Dal 28 al 30 ottobre, in parziale contemporanea con l’edizione 2009 di Lucca Games si è tenuto il Lucca WorkShow, seminario didattico a cui hanno preso parte i ragazzi che avevano proposto 16 progetti, 8 in ambito artistico e 8 in ambito letterario. I tre giorni del WorkShow sono stati molto intensi e questo reportage è teso a condividere le conoscenze trasmesseci dagli organizzatori con chi non ha potuto partecipare.
L'iniziativa si inserisce nell'ambito di Italia Creativa, un progetto per il sostegno e la promozione della giovane creatività italiana a cura della Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento della Gioventù in collaborazione con l'ANCI Associazione Nazionale Comuni Italiani e il GAI Associazione per il Circuito dei Giovani Artisti Italiani.
PRIMO GIORNO
E’ Pierdomenico Baccalario ad accoglierci e a introdurci nel WorkShow organizzato da Atlantyca Entertainment con il patrocinio del comune di Lucca. Lo scrittore, esperto di comunicazione editoriale e pubblicitaria, ci illustra per prima cosa il concetto di set-up.
Un set-up è per il libro ciò che è un trailer per il film: mostra le principali guidelines che lo scrittore intende seguire durante lo sviluppo della vicenda. Ogni progetto passa per quattro fasi: l’illuminazione (il momento in cui l’idea nasce), l’incubazione (in cui ci si documenta per dare credibilità all’idea originaria), la stesura vera e propria e la revisione.
Il set-up è una sorta di embrione, ed è essenziale, nel mandarne uno alle case editrici, non mentire sulle proprie ispirazioni e non essere prolissi nell’esprimere i punti di forza e le caratteristiche del progetto.
L’intervento di Baccalario non è che un saluto, volto a darci le basi su cui verteranno gli incontri dei giorni seguenti: ci congediamo, in attesa dell’indomani.
SECONDO GIORNO
La mattina del secondo giorno incontriamo Patrizia Puricelli, responsabile della linea dei romanzi di Geronimo Stilton, pronta a spiegarci il successo internazionale del roditore giornalista.
La creazione del caso editoriale è stata articolata in due fasi: la prima ha visto la preparazione del set-up e la pianificazione dell’ambiente che doveva fare da sfondo alla vicenda (protagonisti, antagonisti e relazioni tra essi), del linguaggio e del tono stilistico della narrazione generale.
La seconda fase è stata improntata alla creazione del character design e del format (font, dimensioni, grafismi e alternanza tra parola scritta e immagine), elementi particolarmente importanti in un prodotto per bambini.
Il pomeriggio incontriamo artisti del fantastico del calibro di Michael Moorcock, Robert Gould e Donato Giancola.
Michael Moorcock e Robert Gould erano amici prima ancora di iniziare a lavorare insieme e questa è la prima cosa che ci dicono: a Moorcock piacevano le opere di Gould e il disegnatore era rimasto talmente impressionato dalla saga di Elric di Melniboné da preparare spontaneamente poster e fumetti a essa ispirati.
Dopo che i due artisti hanno preso posto accompagnati dai rispettivi interpreti, prendiamo coraggio e poniamo tutte le domande che ci vengono in mente; iniziamo con una questione ‘annosa’ per molti scrittori e aspiranti tali: quando si ha un’idea da sviluppare da dove si inizia a lavorare? Dall’ambientazione? Dai personaggi?
Michael Moorcock ci risponde che ogni scrittore ha un modus operandi diverso, ma lui preferisce concentrarsi sui personaggi, con i quali è legato da un rapporto empatico. Dopo aver finito di redigere un libro, ci confida inoltre, non lo rilegge mai e sono i personaggi a restargli più impressi, perché ha messo in ognuno di essi una parte di sé. Sono loro a fare la differenza in un genere come il fantasy in cui gli autori, avendo un retroterra comune, finiscono per influenzarsi vicendevolmente.
Ottenuta la risposta a questa prima domanda, restiamo in tema: come gestire i dialoghi tra più personaggi diversi evitando l’antipatico accavallamento di voci?
Secondo Moorcock ogni scrittore conosce i suoi personaggi e sa come parlano: quando deve scrivere una scena e delineare coloro che la animano, abbina a ognuno di essi una musicalità, che detti i ritmi del personaggio, del suo incedere e del suo esprimersi, come un accento.
Passiamo ad analizzare il rapporto creatosi tra Moorcock e Gould durante la preparazione dei comic book di Elric: i due ci dicono che la storia degli albi non è stata sviluppata da Michael ma da una terza persona su sua autorizzazione. Un aspetto importante che differenzia il fumetto dai romanzi è il contrasto tra tre linee di sviluppo: la narrazione, l’immagine e i dialoghi nei balloon. E’ proprio da questa frapposizione che nasce la specificità del fumetto come genere, perché ciò non si verifica in altri prodotti editoriali.
Parola scritta e immagine sono legate da un rapporto molto stretto anche per quanto riguarda la realizzazione della copertina di un libro, una responsabilità per l’artista incaricato di crearla.
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