Se non siete stati sulla luna quest’estate, saprete che la Panini Comics a luglio ha sospeso il fumetto delle Cronache del Mondo Emerso. La decisione è stata presa in seguito alle gravi accuse di plagio sui disegni di Giuseppe Ferrario. Nelle sue tavole, infatti, si potevano trovare pose e sfondi provenienti da vari manga e da film di Hayao Miyazaki.
La notizia ha fatto il giro dei siti di settore, italiani ed esteri, per arrivare fino alla stampa generalista. La Panini, quindi, ha dovuto interrompere la pubblicazione e cercare nuove soluzioni.
Ora, il fumetto delle Cronache del Mondo Emerso è tornato nelle edicole.
Massimo Dall’Oglio, ha sostituito Giuseppe Ferrario nelle parti disegnate in stile manga. I colori di queste tavole sono affidati alla new entry Bruno Olivieri.
Restano Roberto Recchioni alla sceneggiatura e Gianluca Gugliotta per le tavole in stile comic-book, ancora colorate da Christopher Possenti.
La storia continua sulla traccia definita dai due numeri precedenti.
Siamo all’assalto finale. Nihal sta volando alla roccaforte del Tiranno per porre fine al suo regno di terrore. Ma il Tiranno tiene prigioniero Sennar e lo sta torturando per scoprire il piano della Mezzelfa. Per sopravvivere, il giovane mago deve resistere alla sofferenza ed affrontare un nuovo e terribile nemico: l’incarnazione della Disperazione.
Ci sono dei piacevoli miglioramenti in questo numero, rispetto ai primi due.
A livello di sceneggiatura, il terzo è forse il migliore della serie. Recchioni trova la misura dei personaggi e riesce a costruire una narrazione più dinamica e scorrevole. Le verbose didascalie del primo episodio sono ridotte al minimo, lasciando spazio ai dialoghi e all’azione. C’è anche una delle classiche citazioni “alla Recchioni”, che però non violenta l’atmosfera e si mimetizza perfettamente nel testo.
Il tratto sintetico di Dall’Oglio non fa minimamente rimpiangere la mano di Ferrario. Il cambiamento di stile, per altro, non stravolge la coerenza della storia. Difatti, l’astrazione raccontata non è un flashback, ma una sorta di suggestione, indotta dal Tiranno, che ha luogo nella mente di Sennar. I disegni di Dall’Oglio vengono poi esaltati dalla colorazione di Bruno Olivieri, che riesce ad amplificare l’atmosfera onirica dell’episodio.
Restano espressivi e dinamici i disegni di Gugliotta. Migliora anche la colorazione di Possenti, che questa volta in stampa risulta meno “impastata”.
Infine c’è l’ottima copertina di Paolo Barbieri, che riesce come al solito a superare se stesso.
Le note negative sono legate all’approssimazione e alla scarsa cura dei dettagli.
Per quanto buono, il tratto di Dall’Oglio diventa troppo affrettato in alcune espressioni e proporzioni. Così il braccio destro di Sennar diventa troppo corto, quando cade dagli scaffali. E il pitone di Disperazione sembra “sgonfio”in alcune vignette.
Il dettaglio salta anche nelle tavole di Gugliotta-Possenti. I capelli di Sennar, in questo numero, diventano dello stesso castano di quelli di Soana nel secondo, anche se dovrebbero essere rispettivamente rossi e neri.
Anche i Mezzelfi massacrati dal Tiranno sono castani e non c’è nessuna distinzione tra i comuni esseri umani.
I soldati continuano ad essere vagamente accennati, anche se già nei primi numeri era difficile distinguere uno schieramento dall’altro.
In sintesi, quello che esula dalla rappresentazione di Nihal e del Tiranno non è sempre sufficientemente approfondito ed evocativo. Spesso si ha l’impressione che l’azione si svolga in un generico scenario fantasy, piuttosto che nel Mondo Emerso illustrato da Barbieri nel suo art-book.
La responsabilità di questi errori non si può attribuire interamente agli autori.
Da parte di Panini si sente la mancanza di un editing scrupoloso, che tenga conto dell’immaginario del Mondo Emerso. Ed è evidente che i disegnatori e i coloristi avrebbero avuto bisogno di più tempo per realizzare le tavole.
Il risultato finale è comunque un fumetto carino, migliore dei due che l’hanno preceduto.
