La scorsa settimana il settimanale italiano TV Sorrisi e Canzoni ha pubblicato alcune rivelazioni in merito alla prima parte di Harry Potter e i doni della morte, che uscirà nelle sale il 19 novembre 2010. Rivelazioni che sono state attribuite al regista inglese David Yates.
Secondo quanto riportato, Yates avrebbe dichiarato che nel settimo film l'attore protagonista appare senza vestiti “in una scena in cui Harry e Ron lottano contro una creatura magica, che per confonderli e fuggire genera una visione. Nella visione si vedono Harry e una donna abbracciarsi e baciarsi. E’ una scena intrigante e molto sensuale”.
La notizia avrebbe del sensazionale se non fosse che è stata prontamente dichiarata priva di ogni fondamento da un portavoce di Daniel Radcliffe.
Probabilmente chi per primo ha diffuso queste illazioni ha giocato sul polverone creatosi nel 2007 quando l'ormai cresciuto maghetto più famoso del mondo venne scelto dalla regista Thea Sharrock per interpretare il disturbato protagonista del dramma Equus di Peter Shaffer, personaggio per il quale erano previste alcune scene di nudo integrale e di simulazione di atti sessuali.
Ancora prima della smentita di Radcliffe queste dichiarazioni avevano sollevato alcuni dubbi e perplessità, non tanto per la rispondenza della scena al contenuto del libro - negli anni i fan della saga di J.K. Rowling hanno dovuto adattarsi a trasposizioni fantasiose - quanto soprattutto al cambio di atteggiamento da parte della Warner Bros.
Negli anni la casa di produzione, tenendo conto del pubblico per il quale ha confezionato i film di Harry Potter, si è sempre adoperata in una sorta di censura delle scene più spaventose o violente.
Se Harry Potter e il pringioniero di Azkaban (notizie/10665) e Harry Potter e il Principe Mezzosangue (notizie/1226) non sono stati considerati adatti a un pubblico di età inferiore ai 13 anni, un film che presenta scene di battaglia come I doni della morte, alle quali si aggiungono scene di nudità, rischierebbe un bollino rosso con un divieto ai minori di 18 anni. Un serio intoppo che creerebbe più di un problema (economico) alla Warner.
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