Del resto il divertimento, il trattare anche i momenti di maggior pericolo per i suoi protagonisti con leggerezza e ironia è sempre stato uno dei marchi di fabbrica di Eddings.
Quando gli è stato chiesto, alcuni anni fa, quale riteneva fosse il maggior pregio delle sue storie, David ha indicato i personaggi, che ha sempre cercato di rendere nel modo più realistico possibile dotandoli di proprie caratteristiche e peculiarità e facendo del suo meglio per animarne i dialoghi.
Nel 1989 David inizia a narrare avventure ambientate in un nuovo mondo, al quale dedicherà le due successive trilogie di Elène e Tamuli. I titoli di queste opere sono Il trono di diamante, Il cavaliere del rubino e La rosa di Zaffiro per la prima, e Le volte di fuoco, I demoni della luce e La città del nulla per la seconda, ultimata nel 1994. Purtroppo anche in questo caso i romanzi non sono più in commercio.
Nello stesso periodo, nel 1992, visto il grande successo dei suoi romanzi David riesce a pubblicare The Losers, scritto e ambientato negli anni ’70.
Del 2000 è La redenzione di Althalus, una storia fantasy contenuta in un unico volume di grosse dimensioni, dell’anno successivo un thriller intitolato Regina’s Song.
L’ultimo progetto è La saga dei sognatori. Scritta fra il 2003 e il 2006, è composta da Gli dei delle origini, La grande dea, Abisso di cristallo e Gli eredi degli dei, la cui traduzione è prevista per il prossimo mese di ottobre.
Quattro diversi mondi fantastici per un totale di 23 romanzi e un saggio, e tre romanzi ambientati nel mondo contemporaneo sono il bilancio finale di un uomo che ha iniziato a pubblicare a quarant’anni, ma che già da ragazzo aveva scoperto di essere uno scrittore.
Nell’ultima pagina del Codice Rivano David citava numerose lettere ricevute da lui e dalla moglie scritte da persone che erano state trasformate in accaniti lettori dall’incontro con i loro libri.
“Forse è questo il nostro scopo nella vita” concludeva. “Siamo qui per insegnare a intere generazioni a leggere, non a tutti, forse, ma a un numero sufficiente per fare la differenza. «Lasciarono il mondo migliore di come lo avevano trovato», suona un po’ da epitaffio, ma ci sono cose peggiori che si possono dire delle persone, non vi pare?”
24 commenti
Aggiungi un commentoIn questo ultimo periodo se ne stanno andando persone più o meno care che mi hanno visto nascere e crescere ed è molto triste.
E così come loro se ne vanno anche tanti maestri nelle loro arti.
Sti sta proprio chiudendo un'era e il miglior modo per ringraziare questi signori della narrazione è sfornare nuovi giovani alla loro altezza...
Onore e merito a una persona che ha dato tanto, che ha fatto dello scrivere un mezzo per toccare l'animo di tante persone.
Sono veramente triste , il suo Belgariad mi aveva conquistato
-non ho detto «volevo essere uno scrittore». «Volere» non ha nulla a che fare con l’esserlo. Lo si è o non lo si è. Se lo siete, lo resterete. Continuerete a scrivere, che siate pagati oppure no. Non sarete capaci di smettere.”-
non smetterai neanche nell'aldilà David, non smetterai mai...beato al Signore che potrà leggere i tuoi nuovi capolavori so long...
mi dispiace tantissimo, sono cresciuta con i suoi libri
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