Il mondo delle produzioni a "budget zero" è ormai ricco e variegato. Grazie all'avvento di youtube uno spazio dove mostrare le proprie produzioni si trova. Ce ne sono ovviamente di tutti i generi. Le produzioni che riguardano il nostro ambito devono sicuramente affrontare qualche scoglio in più. E' relativamente meno costoso produrre un film ambientato nel mondo "reale". Ma quando sono necessari costumi, scenografie per ricostruire mondi alternativi ed effetti speciali per magie e creature fantastiche, la sola passione non basta. Servono anche mezzi tecnici adeguati. Ecco quindi che il budget zero in realtà significa autotassazione, costumi realizzati in proprio dai singoli attori; tanti fine settimana impiegati per le riprese; tante notti passate davanti al pc per montaggio e postproduzione.
Fatte le dovute proporzioni con progetti realizzati con ampi budget, alcune di queste produzioni sono notevoli. Altre sono ben fatte anche in senso assoluto a volte.
Un esempio tra i più famosi è Dark Resurrection, la fan fiction di Angelo Licata, ambientata nell'universo di Star Wars, della quale ora è in lavorazione il seguito.
"DR nasce come un progetto in due capitoli" Ci ha spiegato lo sceneggiatore, regista e produttore. "E' come un lungo film diviso in due tempi: il volume1 ed il volume 2. Abbiamo fatto così per un problema di costi e di mezzi. La seconda parte, grazie all'esperienza precedente, avrà una qualità maggiore da ogni punto di vista. Sarà in HD. avrà scenari più grandiosi e realistici, una narrazzione più fluida e combattimenti davvero spettacolari."
L'idea di un Guerre Stellari made in Italy è nata nel 2003.
"Lo spunto è nato due anni fa." Ci ha confidato Licata quando nel 2005 per la prima volta ci siamo occupati del lungometraggio (/notizie/3473/). "E' sempre difficile dire come nascono le idee. Lo script è venuto fuori in una sola notte, ma ha subito tantissimi cambiamenti dalla sua nascita a oggi. Si può dire che la storia si è raccontata da sola. Mentre visualizzavamo i concept art, venivamo inondati da tantissime idee, e alcune erano così interessanti da spingerci a cambiare parti dello script. Il problema era rendere reali le idee con i nostri mezzi. Non disponevamo di milioni di dollari. Ma i risultati credo siano di tutto rispetto nonostante il budget inesistente (circa 4000 euro n.d.r.).
Merito naturalmente anche dei numerosi collaboratori che hanno lavorato in cambio del loro nome nei credits."
Tra i collaboratori in questione, vale la pena di ricordare, ci sono il modello Sergio Muniz e il doppiatore Claudio Sorrentino, voce storica di John Travolta e Mel Gibson (/notizie/7319/).
Sicuramente torneremo sull'argomento. Intanto gustatevi questi video, provenienti dal "backstage". A guardare le immagini dal set sembra di assistere alla lavorazione di una qualsiasi produzione cinematografica professionale.
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