In attesa che La passione di Cristo di Mel Gibson esca anche da noi, stanno succedendo tante cose... Diciamolo, alcune proprio strane. E mai ci saremmo aspettati che a rimanere incantati dalla visione del film sarebbero stati anche i cuginetti dell'horror, che fra i vari generi è senz'altro, da sempre, il più dissacrante. Finiti però i tempi in cui horror e religione erano cane e gatto: su esplatter.com, considerato uno dei piu autorevoli siti dedicati allo splatter, un'entusiastica recensione del film di Gibson. In poche parole (e forse spiegandosi non nella maniera più chiara, a nostro giudizio), esplatter.com apprezza che il film sia crudo, quindi più sincero e realistico. Afferma inoltre, non crediamo con propositi provocatori, che i fans dell'horror apprezzeranno il lavoro perché "il cattolicesimo gioca un ruolo importante, in questo genere". "Fra inquietanti apparizioni di Satana, eserciti di bambini indemoniati, i tormenti di Giuda, quel film contiene tra i momenti più inquietanti e spaventosi del cinema", scrive l'autore della recensione. E ancora: "Non è il solito film su Gesù, questo è più vero, non è creato apposta per essere visto nel pomeriggio dopo la scuola". La recensione finisce con la frase "Quello che sto cercando di dirvi è che se siete appassionati di horror (probabilmente lo siete, visto che siete su questo sito), guardate La passione di Cristo. I soldi del biglietto saranno ben spesi e apprezzerete l'iconografia del genere che amate".
"La passione di Cristo, il meglio dell'horror"
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Fonte: ADNKronos
113 commenti
Aggiungi un commentoCi sono tantissime cose che detesto del cristianesimo,ma sul "dolciastro" non ci ho mai riflettuto...Webal,ti riferivi a cose tipo ama il tuo prossimo come te stesso e roba su amore,fratellanza e solidarietà?
Beh, queste sono i principi di quasi tutte le religioni moderne (devo dire salvo quale?) quindi non so se c'entra..
No, sicuramente non era questo, perchè sono concetti validissimi comunque e non legati ad una religione specifica.
In effetti forse dolciastro non è il termine esatto, ma sino a pochi anni fa lo percepivo così: troppo bello e dolce per essere vero, il sogno di una salvezza assoluta era solo troppo dolce ed impensabile per me. detto questo, passate oltre perchè era solo un dettaglio quasi insignificante della mia insignificante vita.
x Minerva:
al buddhismo ci si arriva sempre passando per la sofferenza.
non c'è nessuno che ti converte davvero. quello che ti si insegna è come meditare. il resto lo trovi sui libri.
c'è un monastero zen vicino a casa mia (a Parma). ma pratico quasi sempre da solo (vicino ma cmq scomodo) ed è soprattutto per questo che pratico anche Iaido.
perchè ken zen ichiyo : zen e spada sono una cosa sola.
Netta e assoluta?! secondo me è invece zeppa di contraddizioni superabili solo attraverso un percorso di fede che non mi è possibile intraprendere.
è una continua ricerca ma presuppone uno stimolo di base che non è possibile decidere di avere perchè inconsapevole.
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