Certo, Lyon BD – il festival del fumetto di Lione, che si è svolto il 6 e 7 giugno nella città francese – non è la kermesse di Angouleme, e nemmeno Lucca Comics; ma, anche considerando che è soltanto alla sua quarta edizione, è stato certamente un notevole successo.
Si sa, in Francia – come in altri Paesi – il fumetto è considerato una forma letteraria praticamente alla pari con il romanzo, e la qualità media della produzione gallica lo dimostra. Basti pensare a nomi noti anche da noi, come Moebius, Bilal, Caza o, più famosi forse, i fumetti di Asterix e Tin Tin.
E come a un festival letterario, i fan si mettevano ordinatamente in coda per avere l’autografo dei loro autori preferiti. Quest’anno, poi, si festeggiavano ottant’anni di fumetto belga, quel fumetto che ci ha dato, appunto, Tin Tin e i Puffi – e abbondavano le tavole di una mostra sul fumetto e il jazz.
Ma procediamo con ordine: all’ingresso, siamo stati accolti e accompagnati per un primo giro da una cortese incaricata dell’organizzazione, che si è premurata di illustrarci le principali attrazioni del festival e di farci conoscere, quando non erano assediati dai fan, i rappresentanti della mostra.
Dopo un veloce giro tra i tavoli (la coda più lunga era quella del suddetto Caza, ma anche gli altri non scherzavano) siamo arrivati al piano superiore, che era in gran parte dedicato alle fanzine di fumetti.
Sì, fanzine di fumetti, non sui fumetti: in Francia ci sono moltissime associazioni che producono i loro stessi autori, in volumi monografici o in raccolte. Non si tratta solo di autoproduzione: sono proprio le associazioni che commissionano, raccolgono e pubblicano i fumetti.
Solitaria in un angolo stava la postazione dell’unica fanzine sui fumetti americani di supereroi, decorata di sculture fantastiche create con avanzi industriali.
Abbiamo fatto quattro chiacchiere con vari “microeditori”, che ci hanno dato l’impressione di un ambiente molto attivo e vitale, capace di sorreggersi anche economicamente, il che non è poco.
Non è facile “raccontare” una mostra o un festival; ma sicuramente non possiamo evitare di
menzionare due momenti particolari.
In una sala si teneva la conferenza su fumetti e filatelia (che si svolgeva attorno a un tavolo, dove il conferenziere e gli astanti sembravano più interessati ai loro francobolli che a fare discorsi). Quando abbiamo dichiarato la nostra nazionalità, il conferenziere, Roland Francart, si è subito animato, raccontandoci di come stia insistendo con le Poste Italiane perché producano una serie di francobolli dedicati a Luciano Bottaro, l'ideatore di Pepito, Whisky & Gogo e decine di altri personaggi, nonché prolifico disegnatore disneyano.
Guarda un po’, dico io, se dobbiamo aspettare che vengano dalla Francia a “stimolare” la celebrazione di un disegnatore che l’Italia ha quasi dimenticato, ma che è considerato un Maestro in tutto il mondo!
(le foto del servizio e della galleria sono di Selene Verri)
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