E’ consigliato a chi ha già apprezzato i primi numeri della serie e ai fan di Licia Troisi in generale.
Tuttavia, considerando gli autori coinvolti, avrebbe potuto (e dovuto) essere un fumetto straordinario. La trasposizione a fumetti del Mondo Emerso ha ancora delle enormi potenzialità tutte da esplorare.
La Panini è riuscita a riparare in fretta i guai legati alla tempesta mediatica di luglio e questo bisogna riconoscerglielo. Ma fin dall’inizio aveva le carte in regola per pubblicare un lavoro che potesse confrontarsi, a testa alta, con la qualità di Berserker o Battle Chasers.
A questi livelli la sfida è ancora tutta da giocare.
11 commenti
Aggiungi un commentoe appunto. Il libro non contiene nessun accenno a eventuali storie parallele, già le varie "comparse importanti" sono tagliate con l'accetta in quanto a background e caratterizzazione, bisognerebbe comunque fare un lavoro più pesante per realizzarne il fumetto.
creare queste storie di sana pianta, armonizzarle con la saga, con l'ambientazione. Un lavoretto mica da nulla.
Quindi a meno che la troisi non abbia una baule segreto nascosto in cantina con tutte le storie parlallele già pronte e mai inserite nei romanzi sarebbe un conto, ma se ancora non esistono il progetto del fumetto diverrebbe qualcosa di molto più delicato e che necessita di responsabilità.
Considerato che a me pare invece un mero prodotto "Just for fans", non penso abbiano intenzione di investirici chissà quale tempo e denaro, non penso abbiano avviato il progretto mossi da amore verso la narrativa. L'autrice ha la sua fetta di fans, invece che spacciargli i pupazzetti di nihal e sennar gli si dà un pratico fumetto alla fin fine ben più costoso di un pupino, e non c'è bisogno di cercare la qualità dato che il target sono i fedelissimi, non gli amanti dei fumetti.
agar dissento nuovamente, sono un lettore di licia troisi, ho letto tutto, ma il fumetto l'ho trovato brutto e ne parlai direttamente con l'autrice esprimendo le stesse perplessità (così come le espressi sul mio blog) che ho esposto qui.
Personalmente ritengo come Fab che già solo con Ido potresti raccontare valanghe di storie, poi c'è un prima e un dopo mai raccontati.
Il problema non sta in cosa abbia o no di pronto la troisi che alla fin fine non è così centrale. È il fatto che in panini dovrebbero avere l'intenzione (che è evidente che non hanno affatto) di fare un prodotto non per i fan, anzi magari di fare proprio un prodotto che questo non lo è. Allora dovrebbero scrivere storie, magari come fanno in bonelli o nelle altre editrici di fumetti. Forse allora che la troisi abbia o meno baulate di roba pronta importerebbe meno di zero.
Sono d'accordo.
Molto di quello che è scritto è solo funzionale alla storia e alla protagonista, non vive di vita propria. Potrebbe essere ripreso e approfondito.
Sempre che questo incontri i gusti di chi legge.
Secondo me ce l'ha
Vabbè, ma non è che i fan si bevano tutto. Tu stesso ne sei la prova.
Secondo me è un prodotto. Che poteva venire fuori meglio, ma la sua struttura progettuale c'è ed è comprensibile, se non condivisibile.
E' chiaro che come primo test, Panini abbia deciso di usare come spina dorsale la storia assodata.
Recchioni ha dovuto trovare la sua chiave, per raccontare 1000 pagine in meno di 100. L'idea di incarnare le emozioni di Nihal e Sennar non è così sbagliata.
Quello di cui mi lamentavo era la precisione con cui è stato gestito visivamente il rapporto con l'iconografia del Mondo Emerso.
E poi la mancanza di evocatività di molte ambientazioni.
Se fai un fumetto fantasy e azzeri il sense of wonder dato dai fondali o dalle scene di massa, ti levi delle buone occasioni per creare un mood.
Finisci prima, ma fai una raffigurazione meno approfondita.
ma non intendo che a chiunque piaccia leggere i libri della troisi un fumetto, anche se scadente, debba piacere.
Dico solo che sembra più un prodotto quasi di merchandise, almeno a me ha dato questa impressione, che non ci fosse insomma la volontà di offrire qualcosa di appetibile anche a chi non è un fan sfegatato che basta che ci sia la parola "mondoemerso" e si compra qualsiasi cosa.
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